Michele Casino, Commissario Forza Italia della provincia di Matera, in una nota invita la comunità a votare sì al referendum sulle trivelle. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra reazione.
Domenica 17 Aprile è indetto il quesito referendario che cita testualmente: “Volete che, quando scadranno le concessioni, vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane anche se c’è ancora gas o petrolio?”.
Nel ricordare l’importanza del contributo dei cittadini che andranno a votare, abbiamo ritenuto fare chiarezza assumendo ufficialmente una posizione come Forza Italia, in accordo con quelle regioni interessate come noi dalle trivellazioni in mare, schierandoci per il SI.
Le dichiarazioni del premier Matteo Renzi, rilasciate nell’ultima direzione del Pd sono davvero inopportune ed inqualificabili, soprattutto per un partito quale il Pd che tutto dovrebbe fare tranne che invitare all’astensione il popolo italiano.
Il timore del governo circa un eventuale vittoria del sì, la dice lunga sulla portata politica ed economica dello stesso referendum.
Negli ultimi giorni il panorama politico nazionale è dominato dallo scandalo di Tempa Rossa che ha mostrato ancora una volta tutta la mediocrità delle classe politica regionale e nazionale; una classe politica che ha tradito la propria terra, i suoi cittadini e la salute degli stessi, anteponendo gli interessi delle lobby internazionali allo sviluppo effettivo delle nostre comunità.
Il premier Renzi in primis ha offeso la dignità di ogni singolo cittadino lucano, assumendosi tra l’altro l’intera responsabilità circa le vicende inerenti lo sblocco infrastrutturale di Tempa Rossa.
Forza Italia dice a gran voce NO ad ogni altro tipo di trivellazione in terra ed in Mare oltre i limiti stabiliti dalla legge della Repubblica Italiana.
L’attuale legge in materia – decreto legislativo 152/2006, all’art. 6, comma 17, stabilisce che “ai fini di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, all’interno del perimetro delle aree marine e costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, in virtù di leggi nazionali, regionali o in attuazione di atti e convenzioni internazionali sono vietate le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare”.
Il quesito propone di abrogare una frase dell’articolo che recita: “I titoli abilitativi già rilasciati sono fatti salvi per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”, che permette di continuare a sfruttare il giacimento finché ci sarà gas o petrolio e non finché scadrà la concessione.
Se vincerà il SÌ non sarà possibile continuare a sfruttare i giacimenti petroliferi dopo la scadenza delle concessioni entro le 12 miglia. Tale disposizione in ogni caso non si applicherebbe alle trivellazioni sulla terraferma e a quelle che si trovano oltre le 12 miglia.
Domenica 17 aprile la Basilicata si gioca una partita dal valore importantissimo! Il futuro delle nostre comunità, della salute dei nostri Figli è nelle nostre mani, perché il segnale che questo referendum potrà dare a tutti è il desiderio di cambiamento che noi lucani abbiamo verso chi ci ha governato e ci governa tutt’ora a livello nazionale e regionale
Apr 06