Prima di noi il nulla. Questo dovrebbe essere il motto di coloro che si firmano 5 stelle Pisticci, dietro cui ci celano anche diverse persone, che pure sono state sulla scena politica pisticcese a vario titolo e adesso vestono i panni dei censori indossando l’armatura dei cavalieri duri e puri. I nostri diramano il solito comunicato, la cui frequenza aumenta con l’avvicinarsi delle elezioni, per dispensare ai comuni mortali le loro lezioni, spesso infarcita di falsità.
Questa volta la colpa del sindaco, tra le innumerevoli di cui si è reso protagonista, sarebbe quella di essere stato incoerente e immobile rispetto al complesso delle problematiche connesse al traffico illecito dei reflui provenienti dal COVA di Viggiano emerse in questi giorni.
Tanto si evince da un articolo de “il Quotidiano del Sud” del 5 aprile a pag 11; eppure, sulla stessa vicenda, nella stessa pagina dello stesso quotidiano, la segretaria regionale di Cittadinanzattiva, afferma: “tra le tante (denunce) si citano quelle pubblicamente effettuate da parte del sindaco del Comune di Pisticci e quelle evidenziate dall’interrogazione parlamentare del Senatore Casson e sottoscritta da altri dodici senatori”; eppure Antonello Caporale, giornalista de “il Fatto Quotidiano”, un paio di giorni prima scrive testualmente: “Si deve al coraggio e alla tenacia del sindaco di Pisticci Vito Di Trani se l’inchiesta ha avuto un gancio. Si deve alla fede nella sua scienza, lui che è medico, se ha anteposto ai bisogni e ai calcoli della politica, e in questo caso anche del suo partito, il Pd, le necessità della propria gente”. Hanno una visione distorta della realtà, o semplicemente sono più onesti nel raccontare i fatti?
Sempre in relazione all’immobilismo addebitato al sindaco, evidentemente frutto di scarsa informazione o malafede, potremmo citare, a partire dal 17 agosto del 2012, una corposa letteratura tra cui segnalazioni alla Prefettura, ai Noe, alla Regione, ecc., oltre a una serie di tavoli presso la regione dove, grazie alle indicazioni dell’Amministrazione Comunale sono stati presi una serie di impegni, una lunga serie di ispezioni e sopralluoghi anche con Polizia e Carabinieri. Tra i risultati si possono annoverare: un cospicuo investimento sugli impianti di depurazione da parte della Regione Basilicata; campagne di monitoraggio dell’aria (la si può consultare una lettera a firma del Sindaco cliccando su: http://sindacopisticci.blogspot.it/2015/03/lettera-su-esiti-del-monitoraggio-della.html oppure si può rileggere un articolo di stampa sull’argomento cliccando: http://www.pisticci.com/territorio/7982-pisticci-scalo-arpab-superato-valore-di-h2s-contro-gli-odori-molesti.html); ricerca di alcune sostanze mai riscontrate prima (radionuclidi) perché mai cercate; monitoraggio delle acque fluviali per un intero anno, i cui risultati sono stati pubblicati sul portale istituzionale del Comune; la richiesta di verifica dei codici CER dei reflui trattati presso Tecnoparco S.p.A. (uno dei filoni delle indagine della Magistratura è basato proprio su questo); la verifica dell’adeguatezza delle autorizzazioni allo smaltimento di determinate sostanze; la reiterata richiesta di misuratori dei quantitativi di reflui in ingresso e in uscita; la richiesta di indagine sull’incidenza delle malattie tumorali nella zona, ecc., ecc., ecc. Certo avremmo gradito di essere affiancati dai prestanti neocavalieri della tavola rotonda, ma tant’è! Ce la siamo cavati da soli.
Tra gli atti ufficiali, oltre a varie deliberazione di Consiglio Comunale e di Giunta in materia ambientale, ricordiamo l’audizione e le interlocuzioni con la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, la fitta corrispondenza con le varie istituzioni, un esposto denuncia contro ignoti del 3 aprile 2014 (prot. 8117) da parte del Sindaco su mandato della Giunta Municipale (http://www.comune.pisticci.mt.it/cms/index.php?option=com_chronocontact&chronoformname=atto_10_mostra&valore=7379&Itemid=137) inviata alla Procura della Repubblica Antimafia di Potenza, alla Procura Generale di Potenza e al Procuratore della Repubblica di Matera.
Per quanto attiene all’affermazione “Infatti la società Tecnoparco, tranne una sospensione volontaria, non ha mai subito alcun blocco dell’attività di smaltimento dei reflui petroliferi a seguito di un provvedimento del Comune di Pisticci”, rimandiamo alla presa visione dell’ordinanza sindacale n. 58 del 14 maggio 2015 con la quale si ordinava la sospensione delle attività di depurazione dei reflui provenienti dal COVA di Viggiano.
E veniamo al Giano bifronte; che dire della posizione di chi a Pisticci sbraita e urla non contro chi inquina o truffa ma contro chi amministra e difende il territorio e a Roma, attraverso un senatore lucano dichiara: “Eni ci rassicura sulla reiniezione petrolifera” (Senatore Petrocelli in occasione della Commissione Industria del Senato, agli impianti dell’Eni e della Tecnoparco, nel giugno del 2014 – http://matteoderrico.it/il-senatore-m5s-petrocelli-ha-un-conflitto-di-interessi/), tutto a posto quindi! Questo, si badi, dopo l’esposto denuncia del sindaco immobile che così concludeva: “Il sottoscritto, nella sua spiegata qualità, chiede una esemplare punizione di quanti risulteranno colpevoli dei reati loro ascritti ed in particolare dell’inquinamento delle acque sotterranee e di falda della Valbasento, del fiume Basento dove si registra fra I’altro la presenza di idrocarburi con riserva di costituirsi parte civile contro costoro; di essere informato della chiusura delle indagini riservandosi sin da ora le facoltà previste dagli art. 408 e 410 del c.p.p. e di esibire documentazione idonea a supporto del presente esposto denuncia”. Come si vede per noi non era tutto a posto, tanto ciò è vero che abbiamo inviato i documenti in nostro possesso alla Magistratura e siamo pronti a costituirci Parte Civile nei processi che dovessero incardinarsi.
Pensavamo che il modo di fare politica utilizzando qualsiasi argomento in maniera strumentale fosse superato dalla storia. A coloro che vivono nell’enclave del passato ci sentiamo di dare un consiglio: evitate di immaginarvi i migliori del mondo e, perciò, autorizzati a chiedere di mandare tutti a casa (quando si rispetta la forma, più spesso la destinazione è un’altra) perché se il metodo dovesse divenire prassi, i primi ad essere seppelliti da una pernacchia, appena giunti alla gestione della cosa pubblica, sareste voi.
Apr 06