“Abbiamo richiamato l’attenzione della Quarta Commissione che in più occasioni ha mostrato grande interesse ed impegno a determinare una svolta nel sistema pubblico e privato accreditato della sanità esclusivamente e semplicemente perché sia garantita l’attuazione della legge regionale 5/2015 e nello specifico quanto previsto in materia di spesa per acquisto di prestazioni da privato segnalando un comportamento dei direttori generali di Asp e Asm che va in tutt’altra direzione e che quindi non tiene conto di una normativa di legge”. E’ in sintesi la dichiarazione del Presidente di Sanità Futura Michele Cataldi in occasione oggi dell’audizione in Quarta Commissione che si è conclusa con la decisione del Presidente Luigi Bradascio, raccogliendo il parere unanime dei consiglieri-commissari, di tenere una seduta urgente monotematica dell’organismo con l’audizione dell’Assessore Flavia Franconi e dei direttori generali di Asp e Asm.
Cataldi ha spiegato che con deliberazione di giunta (n.1650 del 15 dicembre 2015) si è stabilito che “i contratti tra Asl e centri privati accreditati devono essere validi esclusivamente per l’anno 2015 con una unica possibilità di proroga entro e non oltre il 31 marzo 2016 scadenza oltre la quale cesseranno definitivamente la loro efficacia”. Inoltre – ha aggiunto – ci sarebbe dovuta essere la consultazione con le associazioni di categoria che non è avvenuta. E’ invece accaduto – ha riferito il presidente di Sanità Futura – che le Asl hanno assunto comportamenti diversi entrambi non rispettosi della legge: l’Asp ha deciso, autonomamente, che i contratti sulla base dello stesso tetto assegnato nel 2015, dovrebbero avere validità per tutto il 2016; l’Asm ha inviato una mail alle strutture in data 15 marzo scorso convocando i singoli titolari e non le associazioni di categoria con l’ “avviso” che in mancanza di firma dei contratti per il 2016 non saranno erogati i contributi già dovuti nel 2015. E a tutt’oggi i mandati di pagamenti dell’Asm sono fermi ad ottobre 2015 come se – ha detto Cataldi – i nostri dipendenti non avessero diritto al pagamento del salario a normale cadenza mensile. E’ del tutto evidente – per il presidente di Sanità Futura – che siamo di fronte ad un comportamento dei direttori generali che esautora i politici spesso additati come i responsabili delle cose che non vanno bene, un comportamento che vanifica l’impegno della Quarta Commissione che trova la sua massima espressione nel documento di “raccomandazioni” recepito dalla Giunta con la volontà di riorganizzare il settore in tutti i suoi aspetti a partire dai criteri di determinazione dei tetti di spesa attribuiti ad ogni singolo Centro e branca di attività. La nostra pertanto – ha concluso – è una battaglia per affermare il diritto e scongiurare il ricorso al contenzioso che in passato ha determinato uno spreco di risorse pubbliche sottratte a investimenti per rafforzare la tutela della salute, segnalando un comportamento della P.A. che tende ad azzerare il ruolo degli organismi di categoria attraverso la convocazione dei singoli titolari delle strutture”.
Il presidente Bradascio ha sostenuto, senza mezzi termini, che “il comportamento dei dirigenti sanitari evidenziato nell’audizione è intollerabile. Suona come uno schiaffo a tutti i consiglieri-commissari ed è espressione di mancanza di rispetto. Mi farò portavoce del sentimento unanime di protesta dei componenti la Commissione ritenendo urgente una convocazione pretendendo dai direttori Asp e Asm oltre che naturalmente dal Dipartimento Salute spiegazioni perchè c’è una precisa volontà di soprassedere alle decisioni dell’organismo consiliare esautorandola”.
Nel riferire di ricevere numerose telefonate di utenti che manifestano disagi per le difficoltà nelle prestazioni sanitarie specie riferite alle liste di attesa, Bradascio ha detto che “l’indignazione è più forte in quanto l’obiettivo della Commissione è proprio quello di dare risposte alle legittime esigenze degli utenti”.