“Per gli agricoltori del Metapontino associati alla Cia che da sempre hanno fatto della tutela della biodiversità il fondamento della propria visione dell’agricoltura perché biodiversità significa aderenza ad un protocollo di sviluppo sostenibile, ma anche affermazione della centralità agricola e dell’agricoltore come imprenditore multiruolo capace di non solo produrre da campi ma di preservare l’ambiente, di qualificarlo attraverso l’attività turistica, di costruire sistemi territoriali capaci di rispettare la natura, la campagna mediatica provocata dall’inchiesta sul petrolio e lo smaltimento dei rifiuti che ha colpito le produzioni agricole di qualità del Metapontino va respinta e contrastata con fermezza””. Lo afferma il presidente regionale vicario della Cia lucana Nicola Serio che in queste ore ha mobilitato tutte le strutture territoriali della Confederazione per un’azione forte anche a sostegno delle posizioni assunte con fermezza dall’assessore all’agricoltura Braia e dal presidente Pittella. “I segnali di speculazione che colpisce tra l’altro la fragola del Metapontino l’esempio più diffuso di prodotto di qualità certificata – aggiunge – come altri prodotti ortofrutticoli sono preoccupanti. Dalla “Carta di Matera” (realizzata in occasione della Festa dell’Agricoltura che la Cia nel 2012 ha voluto a Matera), all’Expo 2015, siamo impegnati a fronteggiare le sfide del futuro, convinti che risulta determinante il valore multifunzionale del settore agricolo, che innesca processi sempre più integrati con l’ambiente, il turismo, la cultura, il welfare. Usare meno risorse per produrre di più con il supporto di ricerca e innovazione; accostare alle filiere dei grandi numeri reti “a maglie strette” adattate ai territori; rovesciare il rapporto città-campagna assumendo una dimensione “multi-ideale”. Una ricognizione profonda del mondo agricolo dalla quale abbiamo fatto emergere quattro punti di forza: il primo è il ruolo dell’agricoltura multifunzionale che diventa non solo produzione di cibo ma tutela della biodiversità e dell’ambiente, conservazione e promozione della cultura rurale, rovesciamento del rapporto città-campagna assegnando all’ambiente rurale il primato d’elaborazione di stili di vita e di modelli produttivi sostenibili; il secondo la costruzione di filiere corte in cui la catena del valore sia totalmente agricola; il terzo il ruolo dell’agricoltura come attivatore di ricerca e innovazione ma in quadro di sostenibilità; il quarto il ruolo dell’agricoltura e dunque dell’imprenditore agricolo come protagonista di una società più equa e di un mondo dove qualità della vita e qualità dell’ambiente siano inscindibili. Uno sforzo che sosteniamo attraverso anche l’incremento delle coltivazioni biologiche di cui l’Italia ha la leadership con la Basilicata tra le prime regioni per ettari ed aziende bio è la migliore risposta alla sfida globale che il futuro alimentare pone in termini di sicurezza alimentare e sviluppo sostenibile che non possono prescindere dalla salvaguardia e dall’evoluzione della biodiversità agraria. E’ positiva in proposito la scelta contenuta nel nuovo PSR che continuerà ad investire in maniera massiccia con 87 milioni di euro. Per questo – dice Serio – parlare di agricoltura sostenibile significa riconoscere il ruolo di presidio, di sentinella e manutentore ambientale dell’agricoltore, il primo presidio contro ogni forma di inquinamento e di contraffazione”.
Apr 08