La vertenza di Datacontact non è affatto conclusa, anche se i sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil avevano fatto credere il contrario con un comunicato diffuso dopo l’ultimo incontro al Mise. In realtà dal 1° aprile 2016 i 390 lavoratori della commessa Tim non sono stati trasferiti all’Associazione temporanea di imprese composta da Abramo e Utility, le due società individuate dalla Telecom per proseguire il servizio di call center che risponde al numero 119. E così in mattinata i lavoratori di tutte le commesse di Datacontact, sia quelli in servizio sia quelli che dal 1° aprile sono in ferie perchè il lavoro non c’è, hanno deciso di organizzare una nuova manifestazione di protesta con il corteo che è partito dalla sede di Datacontact di via Lazazzera e ha raggiunto piazza Vittorio Veneto per un sit-in dinanzi alla Prefettura di Matera. Una delegazione di otto lavoratori è stata quindi ricevuta dal Prefetto di Matera Antonella Bellomo per fare il punto della situazione.
Al Prefetto è stato ricordato che dai primi giorni di gennaio 2016 ci sono stati una decina di incontri al Mise con la partecipazione di Sindacati, Telecom e il nuovo interlocutore individuato per rilevare la commessa senza però trovare la soluzione auspicata dai lavoratori e garantita nel primo incontro in Prefettura avvenuto il 28 dicembre scorso. I lavoratori ricordano che eran prevista una nuova riunione al Mise per l’11 aprile ma probabilmente anche a seguito delle dimissini del Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi è stata rinviata al 14 aprile.
I lavoratori ricordano in ogni caso che la Telecom aveva garantio che dal 1° aprile 2016 i lavoratori avrebbero avviato il nuovo rapporto di lavoro con un’Ati formata da Abramo e Utility in una sede individuata nella zona Paip 1, negli uffici adiacenti quelli occupati dal Corpo Forestale dello Stato. Ma gli uffici sono ancora vuoti. Telecom si era impegnata a contattare i lavoratori dal 1° aprile a scaglioni ma anche questa promessa è stata disattesa. Secondo quanto si è appreso l’Ati dovrebbe chiamrsi “CallMat” ma ad oggi non risulta iscritta alla Camera di Commercio di Matera.
Il Prefetto Antonella Bellomo ha preso l’impegno di contattare lunedì prossimo il Mise per sapere i contenuti dell’incontro del 14 aprile e sottolineare l’esigenza dei lavoratori di avere notizie sul proprio futuro.
I lavoratori attendono fiduciosi l’esito di questo contatto tra il Prefetto e la Telecom che doveva già garantire il passaggio dei 390 lavoratori da Datacontact alla nuova Ati CallMat dallo scorso 1° aprile e se non arriveranno risposte positive sono pronti a manifestare presso la Regione Basilicata a Potenza o a raggiungere i vertici di Telecom per definire una volta per tutte una vertenza per certi aspetti grottesca.
Michele Capolupo
Manifestazione Datacontact, nota gruppo volontario lavoratori
A seguito della manifestazione del 9 aprile teniamo a esprimere il nostro sincero apprezzamento e ringraziamento per la disponibilità manifestata dal Prefetto Bellomo.
La manifestazione, libera e volontaria, ha visto coinvolti circa 400 lavoratori della società Datacontact srl, impegnati in tutte le attività aziendali ivi compresa una rappresentanza dei lavoratori della commessa Tim.
Una delegazione di sei rappresentanti è stata ricevuta negli uffici della Prefettura dal Prefetto che dopo aver preso evidenza dello stato di agitazione dell’intero organico attualmente in carico presso la società Datacontact, ha rassicurato gli stessi con l’impegno personale di porre all’attenzione del Ministero dello Sviluppo Economico, la necessità di portare a conclusione la vertenza ancora in atto.
Specifichiamo che l’importanza della conclusione, in tempi brevi, della vertenza Datacontact, è auspicabile tanto per la compagine costituita dai 390 lavoratori della commessa Tim, quanto per i 900 lavoratori impegnati a vario titolo presso la società Datacontact.
Manifestazione lavoratori Datacontact, precisazioni dell’azienda materana
A seguito della manifestazione spontanea del 9 aprile di un consistente gruppo di lavoratori della società, operativi sulle varie commesse aziendali delle sedi operative di Matera, Bari e Potenza nella giornata di sabato 9 aprile a Matera, sono doverose alcune precisazioni anche a seguito di quanto emerso dai resoconti della stampa.
La società Datacontact, che dal 31 marzo scorso non ha più in gestione il servizio di customer care 119 per i clienti della telefonia mobile TIM, ha manifestato sin dall’inizio della vertenza a fine 2015 la generale preoccupazione per il complessivo effetto della interruzione della commessa sull’intero equilibrio economico aziendale e sull’assetto aziendale che, a tutt’oggi, impiega oltre 1.300 dipendenti e collaboratori. In tal senso si comprendono le ragioni che hanno spinto un gruppo eterogeneo di lavoratori a manifestare per ottenere informazioni chiare e risolutive sull’andamento della trattativa presso il Ministero dello Sviluppo Economico. A tale tavolo, che pare essere alle sue battute finali nonostante i recenti rinvii e lo sforamento dei tempi rispetto alla iniziale garanzia di consentire il trasferimento del personale dal 1 Aprile 2016, la società è assente, in quanto non invitata a prenderne parte nonostante le tematiche in discussione e le modalità operative per garantire la migrazione del personale la riguardino direttamente.
Nel ringraziare il Prefetto di Matera, Sua Eccellenza Antonella Bellomo, per la disponibilità manifestata anche in questa occasione nell’accogliere le istanze dei lavoratori della società, si conferma, quindi, che Datacontact è al momento non coinvolta nelle determinazioni delle Parti convocate al tavolo ministeriale. Nonostante tale anomala circostanza, e proprio in ottica garantista nei confronti dei lavoratori, la società ha posto in ferie il gruppo di lavoro della commessa TIM che continua ad essere parte integrante dell’organico aziendale e non può pertanto considerarsi personale al di fuori dell’azienda.
CASTELLUCCIO (FORZA ITALIA): NON SCARICARE VERTENZA DATACONTACT INTERAMENTE SU PREFETTURA MATERA
“La nuova manifestazione di protesta oggi a Matera dei circa 400 dipendenti di Datacontact impone alla politica e alla Regione di tenere alta l’attenzione per dare garanzia, dopo il mancato rinnovo della ingente commessa Tim, con la conseguente perdita di centinaia di posti in organico, a tutti i 1.300 addetti ai servizi di Matera, Bari e Potenza”. Lo afferma il consigliere regionale Paolo Castelluccio (Fi) sottolineando che “la vertenza call center ha assunto una valenza nazionale tenuto conto che secondo i sindacati sono 5mila i posti di lavoro a rischio nelle prossime settimane sino a raggiungere quota 8mila nei mesi a venire. I tavoli al Mise – aggiunge – come testimonia la vicenda Datacontact non hanno dato risultati soddisfacenti in materia di regole per fermare l’emorragia occupazionale sopratutto al Sud e il fenomeno della delocalizzazione in Albania e in altri Paesi extra Ue mentre ci sono aziende pubbliche come Poste ed Enel, oltre a Tim, che non si sottraggono a questa logica. Chi vince le nuove gare sono società che in molti casi offrono prezzi irrisori, violando le regole del mercato e le norme del lavoro. Accettare la soluzione data alla vertenza Datacontact come l’unica possibile per garantire i posti di lavori e il mantenimento dell’unità produttiva a Matera almeno per me, condividendo la posizione assunta dall’Ugl, il sindacato – sottolinea – che sin dal primo istante ha tenuto un comportamento fermo nell’interesse di lavoratori, non ha avuto il significato di non continuare ad esercitare l’attenzione politico-istituzionale dovuta perché si possa programmare l’attività oltre l’anno di commessa Telecom per le due aziende subentrate a quella materana. Non è pensabile che adesso la soluzione di ogni problema sia scaricato interamente sulla Prefettura di Matera che invece va sostenuta in ogni sforzo di confronto con le imprese e i sindacati dal Governo regionale e dai parlamentari lucani. Quello del call center Telecom – continua – è un servizio delicato ed importante per l’utenza che tra l’altro paga le stesse prestazioni erogate. Pertanto il confronto tra le parti deve continuare sia per garantire la prosecuzione della commessa e con essa il lavoro delle attuali maestranze materane che, in tutti questi anni, hanno dato prova di professionalità ed esperienza e di affidabilità, mettendo il management di Telecom in condizioni far conoscere in dettaglio il proprio disegno senza ricorrere a sotterfugi e a dilazioni e ricatti. . Inoltre, con la vertenza Datacontact in gioco – conclude – c’è un primo step dello stato di attuazione del programma del Governo di investimenti necessari a favorire la digitalizzazione del Paese. Il Premier Renzi promette larga banda in tutto il Paese e sottovaluta la difesa dei posti di lavoro esistenti nelle attività di call center come se l’innovazione tecnologica fosse possibile senza risorse umane”.
La fotogallery della protesta dei lavoratori di Datacontact (foto www.SassiLive.it)
la manifestazione non ė stata organizzata da nessun lavoratore tim che tra l’altro era presente con pochissime unità.
I 390 lavoratori Tim sono in ferie e non hanno né indetto e ne partecipato a questa manifestazione…
Ci tengo anch’io a precisare che questa manifestazione non è stata affatto indetta dai 390 lavoratori!!!
La Nostra manifestazione è già avvenuta in data 10 marzo quando allora era necessario manifestare, chiedere risposte e non oggi che siamo già in ferie da circa 10 giorni e fuori ormai da datacontact!!!!!