La Basilicata con il 91% (978 milioni di euro) di spesarendicontata (al 31 dicembre 2015) del totale delle risorse (1,1 miliardi di euro) derivanti dai Fondi Strutturali Europei 2007-2013 (Fse e Fesr) fa registrare una situazione decisamente soddisfacente anche se restano da rendicontare circa 122 milioni di euro. E’ quanto emerge da un’elaborazione del Servizio Politiche Territoriali della UIL, sul monitoraggio della spesa rendicontata dei Fondi Strutturali Europei al 31 dicembre 2015, su dati della Ragioneria Generale dello Stato.
Con la Marcia del Lavoro – sottolinea una nota della Uil Basilicata – abbiamo rivendicato anche una più veloce ed efficace spesa dei fondi comunitari, imboccando un nuovo percorso di programmazione, condivisa e integrata, attraverso un’attenzione particolare per il programma 2014-2020, alle politiche per lo sviluppo e a quelle per la coesione sociale, proprio per evitare frammentazioni e spacchettamenti che si sono verificati in passato”.
Secondo la Uil bisogna prevedere due ”macro azioni” per strutturare la prossima programmazione comunitaria ovvero ”le azioni per affrontare l’emergenza” e ”le azioni di programmazione degli interventi di medio e lungo periodo”. Per la Uil i cinque punti prioritari riguardano le politiche attive del lavoro, le iniziative per le aree interne, il consolidamento dell’apparato produttivo esistente, i progetti per un ”nuovo turismo” e gli investimenti in infrastrutture digitali.
La partita è tanto più importante perché nel periodo 2014-2020 avremo da impegnare e investire circa 3 miliardi di euro. Se indirizzati in maniera rigorosa, efficace ed intelligente potranno creare tante opportunità interessanti, a maggior ragione in tempi di una drammatica ed ingiusta contrazione di risorse nazionali. La responsabilità che ci sta dinnanzi – continua ancora la Uil – è quella di non dissipare, di non alimentare i mille rivoli per concentrare il valore delle risorse su progetti organici, utili ad elevare gli indici di produttività della spesa, ad implementare modelli intelligenti di investimento, ad onorare la scala delle priorità. In cima alla scala di questi strumenti rimane a garanzia delle nostre idee la parola-bandiera del sindacato: il lavoro.
“Nella spesa dei fondi europei in Basilicata, come in tutte le altre Regioni del Sud, bisogna guardarsi dall’ “ansia da prestazione”: riuscire a spendere quanto più velocemente possibile concentrando ogni attenzione più alla quantità che alla qualità degli interventi”.
E’ il commento del segretario regionale della Uil della Basilicata Carmine Vaccaro aggiungendo che “anche un solo euro non speso può rappresentare un’occasione perduta in termini di sviluppo e occupazione. Peraltro, la cifra complessiva a disposizione è stata già ridotta in corso d’opera perché è stato realizzato il definanziamento parziale della quota di cofinanziamento nazionale (Piano di azione e Coesione): nei fatti, dunque, la percentuale delle risorse complessive (europee e nazionali, insieme) non utilizzate è più alta di quella evidenziata. Va certamente riconosciuto il lavoro svolto negli ultimi anni per cercare di recuperare una situazione drammatica. Ad esempio, si è fatto ricorso, anche in questo ciclo di programmazione, ai “progetti retrospettivi” (quelli che precedentemente si chiamavano progetti sponda) ovvero ad azioni finanziate con risorse nazionali, ma coerenti con la programmazione europea. Il punto, però, è proprio questo: è stata fatta una corsa disperata e a perdifiato per evitare di perdere quelle risorse, senza centrare l’obiettivo pieno prefissato e con risultati, dal punto di vista qualitativo, che rischiano di essere deludenti per lo sviluppo e il benessere delle aree più deboli del Paese. Se ci fosse stata una programmazione coordinata, lungimirante e condivisa, probabilmente, staremmo commentando un’altra storia”.