Prospero Cassino, presidente Confesercenti Potenza, in una nota affronta le questioni legate all’inchiesta sulle estrazionio petrolifere in Basilicata e dichiara: “Pittella fermiamoci un attimo. Verifichiamo se alle strategie Smart di cui stai dotando la Basilicata, si può applicare la formula della sostenibilità”. Di seguito la nota integrale.
Credo che gli eventi che ci stanno accadendo in questa benedetta/dannata terra, ci mettono nelle condizioni di fare più di qualche riflessione.
La nostra Confederazione, da anni, partecipa in modo attivo e pro-attivo ai tavoli di concertazione e di programmazione per uno sviluppo organico ed integrato della Regione Basilicata, e ne possono testimoniare tutti i Governatori e le decine di Assessori che si sono succeduti negli anni ai Dipartimenti di competenza. Il nostro apporto è stato sempre riconosciuto come di grande valore e di grande competenza nei settori che maggiormente rappresentiamo: il Commercio, i Servizi, il Turismo e da qualche tempo il comparto dell’Agricoltura per tutti i collegamenti che hanno il mondo della produzione, quello della trasformazione e quello della commercializzazione. Il nostro è un ruolo di mediazione tra gli interessi delle imprese dei comparti che rappresentiamo e le istituzioni deputate a legiferare e regolare le politiche di sviluppo delle stesse. Se vogliamo, lo possiamo definire un ruolo di “sana lobby” che tenta di orientare le politiche di sviluppo verso le piccole, medie e micro imprese della Regione Basilicata, che sono rappresentate da decine di migliaia di piccoli imprenditori dell’artigianato , del commercio, delle attività della ristorazione, dell’accoglienza, delle attività di servizi, attività di produzione in agricoltura e decine di migliaia di lavoratori impiegati. Questa è la motivazione che ci ha portato ad aderire alla Marcia per il Lavoro indetta dai sindacati CGIL-CISL-UIL a Potenza.
Ciò nonostante le preoccupazioni per la gestione dei fenomeni che girano intorno ai processi di sviluppo in Val d’Agri e nella Valle del Sauro, ci mettono in una condizione di incertezza che non fa affatto bene né all’economia, né alla serenità dei nostri imprenditori. Il disagio mediatico di alcuni nostri rappresentanti istituzionali, l’attenzione nazionale a fattori di corruttela miscelati alla condizione di fragilità del nostro sistema economico e sociale, fanno ormai della Basilicata una Terra di Nessuno dove tutti infilano giudizi, descrizioni e rappresentazioni che nulla hanno a che vedere con la realtà delle cose. E la realtà delle cose la conoscono i Lucani, né Sorgi, né le falangi di deputati che scendono da Roma, né gli innumerevoli giornalisti che presidiano il Palazzo di Giustizia di Potenza. Io credo che il Presidente Renzi abbia mal interpretato il senso di disagio che da tempo si intravvedeva in Basilicata. Terra povera sì, terra di piccoli numeri sì, ma terra capace di allevare grandi uomini e grandi idee.
Presidente Pittella fermiamoci un attimo. Verifichiamo se alle strategie Smart di cui stai dotando la Basilicata, si può applicare la formula della sostenibilità. Non fermiamo il progresso, ma non facciamoci travolgere dalla necessità di accelerarlo. Riflettiamo se per noi è più disastroso estrarre petrolio senza controlli ambientali o far passare il messaggio che la nostra terra è inquinata, infettata e malata. Siamo in tempo per fermare lo scempio prima che l’economia fermi la Basilicata. Cambiamo passo tutti insieme e dimostra che la tua Rivoluzione Democratica è una rivoluzione e non una conservazione.