“Non c’è nessuna relazione tra tumori e le attività di estrazione di petrolio in Val D’Agri: i dati dei registri tumori parlano chiaro. Quando parliamo di cancro ci riferiamo a 200 diverse malattie diverse, che hanno cause differenti, multiple e si sviluppano in molti anni. I dati ci dicono che l’incidenza in Basilicata è nella media nazionale. Per alcune malattie oncologiche anche sotto la media”. Lo ha detto all’Adnkronos Salute l’oncologo Umberto Tirelli, direttore del Dipartimento di Oncologia medica dell’Istituto nazionale tumori Cro-Irccs di Aviano (Pordenone) sottolineando che “In Italia il vero virus è l’ignoranza scientifica, che a volte colpisce anche i medici”.
Gianni Leggieri, consigliere regionale Movimento 5 Stelle: incomprensibile la posizione del prof. Tirelli che nega la relazione fra l’estrazione di petrolio e i tumori.
Non sono un medico o un esimio scienziato, sono semplicemente un uomo di buon senso. Proprio per questa ragione mi riesce difficile comprendere certe posizioni e certe affermazioni di chi si definisce medico e scienziato. Non voglio pensare alla cattiva fede di determinati personaggi che dall’alto della loro posizione salgono in cattedra per affermare l’ignoranza di chi afferma l’esistenza di un rapporto diretto tra le attività estrattive e i tumori. Ma se non è mala fede, qualcos’altro deve esserci per giustificare l’ottusità di chi proprio non riesce a fare un’analisi semplice della situazione della nostra terra. Il dott. Tirelli – oncologo presso l’Istituto Tumori Cro di Aviano – sostiene ad esempio che non vi è alcuna relazione tra i tumori e l’attività estrattiva in Val d’Agri. Ci piacerebbe tanto sapere in base a quali studi compiuti sul campo l’esimio professore si spinge ad affermare questa personale lapidaria verità, soprattutto perché le fonti che vengono citate riguardano il famigerato registro tumori della Regione Basilicata mai accreditato e soprattutto privo di dati importantissimi riguardanti tutta una serie di tipologie tumorali. Al prof. Tirelli vorrei solamente chiedere come si spiega l’elevata incidenza tumorale registrata proprio a ridosso delle zone in cui si esercitano le principali attività della Total, di Eni e di Shell. Perché, se escludiamo le attività di prospezione, di estrazione, di trattamento dell’oro nero rimangono ben pochi fattori di rischio e ci piacerebbe tanto sapere quali sono quelli presi in considerazione dall’esimio professore. Comunque su una affermazione mi sento di concordare con il prof. Tirelli, nel mondo scientifico esiste un gran brutto virus che è quello della ignoranza, ma ci sono anche tanti batteri che si chiamano connivenza e sudditanza rispetto a chi ogni giorno ci uccide lentamente, e purtroppo questi batteri hanno invaso il corpo di molti medici.
Ora che la bufera mediatica é passata vorrei lasciare un commento.
Se il registro tumori della Basilicata non è aggiornato su quali dati si basano le affermazioni opposte a quelle del dottor Tireeli ovvero che vi sono relazioni dirette fra estrazione del petrolio e tumori? Sono dati riconosciuti ed aggiornati?
Secondo argomento, nell’articolo fate riferimento a prospezioni, suppongo vi riferiate alle operazioni sismiche e di risonanza, le quali non producendo nessun bio prodotto non capisco perché vengano menzionate.
Estrazione, anche qui a meno di sversamento incontrollato non vi sono produzioni di alcunché a meno che si considerino: diesel per produzione energia elettrica che sono equiparabili ad una situazione di zona traffico ed in genere non vi sono abitanti di fianco ai pozzi per distanze di legge.
Oppure fluidi di perforazione ed acque reflue le quali per legge devono essere trattate prima di essere dei messe nell’ambiente. Ora se esse non vengono trattate questo non va a carico della società di perforazione ma a carico delle società che trattano i reflui nella maggior parte sono società legate agli ambienti regionali e o provinciali e pare che proprio qui vi siano i più grossi problemi di controllo. La politica locale ed i controlli locali vedi varie investigazioni in corso.
Produzione, lo stesso di cui sopra, prima di produrre vi devono essere verifiche ed autorizzazioni. Chi ha verificato e chi ha autorizzato? Toh guarda ancora servizi regionali e o locali. Sono lì i veri interessi. Le compagnie petrolifere non hanno nessun interesse ad andare contro la legge. E certo che a fronte di elevati investimenti quando un potere locale ferma tutto per un cavillo e vuole la paghetta è ovvio che in cambio di una ulteriore spesa e della perdita di capitale derivante dalle varie soste imposte Qualche scambio sia avvenuto. Tipo tu non mi cpntrolli ed io ti pago ma fammi lavorare. Quando questo meccanismo viene instaurato poi è tutta una discesa su fare il meno possibile tanto nessuno mi controlla. Se provato le compagnie sono responsabili tanto quanto i politici locali . Ma i politici locali li abbiamo votati noi non le compagnie e se diamo contro le compagnie per un indennizzo che cosa chiediamo ai nostri rappresentanti? Solo di sedersi un po più in la? Eh no e qui che dovremmo essere severi, le compagnie paghino per i loro errori ma anche i cosiddetti controllori, che siano rimossi da qualunque carica, che paghino per le morti ed o i malati, per la bonifica, per il recupero dei posti di lavoro persi, e quando hanno sfinito di pagare con i soldi vadano in galera per. Periodo pari a quello in cui sono stati in ospedale i vari ammalati di cancro. Altrimenti tutte queste diatribe sono solo un altra spazzatura che vuole solo soldi o ottenere una certa potenza politica.
Ah io lavoro da 40 anni nel petrolio e per mia sfortuna non ho nessun tumore, a guardare i vostri dati dovrei essere morto o giù di lì ma di tutti quelli del mio team che invio 40 anni fa nessuno per fortuna è ammaliata. Sarà culo o sarà perché dalle perforazioni non c’è nessun impatto a lungo termine e perché ci si sta attenti e i veri guai avvengono a livello altro? Vedi sopra. Ed ho lavorato anche in Basilicata. Guardate ai operatori di controllo più che alle compagnie e chiedetevi perché sono in quella posizione, per valore o per politica?
Saluti
Paolo