Nell’arco di soli sette giorni di distanza il Longines Global Champions Tour ha messo in mostra tutto quello che può essere il salto ostacoli al giorno d’oggi. Sette giorni fa la tappa d’esordio del circuito a Miami (Stati Uniti) in un luogo in cui su elementi di assoluta naturalità – una spiaggia, il mare – è stata creata la più artificiale costruzione possibile: un campo ostacoli piccolo, chiuso da strutture edificate da zero per l’occasione, un’arena più simile a quelle indoor della Coppa del Mondo (se non fosse stato per il sole scintillante e il rumore delle onde dell’oceano lì a due passi) dove prendi il galoppo e gli ostacoli ti vengono addosso uno dopo l’altro, dove il ritmo e il calcolo sono fondamentali, dove se sbagli una falcata di galoppo sul numero uno rischi di pagarne le conseguenze sul numero tredici… Oggi invece a Città del Messico si è ritornati a una dimensione più classica e tradizionale di un grande concorso ippico all’aperto: un bellissimo ed enorme campo ostacoli in erba, all’interno di un impianto stabile dedicato allo sport equestre come accade ad Aquisgrana, Dublino, La Baule (per esempio), su di un terreno che alla fin fine è pur sempre quello più collegato all’idea di un cavallo che salta, dove la gestione del percorso deve tenere in considerazione spazi e distanze e tempi di reazione che spesso variano in modo consistente da una zona all’altra del tracciato. L’elemento che ha accomunato questi due ‘estremi’ è comunque uno solo: spettacolo. Spettacolo offerto da grandi cavalli e da grandi cavalieri. Una meraviglia per gli occhi e un’emozione per il cuore.
Sabato 17 aprile a Città del Messico la vittoria della seconda tappa del Longines GCT è andata al francese Roger-Yvos Bost su Qoud’Coeur de la Loge. Ed Emanuele Gaudiano? Luci e ombre. Caspar è sembrato meraviglioso in alcune situazioni, un po’ deludente in altre: il cavaliere azzurro è riuscito a cogliere l’ultimo posto disponibile per accedere alla seconda manche (il diciottesimo) con 5 penalità nella prima, per poi incappare ancora in 4 penalità e finire quindi allo stesso 18° posto. Però la cosa più importante è che Emanuele e il suo cavallo abbiano ormai stabilito una regolarità di rendimento – o meglio: di prestazioni – tale da consentire loro di affrontare qualsiasi gara senza sentirsi in inferiorità rispetto ad avversari più titolati. Quale che sia il Gran Premio da vivere, loro lo fanno comunque da protagonisti. In classifica generale, dopo la seconda tappa, Gaudiano risulta essere al 6° posto. Nella giornata di domenica invece si è svolta una gara a tempo con jump-off e il cavaliere materano è giunto 10° con Guess con un solo errore agli ostacoli.
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