Riportiamo di seguito il documento politico elaborato al termine di una riunione di quadri dirigenziali dell’area riformista del Pd di Basilicata svoltasi lunedì 18 aprile a Potenza, sulla scorta del quale è stato promosso per sabato 23 aprile 2016, alle ore 10 presso il Park Hotel di Potenza un incontro per discutere insieme a militanti, elettori, rappresentati del partito e delle istituzioni del territorio del futuro del Pd e della Basilicata.
In una fase molto difficile, in cui la crisi continua a far sentire i suoi effetti sulle famiglie lucane, il nostro lavoro deve concentrarsi nel tentare di portare la Basilicata fuori dalla condizione di marginalità in cui appare costretta.
Ma è necessaria una svolta che anche gli ultimi accadimenti hanno sollecitato alla politica regionale e al PD come perno fondamentale delle storia e del futuro della Basilicata.
L’impressione che la comunità regionale percepisce è che il PD è parte del problema e non il luogo da cui, anche attraverso una dialettica aspra, si offrono soluzioni.
Si rende ancor più necessaria una svolta anche a seguito degli ultimi accadimenti che per diversi aspetti e motivazioni hanno scosso la coscienza civile dei lucani: la vicenda giudiziaria, la marcia per il lavoro e l’esito referendario.
Le vicende giudiziarie delle ultime settimane – che vanno guardate con interesse e rispetto come ogni volta che le attività istituzionali ed economiche sono oggetto di doverosi controlli di legalità – fanno riemergere in maniera dirompente un diffuso allarme sociale su questioni cruciali che attengono alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Un allarme che non può essere sottovalutato e che richiede una risposta forte in termini di governo e di programmazione regionale.
Un messaggio rafforzato dall’esito referendario che affonda la grande partecipazione nella percezione di un attacco alla autonomia regionale e alla integrità del territorio iniziata con la strategia energetica del Governo Monti.
Siamo riusciti a scongiurare, per larga parte, con la iniziativa referendaria che ha visto capofila la nostra regione, gli effetti di una programmazione e di una legislazione che avrebbe avuto impatti rischiosi per la Basilicata. Infatti i 6 quesiti presentati avevano l’obbiettivo di ripristinare una leale collaborazione tra stato e regioni ma anche di impedire ulteriori estrazioni in Basilicata. Siamo riusciti a scongiurare nuovi permessi di ricerca e concessioni di estrazione nei mari italiani e in particolare nello Ionio entro le dodici miglia. Vigileremo anche dopo le dodici miglia e chiedere chiarezza affinché la tensione non diminuisca a seguito della campagna referendaria.
Serve un svolta anche sul tema lavoro e per questo abbiamo guardato con interesse alla manifestazione promosso da CGIL CISL UIL lo scorso nove aprile e alle altre iniziative promosse da forze sociali e associative.
Siamo consapevoli che per ripartire in Basilicata deve ripartire l’Italia e il Mezzogiorno. Va riconosciuto l’impegno profuso dal governo regionale per far ripartire la Basilicata, che però non è sufficiente.
Abbiamo discusso in questi mesi di Master Plan senza però mettere a fuoco la fragilità di una legislazione ordinaria che può minare diritti di cittadinanza come per esempio Università, scuola, sanita, trasporti.
Tuttavia c’è un ruolo che possiamo e dobbiamo giocare proprio alla vigilia della partenza della nuova programmazione comunitaria in termini di maggiore scelte che vadano nella direzione dell’efficacia delle politiche e dell’efficienza della macchina amministrativa.
Serve un nuovo patto, basato sulla trasparenza dell’azione politica e amministrativa, sulla qualità e sul carattere innovativo delle politiche pubbliche, che sia in grado di ricostruire un clima di fiducia nelle istituzioni.
Ambiente e salute devono essere il fulcro delle politiche pubbliche in Basilicata. Il governo regionale deve affrontare con coraggio la difficile situazione dell’Arpab, ente che va “rivoltato come un calzino” e che deve diventare nel giro di pochi mesi un’autorità indipendente, in grado di operare in stretto raccordo con l’Ispra e con Iss, per ridare credibilità al sistema dei controlli pubblici dell’ambiente ed affrontare emergenze ambientali (quelle determinate dalle attività estrattive innanzitutto) che per la loro complessità richiedono un approccio scientifico insieme alla mobilitazione delle migliori tecnologie e professionalità disponibili in ambito nazionale ed europeo.
Abbiamo più volte ribadito, con gli atti approvati dalla Giunta e dal Consiglio regionale, che la Basilicata, in un quadro di leale collaborazione con lo Stato da diversi anni ormai fa fronte agli impegni sottoscritti, ma le attività estrattive devono svolgersi entro i limiti di sostenibilità indicati con gli accordi del 1998 e del 2006. In questo contesto, oltre a rifondare il sistema dei controlli ambientali, per garantire la sicurezza e la salute dei cittadini occorre aggiornare le politiche per la tutela della salute. L’accreditamento del Registro tumori da parte dell’Airtum è un segnale importante, che conclude la prima, faticosa fase di costruzione della base dati per poter conferire un riferimento di sicura evidenza scientifica alle future indagini.
Ci attendo sfide complicate (rifora sanitaria, riforma della governance, della forestazione, del diritto studio, politiche agricole e ambientali) che richiamano ad una nuova coesione nella chiarezza che valorizzi e tenga conto di un pluralismo delle idee e delle posizioni presenti nelle società lucana, nel centrosinistra e nel PD.
Queste scelte sono ineludibili per il futuro della Basilicata. Per questo la stessa discussione sul nuovo governo regionale, come pure la discussione sull’auspicata unità politica del centrosinistra e del Pd lucano, che della coalizione è la forza principale, non può prescindere dai temi che sono di fronte a noi e che richiedono una svolta nella politica regionale.
Queste difficile settimane ha dimostrato che c’è la necessita di un luogo di discussione, di un PD che possa aprire un confronto con la società lucana. Per questo il tempo è scaduto e non si può attendere oltre per dare una guida al PD di Basilicata.
Per queste ragioni ci incontreremo a Potenza sabato 23 aprile alle ore 10,00 al Park Hotel per discutere insieme a militanti, elettori, rappresentati del partito e delle istituzioni del territorio.