Pio Abiusi, per conto dell’Associazione Ambiente e Legalità, in una nota torna ad occuparsi della discarica del borgo la Martella e punta il dito contro l’Amministrazione comunale di Matera e dichiara: “Il Comune di Matera è sede di pinocchifici?”. Di seguito.
Allontanatosi il gruppo di centro sinistra con il tuttoapposto sulla discarica di La Martella, dopo che furono costretti a chiuderla, è arrivata l’armata Brancaleone che non ha neppure il metro per calcolare le distanze oltre ad essersi inventata una nuova gestione dei rifiuti. Dopo oltre 4 anni , finalmente, si è cominciato a fare chiarezza, l’inquinamento delle falde e delle acque sotterranee c’è . Oltre soglia di contaminazione per l’ Alluminio, il Ferro ed il Mercurio sono i piezometri SP1 ed SP 4 posti nel IV settore e l’SP3 posto nel V settore e sono in discarica non a monte dell’impianto; sembra,infatti, che al nostro assessore si sia allungato il naso nel momento in cui l’impianto si è ristretto e quei piezometri sono divenuti “a monte”. Anche per l’autorità sanitaria, a ben vedere, l’urgenza della tutela della salute pubblica è venuta meno, basta un buon bicchiere di vino e la salute è tutelata: di più non si può, è il solito “tuttoappostismo” il lupo perde il pelo ma non il vizio. In materia ambientale la Basilicata è permeata di tuttoppostismo. Anche la gestione dei rifiuti è divenuta una macchietta costosa , consiste nel solito sovrabbancare ma con codici CER variabili e non dimenticando di onorare una consistente oblazione per discarica abusiva che sarà pagata, ovviamente, da Pantalone. Lo smaltimento dei rifiuti è arrivato a costare 320 Euro a tonn. ed il costo pro-capite per i cittadini si avvicina ai 250 Euro, una cifra enorme. E’ molto probabile che gli 11 meuro dello scorso anno non basteranno e ci vorrà ancora qualche altro meuro oppure ci sarà qualche debito fuori bilancio; a Potenza con la passata gestione della città erano riusciti a coprire un buco da circa 50 Meuro. Oltre alla “volontaria” perdita di controllo dei costi, l’area della discarica anche se a ridosso della città è sconosciuta con buona pace degli insediamenti umani, produttivi e zootecnici presenti nella zona interessata. Che a Berlino sia arrivato un giudice? Bene! Visto che le visite pastorali sono finite e che la commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati è tornata a Roma si può riprendere il lavoro rimasto in sospeso e fare chiarezza
Pio Abiusi, Associazione Ambiente e Legalità