Mercoledì 27 aprile 2016 tra le 8 e le 15 il movimento Riscatto organizza una mobilitazione con un presidio di trattori e persone all’inizio di Via San Vito (discesa per la Palomba) di fronte all’ex mulino. Da qui partirà un volantinaggio e distribuzione di prodotti ortofrutticoli nella città e agli autoveicoli in transito.
Alle ore 11,30 come previsto, si terrà in Via San Vito presso il presidio di trattori e persone, la conferenza stampa di presentazione del programma dello Sciopero per la Terra e dell’appello a partecipare degli agricoltori lucani e pugliesi dalla città dei Sassi eletta capitale del Riscatto Contadino.
Di seguito la nota del Movimento Riscatto e la Rete dei Municipio relativa alla manifestazione nazionale del 27 aprile.
Il 27 aprile il Movimento Riscatto e la Rete dei Municipi Rurali convocano un presidio a Messina allo sbarco dei traghetti ed a Matera lungo la SS per Bari, per una giornata di mobilitazione interregionale e aprono il percorso dello Sciopero per la Terra che si concluderà fra il 24 e il 26 maggio.
Come annunciato nelle scorse settimane, il 27 aprile inizia il percorso verso lo Sciopero per la Terra proposto al termine della manifestazione interregionale del 14 marzo scorso in occasione della riunione europea dei Ministri agricoli, definito a Vittoria nell’incontro congiunto fra movimenti e sindaci del 29 marzo scorso e confermato dall’assemblea nazionale della Rete dei Municipi Rurali tenuta a Gravina in Puglia il 22 aprile scorso fra sindaci di diverse regioni e il Movimento Riscatto.
La decisione di convocare una iniziativa nazionale è venuta mentre in Sicilia, in Puglia e in Basilicata sono in corso mobilitazioni contro la crisi agrozootecnica da cui hanno preso le mosse diverse importanti iniziative anche in altre regioni e che hanno dato vita ad una piattaforma rivendicativa comune.
Piattaforma che ha sia l’obiettivo immediato di chiedere al Governo Nazionale, al Parlamento ed alla Regioni alcune risposte urgenti ed inderogabili per salvare il patrimonio produttivo delle nostre aziende, sia quello di ottenere un profondo cambiamento nelle scelte di politica agricola del Paese.
Alla piattaforma rivendicativa lanciata nella mobilitazione del 16 marzo scorso e letta al termine di diverse mobilitazioni nelle piazze di Sicilia, Basilicata, Campania, Puglia e Sardegna (che chiede misure urgenti anche in deroga alle regole comunitarie per le aziende in crisi, l’applicazione e l’estensione delle clausole di salvaguardia previste nei trattati commerciali internazionali e regole trasparenti per il commercio a favore della produzione e della salute dei consumatori, garanzie che la spesa regionale e nazionale vadano a sostenere il reddito di chi lavora la terra e i diritti dei consumatori invece che la speculazione finanziaria) si è aggiunta, durante il confronto preparatorio, la richiesta della convocazione di una Conferenza Nazionale Agraria che ridefinisca ruolo e funzione della nostra agricoltura.
Si legge nell’appello di convocazione dello Sciopero per la Terra: “Negli anni ’50, al termine delle lotte di generazioni di contadini pagate con il sangue, la Riforma Fondiaria assicurò terre, mezzi e lavoro aiutando tutta l’Italia ad uscire dal Medioevo del latifondo e dalla povertà. Ora è il tempo di una nuova riforma agraria che contribuisca a ridare senso al lavoro della terra assicurando reddito alle aziende, diritti al lavoro, tutela ambientale, sicurezza alimentare e prezzo giusto ai cittadini. In una parola, che renda all’Agricoltura la dignità della funzione sociale che il Paese merita.”
Lo Sciopero per la Terra ha anche l’obiettivo di mobilitare associazioni, movimenti, agricoltori, cittadini e sindaci contro la crisi agricola nel momento in cui il calo dei redditi agrari si fa generalizzato in tutti i settori e il rischio di un tracollo delle aree rurali diventa ogni giorno più concreto.
Nell’appello alla mobilitazione si legge ancora: “Per noi è sempre più chiaro che la nostra crisi non è solo questione di prezzo o di settore, tanto meno è temporanea. In gioco c’è la sopravvivenza delle nostre aziende, dei posti di lavoro, la tenuta sociale ed ambienta-le di interi territori, la garanzia del diritto ad un cibo sano e certo per i cittadini, la cultura millenaria della terra. Non basta solo il nostro impegno quotidiano a cercare le strade migliori per produrre; uscire dalla crisi agricola non è questione tecnica o di più soldi pubblici (che semmai vanno usati bene e con giustizia) ma una grande questione sociale che riguarda la qualità della democrazia di questo Paese.”
Nel mentre sono stati inviate richieste di incontro alla Conferenza Stato Regioni, al Governo ed al Parlamento e sono in corso una serie di ulteriori iniziative, la giornata del 27 aprile è dedicata al lancio dell’appello nazionale a partecipare allo Sciopero per la Terra e per spiegare e divulgare il percorso e l’agenda concreta.
Due le prime iniziative che aprono il percorso: una fra Sicilia e Calabria (sullo stretto di Messina) e una fra Basilicata e Puglia a Matera, cui seguiranno nei prossimi giorni analoghe iniziative in diverse altre Regioni.
Questo il programma del 27 aprile a Matera:
0re 7/8 – concentramento di circa 40 trattori alla Zona Paip 2 (area mercato)
Ore 8,30 – corteo di trattori e mezzi sulla SS 99 Bari-Matera fino a Borgo Venusio e ritorno verso Matera
Ore 10,30 parcheggio dei mezzi alla fine del tratto a 4 corsie della SS 99 Bari-Matera
Ore 11-14 rallentamento del traffico per il volantinaggio ai mezzi e auto e distribuzione di prodotti ortofrutticoli
Ore 11,30 Conferenza stampa nei pressi del presidio lungo la SS 99.
Questo il programma di Messina
Ore 9-15 mobilitazione lungo il serpentone dell’imbarcadero dei traghetti della Caronte e presidio dal lato degli imbarchi a Villa San Giovanni. Volantinaggio e distribuzione di prodotti ortofrutticoli
Ore 11,30 Conferenza stampa a Messina nell’area dell’Imbarcadero della Caronte