L’assessore regionale ai trasporti ha inviato una lettera ai dirigenti di Trenitalia e al ministro Delrio con la quale chiede una risposta alla protesta degli amministratori pubblici lucani del 14 aprile scorso
A seguito della manifestazione di protesta degli amministratori pubblici lucani dello scorso 14 aprile, l’assessore regionale ai trasporti, Aldo Berlinguer, ha inviato una lettera al direttore Divisione Passeggeri di Trenitalia, Gianfranco Battisti, e al ministro ai Trasporti, Graziano Delrio.
” La manifestazione a Roma – afferma l’assessore Berlinguer – ha rappresentato un atto di protesta forte e coesa degli amministratori lucani. Un atto inedito di straordinaria rilevanza. Ho avuto già modo di chiarire che non siamo andati a Roma ad elemosinare udienza a Trenitalia, che incontro sin troppo spesso. Saremmo andati in tre, non in sessanta. La nostra é stata una protesta che ha avuto rilevanza su tutti i media nazionali, altro che incontro a porte chiuse”.
Anche molti Sindaci lucani, oltre l’Assessore regionale, hanno scritto a Trenitalia. Così il Sindaco di Matera, quello di Tricarico, quello di San Fele. Altri Sindaci stanno inviando le loro lamentele al Ministro dei Trasporti ed alla società ferroviaria.
“Questi gesti vanno rispettati , ha aggiunto l’assessore Berlinguer. Ritenere ridicola la manifestazione di Roma – aggiunge Berlinguer – significa voler favorire Trenitalia. Forse è il momento di smetterla con inutili polemiche, animate, per di più, da chi avuto la responsabilità del settore trasporti in Basilicata. Credo che sia arrivato il momento di stare tutti uniti per difendere questa regione e per cambiare verso sul tema dei trasporti invece di restare ancorati a un passato che ci ha lasciato in eredità una situazione insopportabile. L’isolamento della Basilicata non nasce oggi, lasciamocelo definitivamente alle spalle”.
Qui di seguito il testo integrale della lettera dell’assessore Berlinguer
“La manifestazione svoltasi il 14 aprile scorso ad opera degli amministratori pubblici lucani ha evidenziato, qualora ve ne fosse ancora bisogno, il profondo disagio che i servizi ferroviari sulla linea Intercity Taranto – Roma arrecano alle comunità del Mezzogiorno.
Il servizio che voi offrite a queste comunità non è degno del nome; men che meno esso è compatibile con il rilancio economico, sociale e culturale cui il Mezzogiorno ambisce da troppo tempo, senza tuttavia riuscire a raggiungerlo anche per la penalizzazione infrastrutturale che quotidianamente soffre.
Il divario dei collegamenti e nei servizi fra Sud e Nord, si è vieppiù acuito e determina una frattura insanabile fra due italie che viaggiano a velocità diverse. E questo divario sta già penalizzando, fino a soffocarla, la grande sfida che il nostro Paese è chiamato oggi a cogliere, quella di Matera capitale europea della cultura per il 2019. Allo stato attuale a Matera va un ben più triste primato: quello di capitale europea di isolamento e di inaccessibilità determinata anche dalla sola, gravissima opera incompiuta ferroviaria d’Italia, la Matera – Ferrandina.
Il 2019 per noi è già oggi, vista l’attenzione che i flussi turistici hanno dedicato negli scorsi mesi a Matera e alla Basilicata. Negarci questa possibilità significherebbe negare un futuro a questa regione, e lasciarla sprofondare nella spirale di discredito nella quale essa è in questi giorni ingiustamente sprofondata a causa delle note vicende legate alle estrazioni petrolifere.
Davvero le comunità di questa regione non possono più sostenere questa nefasta situazione. E’ quindi con profondo scoramento, acuito dal silenzio assordante manifestato da Trenitalia in occasione della manifestazione del 14 aprile scorso, che vi rivolgo, ancora una volta, l’invito a dotare la tratta Taranto – Roma di materiale rotabile al passo con i tempi ed in grado di viaggiare sull’itinerario tradizionale e sull’alta velocità, da Salerno a Roma.
Attendere oltre verrebbe percepito come un diniego, con conseguenti, irreversibili effetti sulla immagine e sulla reputazione di cui codesta società gode in questa nostra regione.
Attendiamo, quindi, con massima sollecitudine vostre determinazioni su quanto rappresentato”.