“Una ventata di ottimismo per la nostra città”. Così il Sindaco di Matera Emilio Nicola Buccico ha salutato l’approdo a Matera della Scuola di Alta Formazione e Studio dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro nel corso della presentazione avvenuta questa mattina all’Auditorium di Piazza Sedile. “Matera sta attraversando un periodo non piacevole soprattutto nel campo del lavoro, ma ha la possibilità di risollevarsi grazie all’arte e alla cultura, che rappresentano le sue naturali vocazioni. La Scuola di Alta Formazione – ha precisato il Sindaco – rappresenta pertanto una importante occasione, che si inserisce nel filone culturale e identitario della storia e della tradizione della nostra città. Matera può e deve ulteriormente crescere in questi settori; ed è per questo che l’Amministrazione Comunale, con il suo impegno, è stata parte essenziale per far decollare questo progetto, attraverso la sottoscrizione del protocollo d’intesa con le altre parti interessate e la concessione del suolo, approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale. Un particolare ringraziamento va Raffaele De Ruggieri, a Dino Adamesteanu e a Michele D’Elia, che hanno dato il loro contributo per rendere la città di Matera punto di riferimento nazionale nel restauro”.
La lunga attesa è destinata a terminare: lo stabile realizzato nell’area di sviluppo artigianale di Matera e fino ad ora mai utilizzato sarà sottoposto ad un profondo e delicato intervento di recupero e di adeguamento funzionale e tecnologico per essere destinato ad ospitare la sezione distaccata di Matera della scuola di alta formazione e studio dell’Istituto centrale di restauro. Quella di Matera sarà la quarta struttura didattica riservata al capitolo del recupero dei beni storici ed architettonici del Paese. Le altre sono a Roma, Firenze e Venaria Reale. Domenica, alle 10, nell’Auditorium del Conservatorio, in piazza del Sedile, è prevista la presentazione del progetto della Sezione distaccata della Scuola di Alta Formazione e Studio dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro.
Lo stabile dell’area Paip, voluto dalla Regione e in origine destinato ad accogliere aule e servizi dedicati alla formazione professionale, è stato di recente trasferito al patrimonio dell’Amministrazione provinciale di Matera. L’immobile, ricco di una superficie di 8.500 metri quadrati, di cui 3.500 per la scuola di Alta Formazione, conta su un finanziamento regionale aggiuntivo di un milione di euro rispetto alle risorse ancora disponibili. Nello stabile troverà spazio anche l’Ageforma, l’ente della Provincia che garantisce la formazione professionale di primo livello. Attivazione e funzionamento della Scuola di Alta Formazione e Studio saranno assicurati da Regione, Provincia e Comune di Matera; all’iniziativa partecipa anche la Fondazione Zetema. I primi corsi ad essere attivati saranno quelli in conservazione e restauro per l’area specialistica in materiale lapidei, litoidi e manufatti derivati. La frequenza dei corsi della Scuola è riservata a giovani in possesso del diploma di scuola media superiore e il percorso formativo garantisce il conseguimento del diploma di laurea in Restauratore Conservatore dei Beni Culturali. Si accede alla Scuola attraverso concorso pubblico a numero chiuso.
“Grazie a questa istituzione scolastica di alta caratura e qualità sul piano tecnico e scientifico – rileva il presidente della Provincia di Matera, Carmine Nigro – l’intero Mezzogiorno si arricchirà di un luogo privilegiato per la valorizzazione dei beni culturali e delle risorse umane. E la sede non poteva essere che Matera, patrimonio mondiale dell’umanità con i suoi Sassi ed il suo ricco patrimonio di storia e di cultura”.
I laboratori affrontano gli aspetti del restauro, della conservazione e della manutenzione controllata dei diversi manufatti che compongono il mondo dei beni culturali articolandosi nelle diverse tecniche e tipologie di materiali: dipinti su tela e tavola, dipinti murali, stucchi e materiali lapidei, manufatti lignei e tessili, ceramica, metallo, vetro, arte moderna e contemporanea.
Il progetto per la realizzazione dell’opera risale al 1994. I lavori iniziarono solo nella primavera del 1996 con un finanziamento di 12 miliardi e 500 milioni di lire. La costruzione, ultimata nel 2000 e collaudata solo nel 2005, assorbì della somma disponibile 7 miliardi e 500 milioni di lire, per cui c’è ancora una cifra residua per l’avvio del recupero dello stabile. Il progetto è redatto dall’Ufficio Tecnico della Provincia di Matera e dagli Uffici Tecnici del Ministero e il gruppo di progettazione è coordinato dall’ing. Francesco Aiello, della Provincia di Matera, il quale sottolinea che l’intervento di recupero presenta notevoli complessità.
“Sedici dei docenti della prestigiosa istituzione scolastica – fa sapere Nigro – saranno sostenuti nelle spese di formazione da un intervento regionale purchè siano lucani>. L’ing. Aiello anticipa poi per grandi linee le peculiarità tecniche dell’intervento. “Lo stabile per lungo tempo abbandonato – dice – è stato sottoposto ad inaudite vandalizzazioni che comporteranno necessariamente un attento lavoro di recupero per la piena funzionalità dell’edificio che noi pensiamo di mettere a disposizione nel giro di un anno dall’inizio dei lavori”.