Mauro Acito, artista materano dal segno grafico a china, di grande impatto scenico, ha pubblicato “Matera disegni e storie della Città dei Sassi”, un ottimo lavoro che si avvale dei racconti di Dario Carmentano e Grazia Lascaro. Artisti che esaltano il valore topico della città di Matera, che sarà capitale della cultura europea del 2019. I Sassi di Matera sono un unicum di storia e di civiltà in cui si sono manifestate vita, usanze, abitudini di un mondo contadino che ha fatto della semplicità, dell’umiltà e del sacrificio il modo del proprio vivere rappresentandone le qualità che sono state assorbite in pieno dalla commissione europea che ha designato una delle città più antiche del mondo a capitale della cultura europea.
Mauro Acito esprime il vissuto della città di Matera che ama in maniera viscerale cogliendone pienezza degli scorci dei Sassi e rappresentando con il gesto grafico eccellenze uniche di un afflato artistico in cui non appaiono figure umane.
I Sassi di Matera dello stesso artista sono solo ed esclusivamente case, scale, porte, portoni archi, balconi, inferriate, lampade, fili di luce “elettrica” embrici, strade, camini, fune e forcella e tutto questo rappresentato prende vita proprio nei racconti di Dario Carmentano e Grazia Lascaro e con la mano dell’artista e grafico Pino Oliva. Abile scenografo.
Va inoltre sottolineato che questa pubblicazione è stata possibile grazie al figlio di Mauro Acito, Alberto che nella nota introduttiva spiega: “Qualche mese fa Mauro Acito mi ha regalato un rotolo di lucidi con disegni a china di facciate e scorci delle antiche abitazioni che si affacciano sui vicoli dei Sassi diMatera. Li ho trovati bellissimi e suggestivi. Li ha realizzati parecchi anni fa, quando i Sassi erano abbandonati, e li ha conservati gelosamente. Credo che lo abbia fatto sia perché per lui avevano un valore, sia perché Matera è stata per molto tempo una città in attesa di riscatto”.
Dario Camentano e Grazia Lascaro con i racconti danno voce ai disegni animandoli come se fossero umani, gente di Matera. Undici racconti che riportano in auge come era la vita nei Sassi di Matera ed è proprio Mauro Acito a raccontare storie che diventano memoria del passato. Acito ricorda la propria casa, i tedeschi del 21 settembre ’43 e la loro uscita dalla città dei Sassi per la ribellione della propria gente che pagò con un contributo di perdite umane il riscatto, diventando la prima città del Sud a ribellarsi ottenendo, successivamente, la medaglia d’argento al valore militare.
Mauro Acito racconta con amore e partecipazione quando il 22 settembre arrivarono a Matera i soldati canadesi a seguito dell’esercito inglese. “Erano presenti anche i polacchi e qualche soldato di colore a tutela della città e che alloggiarono nella zona “le monacelle” dietro la Cattedrale”. Simpatia suscitano l’aneddoto amoroso de “Il carrubo, l’albero dell’amore” e quello relativo a “lo stemma di Matera: bue o toro?” in cui si immagina che il bue, simbolo della città di Matera, possa uscire dallo stemma e rendersi invisibile.
Mauro Acito procede nei suoi aneddoti quali “Nonna Caterina” , “il 2 luglio a Matera” che ha nella coppia di giovani Brunella e Ettore i protagonisti; “il ciddaro di Panza a credenza”, “Nonna Caterina” , “Il lipombo”, “Il mare di Matera” , “La famiglia di Zi Peppe” , “I fiori di papavero”.
I racconti si leggono in velocità ed anche appassionatamente per cui il lavoro sia grafico con inchiostro di china che letterale nel testo rappresentano un ricchezza di memoria e ricordano che il popolo materano ha trascorso la sua vita nella semplicità delle cose.
Carlo Abbatino