Riceviamo e pubblichiamo la nota di Uil Poste sulla “rilevante riduzione del servizio di recapito che Poste Italiane farà a breve sul nostro territorio”. Di seguito la nota integrale.
Riteniamo opportuno informarvi sulla rilevante riduzione del servizio di recapito che Poste Italiane farà a breve sul nostro territorio.
Il tutto scaturisce da un successivo avanzamento della riorganizzazione dei servizi postali sulla Funzione Posta, Comunicazione e Logistica (PCL) confermato da una nuova intesa nazionale, siglata il 24 febbraio scorso che soltanto la UILposte non ha sottoscritto.
La nostra contrarietà ruota intorno alla consapevolezza che, nonostante nella nostra regione si registri un costante trend negativo dei volumi postali, si sarebbero dovute e potute predisporre delle variabili atte al recupero.
C’è bisogno di maggiore coraggio e intraprendenza se un’Azienda come la nostra vuole rimanere sul mercato!
Per fronteggiare la crisi bisogna che si individuino ben altre possibilità invece di impantanarsi in riduzioni occupazionali e riorganizzazioni senza fine, il tutto a discapito della qualità del servizio e dei lavoratori.
Tale riorganizzazione riguarda il servizio a “giorni alterni” e dovrebbe servire, a detta di chi l’ha voluta, a rilanciare un settore, giudicato in crisi, importante per Poste Italiane. Nei fatti, quanto sta avvenendo, è esattamente l’opposto!
E’ ben evidente che, per favorire interessi e profitti economici si sta, volutamente, scegliendo di distruggere un servizio pubblico e sociale, un settore storicamente importante come il recapito.
Questo rappresenta una palese violazione dei diritti del cittadino che si vede così penalizzato sia a ricevere le corrispondenze che all’accesso all’informazione quotidiana e periodica.
Riteniamo evidente che i risultati di tale riorganizzazione porteranno ad un peggioramento delle condizioni di lavoro negli uffici con mezzi e strumenti inadeguati oltre che un incredibile caos organizzativo che produrrà montagne di giacenze e pessimi rapporti con i cittadini.
Come UIL-POSTE abbiamo ribadito i motivi che ci hanno portato a non firmare quell’accordo e abbiamo sottolineato come oggi, più che mai, sia necessario quando si sottoscrivono accordi avere rispetto della vita dei nostri lavoratori.
La riforma del servizio non può essere fatta con meno uomini, meno mezzi e più flessibilità.
Siamo l’unica Organizzazione Sindacale che non ha firmato quell’accordo. Ribellatevi verso chi ha decretato il massacro del recapito e dei lavoratori che ci operano.
La generale ribellione dei lavoratori e di tutte le sigle sui territori certificano che eravamo nel giusto non firmando quell’accordo.
Come ne usciamo?
Noi non crediamo che “l’accordo non cammina perché i dirigenti fanno resistenza”, i dirigenti hanno capito benissimo e la resistenza la fanno i lavoratori per le inaccettabili condizioni di lavoro nelle quali si trovano attualmente.
Noi respingiamo la distruzione del recapito… anche perché vogliamo difendere il postino.
Come sindacato ci siamo fatti interpreti delle voci dei postini, vogliamo reagire, stiamo cercando di farlo con tutti i mezzi per difendere interessi e diritti.
Il taglio del servizio del recapito comporterà la chiusura di uffici postali ubicati principalmente nei piccoli centri, nelle zone rurali, montane e periferiche del Paese.
Tali località sono le stesse che, ad oggi, hanno uno scarso o nessun accesso alla rete internet per cui sarebbero non soltanto doppiamente penalizzate ma anche gravemente discriminate nei propri diritti di cittadinanza.
Aiutateci ancora a dire NO a questa politica del profitto perché ricevere corrispondenza è un diritto!
La garanzia concreta del servizio di recapito alimenta un senso di fiducia nelle istituzioni poiché da un lato assicura un nucleo minimo di servizi essenziali e dall’altro intercetta i bisogni emergenti dei cittadini favorendo la coesione sociale.
Riteniamo che, la salvaguardia dei presidi Centri di Distribuzione (sia Primari che Secondari) e dei rispettivi lavoratori – soprattutto nelle aree disagiate come la Basilicata – potrebbe recare un forte impulso al rilancio sociale ed economico delle realtà locali meno sviluppate, rendendo disponibili tecnologie e piattaforme informatiche.
Per questi motivi, noi crediamo necessario ripensare quell’accordo, ridiscutere della sua declinazione, dare certezza ai lavoratori e ai cittadini sul mantenimento del ruolo sociale dell’azienda nel presidio del territorio.
Mettiamo tutti i lavoratori nella condizione di operare e di rispondere con più mezzi, più risorse e più personale.
L’azienda ha dichiarato la sua disponibilità a ridiscutere e a migliorare le condizioni complessive di tutto il PCL. Per adesso registriamo solo buone intenzioni.
Restiamo in attesa di vedere i fatti concreti.
Intanto ringraziamo tutti i lavoratori che con le loro prese di posizione, coraggiose e non scontate, hanno costretto tutti a ripensare la ricaduta dell’accordo.
Vi informeremo degli sviluppi di questo incontro.
Vi chiediamo, pertanto, di contattare la nostra struttura Regionale della UILposte per porre in essere da subito tutte quelle azioni condivise che riteniate utili a supportare quella che è una vera e propria battaglia di civiltà tipica del nostro sindacato dei cittadini, coinvolgendo in maniera particolare i sindaci, gli amministratori locali, i mass media, l’associazionismo.
Nel frattempo è stato deciso di convocare il tavolo della trattativa per l’apertura del contratto per il giorno 19 Maggio.
Apr 28