Un Primo Maggio che passerà alla storia quello celebrato nel 2016 a Matera, capitale europea della cultura nel 2019. Mentre Treviso è la città in cui si concentrano i manifestanti del centro-nord, la città dei Sassi è quella scelta da Forza Nuova per organizzare la manifestazione del centro-sud promossa da Lotta Studentesca, il movimento giovanile che fa riferimento al partito nato nel 1997 e che a distanza di 19 anni continua a combattere per i valori della patria, del lavoro e della casa a favore dei cittadini italiana. Niente a che fare con la violenza dei black block. A Matera si sono ritrovati ragazzi dai 14 ai 20 anni provenienti sia dalla Basilicata, con rappresentanti della città dei Sassi, di Montescaglioso e Policoro che da diverse città del centro sud: Roma, Lanciano, Napoli, Benevento, Lecce e Cosenza per un centinaio di manifestanti. Raduno intorno alle 17, partenza del corteo alle 18. Forze dell’ordine schierate per scongiurare incidenti ma in realtà il servizio d’ordine è garantito dagli stessi manifestanti grazie ai volontari di Forza Nuova con la casacca rossa. Ordine e disciplina. Questi i valori nei quali credono i giovani esponenti di Lotta Studentesca e così mentre un paio di ragazzi si alternano al megafono per lanciare gli slogan con le bandiere tricolori e quelle giallonere di Lotta Studentesca al vento il corteo comincia il suo percorso dalla stazione di Villa Longo. Il corteo è composto da file di quattro persone distanti un paio di metri uno dall’altra e tre striscioni in evidenza: “Ridateci il futuro”, “Una patria senza lavoratore è una patria senza onore”, “Marciare per non marcire”. Una forza nazional-popolare come Lotta Studentesca, una “costola di Forza Nuova”, non poteva che affidare all’Inno di Mameli il canto per dare vita alla manifestazione di protesta contro le politiche dei governi italiani che si sono alternati dopo la fine della seconda guerra mondiale. E poi tanti slogan che scandiscono la marcia da Villa Longo all’incrocio tra via Marconi e via Annunziatella: “Il futuro dell’Italia siamo noi”, “Contro il Sistema la gioventù si scaglia, boia chi molla, è il grido di battaglia”, “La gioventù fascista non ha dimenticato i camarati uccisi dai servi dello Stato”, “Sergio è vivo e lotta insieme a noi” e poi l’appello per affermare che Sergio Ramelli, camerata di 19 anni morto il 29 aprile 1975 dopo quarantotto giorni di straziante agonia in ospedale. Ramelli era uno studente simpatizzante per l’estrema destra massacrato sotto casa da alcuni giovani di sinistra armati di spranghe di ferro il 13 marzo 1975. “Ramelli – urlano i manifestanti – è presente e continua a lottare insieme per gli ideali di Forza Nuova”. Onorato durante il corteo anche Alessandro Morgia, un militante di matera morto pochi giorni. Anche in questo caso tutti hanno risposto “presente” quando è stato ricordato ad alta voce il suo nome.
Lotta Studentesca manifesta a Matera per affermare il diritto alla casa e il diritto al lavoro e precisa: “se non ce l’abbiamo noi non ce l’avranno loro”, con evidente riferimento agli immigrati che arrivano nel nostro Paese. Ma a chi li accusa di razzismo Forza Nuova risponde così: “Non abbiamo nulla contro gli extracomunitari. Semplicemente si deve lottare contro i mercenari e i capitalisti che vanno in Africa e fanno affari sfruttando la povera gente, contro le multinazionali e le compagnie petrolifere che in Basilicata vengono ad estrarre il petrolio senza concedere nulla in cambio al territorio lucano. E i nostri politici che fanno? Pensano a fare soldi con gli immigrati invece di sostenere le famiglie italiane, a realizzare campi rom e centri di accoglienza per chi arriva da fuori invece di sostenere i giovani italiani che non potranno mai avere una pensione se non riusciranno mai a lavorare”.
Lotta Studentesca percorre via Nazionale e conclude la sua protesta in via Annunziatella, nei pressi della Madonnina. A guidare il gruppo sono stati Rocco Palazzo, referente provinciale di Forza Nuova, Alessandro Gallitelli, responsabile provinciale di Lotta Studentesca e Marco Paternoster, referente di Forza Nuova per la città di Matera.
“Siamo qui per ribadire che non siamo violenti, non siamo razzisti ma vogliamo combattere per i nostri diritti, quelli dei cittadini italiani. E siamo qui per affermare anche la nostra battaglia contro l’euro, semplicemente perchè non è una moneta nazionale. Chiediamo il lavoro per i giovani italiani e sostegni del Governo per assegnare una casa alle famiglie italiane in difficoltà. Vogliamo scuole più sicure e sopratutto vogliamo riprenderci il nostro futuro. Ecco perchè abbiamo deciso di manifestare in occasione del primo maggio a Matera”.
Alla manifestazione erano presenti anche alcuni esponenti materani del movimento Noi con Salvini, in particolare il coordinatore regionale Antonio Cappiello e Raffaele Lagalante.
Il 1° maggio di Lotta Studentesca a Matera si conclude in serata con un concerto della rock band “Testudo” nel quartiere di Serra Rifusa, nel piazzale a pochi metri dal Centro per l’Impiego.
Michele Capolupo
La fotogallery della manifestazione di Lotta Studentesca a Matera (foto www.SassiLive.it)
Leggo non un report sulla giornata di ieri, ma un manifesto del neofascismo (dove il prefisso vuole solo ricordare quanto sia anacronistico il fenomeno, non certo rimarcare una differenza col passato perché si tratta della stessa m…. che ha distrutto l’europa il millennio scorso), ipocrita nella retorica e spudoratamente razzista, militarista e violento nei contenuti, in cui si esaltano persino le manifestazioni più triviali dei giovani fascisti e dei loro martiri, nel cui novero vanno aggiunti, oltre a quelli citati nell’articolo, assassini del calibro di Insabato e Ciavardini. Non aver specificato se si tratta di un comunicato stampa aggrava la colpa e la vergogna di accogliere queste parole sulle vostre pagine.