“Prendiamo atto dell’annuncio del Mipaaf dell’avvio da parte di Agea al pagamento dei saldi delle domande uniche della PAC 2015 ma confermiamo la mobilitazione del prossimo 5 maggio secondo il documento presentato all’assessore regionale all’Agricoltura Luca Braia perché la vicenda dei pagamenti PAC rappresenta solo uno dei tanti problemi urgenti a cui gli agricoltori italiani chiedono risposte “. Lo afferma una nota della Cia.
“La Cia – dichiara il presidente nazionale Dino Scanavino – continuerà nella propria azione di monitoraggio per far sì che le ultime comunicazioni stampa siano, al più presto, tradotte in iniziative concrete e non si fermino al solito annuncio. Anche perché non dobbiamo dimenticare che, ad oggi, un’azienda su 4 attende di ricevere quota parte dei circa 600 milioni di euro di risorse comunitarie”.
Secondo il Ministero il primo importo di 35 milioni di euro relativo a 7mila aziende agricole, grazie all’esito positivo di una serie di controlli, è stato ampliato nell’ammontare e nel numero dei beneficiari arrivando a 62 milioni per 18mila produttori.Con questo pagamento l’importo complessivamente già erogato per la campagna 2015 da parte di Agea supera 1,17 miliardi di euro per circa mezzo milione di aziende agricole.
Per la Cia non è sufficiente: servono misure straordinarie ed un’azione di riordino strutturale a partire da Agea e dal coordinamento che coinvolga adeguatamente le strutture delle organizzazioni degli agricoltori primi utenti e beneficiari del sistema. Tra le altre proposte: prorogare i tempi per la domanda 2016; eliminare tempestivamente i mal funzionamenti del sistema informatico; risolvere i tanti problemi burocratici che riducono o ritardano taluni pagamenti, come i premi accoppiati e le superfici pascolative. Ancora: semplificare ed innovare i tanti “corpi strumentali intermedi” non più efficaci e ulteriore motivo di perdita di competitività. In tal senso il piano di sviluppo rurale nazionale è da rivedere completamente per andare incontro alle esigenze delle imprese, prevedendo un sistema di assistenza vera alla zootecnia italiana in difficoltà, riformando la legislazione vigente, nonché forme nuove ed efficienti di assicurazione del rischio, anche tramite i fondi mutualistici che siano facilmente accessibili alle imprese agricole.Riguardo le questioni più legate alle procedure, gli agricoltori avevano sposato la logica di semplificazione ed efficienza del progetto “Agricoltura 2.0”. Purtroppo però non è stato valorizzato il ruolo che le organizzazioni agricole potevano e possono avere in termini di sussidiarietà orizzontale.
Infine è necessario effettuare davvero i processi di semplificazione delle procedure e dei controlli in vari settori (olio, zootecnia, settore vitivinicolo, multifunzionalità).
Mag 03