Seconda lezione, oggi 7 maggio, di Giuliano Amato agli studenti dell’istituto “Pentasuglia” di Matera, in occasione del 70 anni della Repubblica, nell’ambito della Biennale delle Memorie organizzata da Italiadecide e dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani in collaborazione con Regione Puglia, Regione Basilicata, Comune di Matera, Comune di Martina Franca, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Università degli Studi di Basilicata e Fondazione Matera-Basilicata 2019.
Al termine dell’incontro il sindaco Raffaello de Ruggieri ha donato al professore una pubblicazione sulla Cripta del Peccato originale nella quale viene descritto lo straordinario patrimonio di uno dei luoghi più suggestivi della città.
L’ex Presidente del Consiglio e giudice della Corte Costituzionale, che ha affrontato temi più legati all’attualità politica, è stato preceduto da Luciano Violante, presidente dell’associazione Italiadecide che ha illustrato il programma previsto nel pomeriggio a Casa Cava per l’ultima delle giornate materane, sottolineando inoltre gli aspetti principali dell’iniziativa.
Il tema generazionale legato alla politica, ha spiegato Amato ai ragazzi: “E’ stato studiato dalle organizzazioni collettive che nascono sempre con la finalità di rappresentare coloro per le quali sono nate e che, col passare del tempo, finiscono per rappresentare i rappresentanti e non più i rappresentati – ha esordito soffermandosi poi sulla crisi del partiti. “Fenomeno che si registra quando il collante più importante che tiene insieme quelli maggiori con gli elettori, non è più l’iniziale ideologia, il tendere a costruire un sistema piuttosto che un altro. Per mantenere il consenso diventa, invece, più importante la spesa pubblica. Nel 1948 il voto per la Democrazia cristiana nacque proprio per queste ragioni. Le risorse pubbliche vengono così spese in misura maggiore o minore in determinate aree, che portano occupazione, che portano credito a tasso agevolato per gli imprenditori o con contributi a fondo perduto. Il politico stesso, dunque, non è più quello che mi spiega perché il futuro sarà migliore, ma è quello che fa da intermediario fra me e le risorse pubbliche che mi possono servire”.
E sulla corruzione ha aggiunto: “Non nasce nella politica, ma ovunque ci sia qualcuno che è in condizione di potere rispetto ad un altro. Un potere che può essere quello del politico ma anche di chi, ad esempio rilascia un certificato più in fretta o opera un paziente in tempi più veloci”. Sul rapporto fra comunicazione politica ha poi impegnato parte della lezione del prof. Amato che ha aggiunto: “Avanza, ad un certo punto, la tv che fu strumento attraverso il quale la conoscenza fu allargata. La politica si accorse, così, che avrebbe potuto comunicare con più persone rimanendo lontana fisicamente ma entrando in tutte le case. Il dibattito che una volta nasceva in modo reticolare, oggi viene svolto in tv attraverso le parole dei leader politici. Con loro però, non si può dialogare, a danno della partecipazione attiva dei cittadini. Il cambiamento – ha spiegato ancora Amato – ha ricadute sui partiti che da collante della visione comune passa ad una nuova concezione in cui alcuni partiti perdono buona parte della loro capacità di controllo dei propri eletti, con effetto diretto sul funzionamento delle istituzioni. La coesione dei gruppi è messa a repentaglio per colpa di un fenomeno che negli anni ’80 crebbe in particolare nei partiti di Governo. A questo punto cominciò il lavoro per rafforzare il Governo davanti ad un Parlamento nel quale lo stesso è troppo esposto. Prima si modificano le regole procedurali e verso le fine degli anni ’80 si introduce il voto palese in tutte le questioni che non presentano problemi di coscienza”.
Sul passaggio fra il Parlamento eletto col proporzionale e quello maggioritario, Amato ha aggiunto: “Il Porcellum è stato dichiarato illegittimo perché prevedeva che chiunque prendesse più volte potesse avere, comunque, il premio di maggioranza. Che non ci fosse nessuna soglia, però era del tutto irragionevole”.
L’excursus storico e politico è andato avanti e si è sviluppato anche grazie alle domande poste dagli studenti che hanno affrontato temi come il bipolarmismo o il fenomeno del cambiamento di partito, confronto al quale il prof. Amato non si è sottratto al termine del suo intervento in cui, tra l’altro ha analizzato i recenti fenomeni politici definendo in alcuni casi proprio la politica come “Un taxi per entrare in parlamento”.
Programma del pomeriggio di sabato 7 maggio della Biennale delle Memorie a Matera
Alle 16, a Casa Cava, l’incontro su “Memoria e trauma” in occasione dell’anniversario della nascita di Freud (6 maggio 1856). Laura Ottolenghi, psicanalista e Francesca Pavese, psichiatra e psicoanalista dell’Associazione di Studi psicoanalitici di Milano, docente della Scuola di psicoterapia psicoanalitica e membro dell’Internation Federation of Psychoanalytic Societes affronteranno il tema della memoria del trauma che si snoda su tre aspetti: storia della psicoanalisi a partire dagli studi di Freud su isteria, traumi e alterazioni della memoria; influssi della cultura biblica ebraica e della memoria transgenerazionale del trauma sulla creazione della psicoanalisi come assetto teorico, metodo di ricerca e cura; controbuto delle neuroscienze per comprendere l’impatto di un evento traumatico su due distinte memorie (memoria implicita e memoria esplicita).
Alle 18, sempre a Casa Cava, Francesco Profumo, professore ordinario del Politecnico di Torino, già ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca affronterà il tema: “La fabbrica 4.0 a dieci anni dalla nascita delle stampanti 3D” in occasione dell’anniversario della stampante 3D. LA stampante 3D, ao meglio il processo dell’Additive Manifacturing, si è ormai affermata come una delle rivoluzioni tecnologiche più distruttive dell’ultimo decennio, nonché uno dei pilastri della Fabbrica 4.0, la “terza rivoluzione industriale” (dopo quelle inglesi e americane del 18° e 20° secolo). La digitalizzazione della produzione manifatturiera e il social manifacturing sono solo alcune delle novità che le stampanti 3D abilitano e che determineranno un giro di affari che dal 2012 al 2020 crescerà di oltre il 300% fino a raggiungere i 5 miliardi di dollari”.