L’attore Rocco Papaleo, il poeta Orazio, lo scrittore e artista Carlo Levi, il brigante Carmine Crocco, il cantante reggae Bobo Sind, l’artista Peppino Mitarotonda e il calciatore Simone Zaza sono tra i personaggi-testimonial che potrebbero ”raccontare” la Basilicata in Europa attraverso la narrazione di storie, fatti, bellezze e attrattive. E’ quanto è emerso oggi, a Matera, dalla interazione, attraverso smartphone e tablet, e dagli interventi diretti degli studenti, nel corso della ”Festa dell’Europa”, promossa da MateraHub, Liberascienza, Polo museale della Basilicata e l’apporto della Fondazione ”Matera-Basilicata 2019”.
La Regione Basilicata ha aderito alla via Francigena nel Sud certificata come Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” e al Comitato europea di coordinamento tecnico interregionale (Cecti) della via Francigena.
L’esecutivo del massimo ente territoriale lucano ha, infatti, dato il via libera al protocollo d’intesa che nei prossimi giorni verrà sottoscritto dai presidenti delle Regioni Lazio, Campania, Molise, Puglia e Basilicata, dall’associazione europea vie Francigene e dal ministero dei Beni culturali.
La Via Francigena del Sud, che il Consiglio d’Europa ha esteso da Roma a Brindisi attraversando cinque regioni su un itinerario di circa 700 chilometri, è stata elaborata dall’Associazione europea vie Francigene (Aevf) in collaborazione con la società geografica italiana.
“La via Francigena – afferma il Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella – è un asse che unisce idealmente e concretamente l’Europa del Nord e l’Europa mediterranea e ne facilita il dialogo interculturale. E’ questa l’Europa che vogliamo, un’Europa senza muri e aperta al dialogo. L’adesione alla via Francigena mi pare un buon modo per celebrare oggi la Festa dell’Europa. Fra l’altro è una storica via verde che permette di praticare un turismo lento e sostenibile (ad esempio il cicloturismo) visitando paesi di piccole e medie dimensioni e coinvolgendo reti di associazioni locali, volontari, comuni, regioni, università e organizzazioni professionali. In questo modo, spinti anche dal forte posizionamento di Matera2019, la via francigena può contribuire in Basilicata alla destagionalizzazione del turismo valorizzando lo straordinario potenziale culturale e turistico del piccoli comuni della nostra regione. La via Francigena può sviluppare congiuntamente turismo culturale, crescita territoriale e coesione sociale entrando a pieno titolo nelle politiche del lavoro, delle industrie culturali e creative, dello sviluppo sostenibile. ”.
Con il protocollo d’intesa approvato dalla Giunta regionale le cinque regioni interessate si impegnano a: Aderire alla rete della via Francigena, itinerario culturale del Consiglio d’Europa, cioè all’Associazione Europea delle vie Francigene (Aevf); Costituire, insieme con Aevf, il Comitato di coordinamento delle Regioni della Via Francigena nel Sud (Ccrvfs) per definire tutte le azioni necessarie all’ottenimento e al mantenimento della certificazione di “itinerario culturale del Consiglio d’Europa” alla via Francigena del Sud; partecipare al Cecti che si riunisce almeno due volte l’anno e ai tavoli di lavoro da esso istituiti.
Il progetto è stato attestato all’Ufficio Sistemi culturali e turistici, Cooperazione internazionale della Regione Basilicata, guidato da Patrizia Minardi.
“L’estensione della via Francigena del Sud verso la Puglia e i suoi porti d’imbarco del Mediterraneo, verso la Basilicata e i due mari su cui si affaccia, verso l’Oriente e la Terra Santa – afferma Minardi – contribuisce a disegnare la via maestra per realizzare un grande prodotto turistico nazionale e un grande itinerario euromediterraneo di pace. Il 19 maggio si terrà un incontro a livello tecnico per definire il tracciato su cui si lavorerà”.