Che confronto sia tra Regione (Governatore, Assessore alla Salute, Presidente Quarta Commissione, Asm e Asp) e Associazioni della sanità privata accreditata ma pubblico, trasmesso in streaming o attraverso qualsiasi altro canale di informazione web, radio e televisiva, e quindi non sia un ennesimo “tavolo” al chiuso di un ufficio regionale. E’ questa la posizione di Sanità Futura che da giorni sta svolgendo una campagna a partire dal “caso-giallo Asm Matera” così definito perché in nome di una “legge misteriosa” si imporrebbe alle strutture della sanità privata accreditata il “respingimento” di utenti extraregionali. Una campagna che ha il punto cardinale di orientamento nella trasparenza e per questo – è scritto in una nota – l’appello rivolto da Anisap Basilicata per un confronto con chi ha la responsabilità della salute dell’intera regione non può che essere pienamente condivisibile a patto però che sia pubblico e che riguardi in primis i giallo del caso ASM. L’opinione pubblica o meglio i pazienti hanno il diritto di conoscere le posizioni in campo e giudicare il comportamento di funzionari-pubblici dipendenti edi amministratori che hanno il dovere di garantire il diritto alla salute. E’ il caso di ricordare che l’impianto normativo Legge 15/2005 , nonché il Decreto Legislativo n.150 /2009 , il decreto legislativo 14 Marzo 2013 n.33 formatesi sulla scorta delle previsioni fondamentali della legge 241/1990 sanciscono gli obblighi della P.A nei confronti della corretta informazione circa il proprio operato.
Del resto trasparenza, partecipazione e collaborazione sono i capisaldi dell’Open government. Quindi, se da un lato la Pubblica Amministrazione ha il dovere di assumere un ruolo proattivo di divulgazione del suo patrimonio informativo, consentendo la verificabilità del proprio operato e ponendo le basi per una politica inclusiva, dall’altro ogni cittadino, in virtù del principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale, ha il diritto/dovere di informarsi e interrogare chi lo amministra, pretendendone la rendicontazione delle attività.
Questo compito civico – sottolinea Sanità Futura – dovrebbe essere oggi facilitato dalle opportunità offerte dalle tecnologie digitali del web 2.0, sebbene nel nostro Paese l’accessibilità dei cittadini alla vita politico-amministrativa sia ostacolata da vari fattori: sfidiamo chiunque a reperire la misteriosa norma in base alla quale l’ufficio ASM ha emanato il provvedimento consumando una deliberazione di giunta attraverso il sistema informatico aziendale. La trasparenza è invece considerata un diritto di cittadinanza e uno strumento di empowerment della società civile ma, come tutti i diritti, deve essere esercitato altrimenti perde di valore e significato. Se nella battaglia per la trasparenza il ruolo della P.A. è dunque sancito dalla Costituzione in primi e dalle disposizioni di legge poi, sul ruolo del cittadino nessuna legge può intervenire: è una pura questione di senso civico.
Sanità Futura è convinta che la trasparenza e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale e regionale (pubblico-privato) possono salvarci la vita, e per questo sta pensando all’organizzazione delle “Giornate per la trasparenza” aperte ai cittadini. Il confronto con la società civile è fondamentale per mettere in atto un dialogo positivo tra ente pubblico e cittadini e quindi non bastano le misure di trasparenza sui bandi di gara e sui tempi di attesa per le cure.
Si tratta solo di avviare un nuovo metodo e – conclude la nota – il giallo “caso Asm Matera” è l’occasione per farlo evitando di ripetere gli errori del passato vale a dire di trasformare il confronto in una sorta di convegno su tutto quanto va bene nella sanità.