Domenica 22 maggio 2016 alle ore 18 presso il centro Asd Radici in via Fratelli Grimm 46 a Matera è in programma un convegno su “corretta alimentazione e fruttarismo sostenibile, la via naturale per l’ alimentazione umana”.
Moderatore Vito Ambrosecchia di Cosmofruttariano 3M;
Relatori: Antonio Spagnuoli, medico chirurgo; Fabrizio Dresda e Girolamo verduri di Cosmofruttariano 3M.
L’essere Umano è un animale frugivoro. L’anatomia e la fisiologia comparata indicano in modo incontrovertibile l’alimentazione idonea alla Specie Umana, cioè la Frutta.
Per frutta, dal punto di vista botanico, si intende generalmente l’espansione dell’ovario del fiore, organo genitale della pianta. All’interno di questo è presente l’embrione vegetale, comunemente ed impropriamente chiamato seme, che è il prodotto della fecondazione dell’ovulo. La natura indica in modo chiaro e preciso qual è l’unica parte commestibile per l’uomo e di cui si dovrebbe nutrire in modo esclusivo. La frutta è l’unico alimento idoneo e salutare in quanto anche le piante sono esseri viventi e le parti di cui si ciba l’uomo (radici, foglie, semi, ecc.) contengono una quantità notevole di fitotossine attraverso cui le piante si difendono dai predatori e parassiti.
Attualmente l’uomo civilizzato si comporta come un “necrofago”, cioè si nutre di cadaveri animali e vegetali, con tutte le conseguenze che questo comporta dal punto di vista psico-fisico.
Infatti la decomposizione putrefattiva degli organismi viventi che sopravviene al decesso di questi, sviluppa una serie di sostanze altamente tossiche per il nostro organismo.
Non solo, tutto il “cibo convenzionale” (pasta, carne, uova, formaggi, verdure, ecc…) che assume l’uomo necessita di essere cotto e condito, in quanto cibo non specifico per il genere umano.
Si da il caso che in Natura, tutti gli animali si nutrono degli alimenti idonei alla propria specie, senza né cuocerli e né condirli. Infatti la cottura genera anch’essa composti tossici per la nostra salute, i quali aggravano il quadro tossiemico poiché si aggiungono a quelli propri del processo putrefattivo. Invece il condimento serve, ovviamente assieme alla cottura, ad ingannare il nostro istinto alimentare, poiché camuffando il cibo che ingeriamo con olio, sale, zucchero e spezie varie, sviamo le nostre papille gustative attraverso una vera e propria sovrastimolazione sensoriale, in quanto cottura e condimenti hanno effetto dopante.
Nella storia, l’uomo ha dovuto necessariamente ricorrere alla cottura e alla manipolazione (macinatura, decorticazione, fermentazione, lievitazione e quant’altro) per potersi nutrire di ciò che era estraneo alla sua fisiologia. La frutta a differenza si presenta già pronta e buona da mangiare al suo stato naturale, senza dover subire alcuna manipolazione di sorta; i suoi stessi colori, sapori e profumi, disegnano una armoniosa orchestra di stimolazione sensoriale che richiama l’attenzione dell’uomo raccoglitore.
L’alimentazione dell’uomo civilizzato costituisce la prima causa di tutte le malattie e del processo generalizzato di senescenza, la quale si presenta come una patologia degenerativa generalizzata dell’intero organismo. Tutte le patologie hanno come denominatore comune alcuni processi degenerativi come la disidratazione e demineralizzazione. Tutto il cibo aspecifico, in quanto cotto, manipolato e non finalizzato al sano nutrimento umano, si presenta in gran parte disidratato e demineralizzato e pressoché privo di vitamine, mentre la frutta si presenta piena di acqua (in media circa l’80%), di vitamine e sali minerali già bio-disponibili. Inoltre essa presenta nella giusta quantità e proporzione tutti gli altri nutrienti: glucidi, protidi, lipidi ed acidi nucleici.
Il fruttarismo consente inoltre di avere un’alimentazione oltre che salutare, altamente etica, in quanto rispetta tutte le forme viventi sia animali che vegetali. Non solo, il fruttarismo si presenta come sistema alimentare a minor impatto ambientale, che garantisce la massima salvaguardia dell’intero ecosistema.
Infatti l’agrotecnia e la zootecnia hanno devastato la stragrande maggioranza del terreno antropizzabile, costituendo di fatto la peggiore fonte di desertificazione ed inquinamento nella storia della civiltà umana. Considerando solamente l’allevamento di bestiame, sappiamo che comporta un enorme consumo di risorse alimentari e suolo, deforestazione, consumo di acqua ed energia elettrica (quindi petrolio), producendo inquinamento, perdita della biodiversità ed emissione di gas serra.
La proposta alimentare carpotecnica (produzione alimentare di frutta al 100%), invece ci offre la via di uscita da questa degenerativa situazione ambientale e salutare, in quanto soddisfa integralmente i nostri bisogni alimentari ed ha un impatto ambientale minimo, quasi nullo. Inoltre la carpotecnia può garantirci dal punto di vista psicologico e del gusto la massima soddisfazione tramite i suoi svariati e deliziosi piatti.