Un’interrogazione al Ministro della Salute è stata presentata dall’on. Cosimo Latronico (Cor) sugli appalti in ambito sanitario in Basilicata. “Recentemente il presidente dell’Anac ha evidenziato criticità sul sistema degli appalti del servizio sanitario regionale della Basilicata sotto il profilo normativo, programmatorio, organizzativo e operativo – scrive Latronico – l’anticorruzione è intervenuta a seguito di segnalazioni che riguardavano in particolare la manutenzione di impianti elettrici e termici degli ospedali di Policoro, Tinchi e Stigliano ed ha esteso gli accertamenti a tutto il sistema regionale, riscontrando che le prassi al di fuori delle regole sugli appalti pubblici hanno una insistente diffusione che interessa generalmente tutto il comparto sanitario lucano ed è estesa all’intero mercato dei servizi”. In particolare “le verifiche effettuate dall’Autorità nazionale anticorruzione – continua il parlamentare – hanno rilevato un ricorso anomalo alle proroghe dei contratti di fornitura con contratti scaduti, non rinnovati, o rinnovati in maniera irregolare, proroghe illegittime oltre ad una serie di irregolarità riscontrate nei Codici identificativi di gara. Dal 2008 al 2015 quasi il 50% degli affidamenti del Servizio sanitario regionale della Basilicata, per un valore di circa 120 milioni di euro, è stato fatto con procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando di gara. E anche per quanto riguarda le acquisizioni in economia, l’entità dei cottimi fiduciari e degli affidamenti diretti (presumibilmente connessi a proroghe contrattuali) ha superato i 45 milioni di euro. Inoltre l’analisi del sistema degli appalti del Servizio sanitario regionale della Basilicata ha mostrato che il valore dell’importo delle procedure con pubblicazione del bando di gara, in tutto cinque, è stato di poco meno di 23 milioni, contro un importo di oltre 118 milioni di euro derivanti da 251 procedure senza gara. A questi dati si aggiungono 574 affidamenti in economia per 45,9 milioni; e 136 tra procedure aperte (cioè per tutti gli operatori interessati) e ristrette (solo per quelli invitati) per un totale di quasi 260 milioni di euro”. Alla luce di tutto ciò, il deputato lucano chiede al Ministro “ se non ritenga necessario assumere iniziative normative volte a rendere la disciplina degli appalti nel settore della sanità più aderenti ai principi di trasparenza, efficienza ed economicità e a potenziare i meccanismi di controllo; quali iniziative intenda intraprendere per fronteggiare le emergenze sanitarie lucane e garantire pienamente i livelli essenziali di assistenza e di efficienza ai pazienti e quali misure intenda adottare al fine di preservare la salute dei pazienti, che risulta palesemente pregiudicata da condotte illecite e rispetto alla quale l’amministrazione avrebbe assunto provvedimenti inadeguati”.
Il caso del “respingimento” di utenti extraregionali da parte delle strutture sanitarie private accreditate per effetto di una decisione dell’Asm di Matera – tutta ancora da chiarire nei suoi aspetti normativi, giuridici e anche sostanziali –richiede un’iniziativa che non può essere delegata solo ad una riunione della maggioranza. Ci sono sedi istituzionali per farlo. E’ quanto sostiene il consigliere regionale Paolo Castelluccio (Fi) che aggiunge: la posizione assunta da Cifarelli e Lacorazza conferma una divisione interna al Pd e alla coalizione di governo con divergenze su aspetti non certo formali. La loro richiesta di audizione dell’assessore alla salute Franconi in fondo non fa altro che accogliere una forte e legittima sollecitazione che è venuta in questi giorni dalle associazioni di categoria della sanità privata del materano e della regione più rappresentative. Per questa ragione la Quarta Commissione e il Consiglio sono le sedi che hanno compiti e poteri istituzionali che i partiti di centrosinistra non possono sottrarre per affermare innanzitutto il principio di trasparenza, ribadito dal Rapporto sulla sanità lucana diffuso dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, che non è praticabile in una stanza tra pochi esponenti politici. A quanti fossero sfuggiti i termini della questione è sufficiente ricordare i dati più significativi diffusi da Sanità Futura: una settantina di persone a rischio immediato di perdita del lavoro (operatori sanitari, dipendenti amministrativi, medici specialisti) in provincia di Matera; oltre 5mila pazienti al mese di altre regioni che non potrebbero ricevere dai centri materani le prestazioni richieste. E’ auspicabile pertanto – dice Castelluccio – che il problema, per la delicatezza e le implicazioni dirette su occupazione e diritto alla salute, sia tenuto fuori da ogni schermaglia di posizionamento interno al Pd e sia affrontato tempestivamente e alla luce del sole senza sottovalutare le conseguenze.
Mag 17