Nel 2012 il Comune di Matera e la Regione Basilicata si impegnavano con due rispettive delibere ad acquisire il patrimonio librario e documentale dell’associazione Adriano Olivetti fondata dal giornalista e scrittore materano Leonardo Sacco alla simbolica cifra di 1 euro per trasferire tutto il prezioso materiale nella biblioteca Olivetti inaugurata due anni fa al borgo La Martella, un quartiere che dal punto di vista urbanistico dovrebbe rappresentare un fiore all’occhiello per la città di Matera, designata capitale europea della cultura nel 2019. Ma i ventimila volumi donati da Leonardo Sacco restano abbandonati in un sottoscala dell’ex Gil in via Cappelluti, in un palazzo di proprietà della Regione Basilicata mentre la biblioteca Olivetti al quartiere La Martella è chiusa. Comune di Matera e Regione Basilica hanno dunque disatteso i due impegni e in mattinata il senatore materano Tito Di Maggio di Conservatori e Riformisti ha promosso una conferenza stampa per provare a risolvere finalmente questa vicenda che assume contorni paradossali e vergognosi per una città che aspira a rappresentare la cultura in Europa nel 2019.
“La memoria non va dimenticata – ha sottolineato Tito Di Maggio – ma l’impegno assunto da Comune di Matera e Regione Basilicata nei confronti di Leonardo Sacco giace da quattro anni nel cassetto. Credo che sia doveroso porre fine a questa situazione e mi chiedo: possibile che non ci sia la possibilità di assumere uno dei lavoratori socialmente utili al quale affidare la gestione della biblioteca Olivetti in modo da consentire ai materani e ai visitatori di poter consultare il patrimonio librario e documentale donato da Leonardo Sacco? Io conosco la realtà del borgo La Martella perchè ho anche un’attività imprenditoriale nell’area industriale. Credo che sia possibile coinvolgere anche le aziende presenti a La Martella e chiedere agli imprenditori un contributo come impegno civico da assumere nei confronti della città di Matera ed in particolare di Leonardo Sacco. E’ necessario coinvolgere il tessuto sociale della città perchè continuare a tenere ventimila volumi in un sottoscale sia un lusso che la città non può assolutamente permettersi”.
La conferenza stampa su Leonardo Sacco è l’occasione per fare il punto sulla situazione in Basilicata. E Di Maggio non le manda a dire: “Ho ascoltato il discorso di Pittella in occasione della visita di Renzi a Matera. Dalle sue parole emerge una regione magnifica per tutto quello che è stato fatto, come se avesse detto “benvenuti in Paradiso”. A me non sembra che in Basilicata si viva come in Paradiso perchè quando ha dato i numeri di questa presunta crescita sotto il profilo economico e occupazionale credo che dava i numeri al lotto. Io ho parametri diversi dai suoi ma credo che Pittella sia in linea con la filosofia renziana, perchè ormai è allineato al segretario del suo partito e al capo del Governo Matteo Renzi.
Su Matera 2019 credo che siamo in netto ritardo. Ieri ho incontrato il sindaco di Matera per sollecitare un impegno comune affinche si possano chiudere velocemente tutti gli impegni previsti dall’accordo di programma in modo da attivare le procedure che spettano ai Ministeri. All’interno delle linee dell’accordo di programma si possono nominare dei commissari responsabili della spesa, come è avvenuto per l’Expo. Ma si continua a perdere ancora tempo.
Sulla ferrovia credo che Matera non ha molte possibilità di trasformare il sogno in realtà. Se devo fare una battuta provocatoria dico di pensare a trasformare quella tratta in una pista ciclabile. Ma una battuta ovviamente. Se guardiamo al lavoro che ci attende per Matera 2019 dico che Pittella sta facendo bene il suo lavoro ma ovviamente ha invaso la città di Matera e gestisce tutto il patrimonio che scaturisce dal nostro successo legato al titolo di capitale europea della cultura. Credo che questa situazione di stallo sia determinata piuttosto da una inadeguatezza della classe politica materana. Il sindaco è debole dal punto di vista politico per colpa di una maggioranza che cerca di escluderlo dalle scelte e io che ho speso i gomiti per farlo eleggere sono rammaricato di questa situazione.
Sulla Fondazione Matera 2019 credo che farò come ha fatto il senatore Pagliari con il sindaco di Parma. Voglio capire che fine hanno fatto i bandi scaduti lo scorso anno che riguardano l’open design. Si tratta di progetti tutti finanziati che però restano fermi. Ricordo la mia esperienza da assessore quando abbiamo ripreso il progetto di Cava del Sole, fermo dagli anni Novanta. Grazie a Saverio Acito sono riuscito a far ripartire il progetto ma abbiamo chiamato l’impresa per riattivare la struttura ci hanno chiesto se fossimo su scherzi a parte perchè dovevamo fare i conti con un contenzioso mai risolto. Un’altra situazione di stallo si registra nell’Università, con il polo universitario asservito all’utenza potentina e la scuola del restauro di Matera che non decolla ancora. Ma prima o poi dobbiamo affrontare anche il caso della Lucana Film Commission, perchè sono stanco di questi viaggi-vacanze, sia pure culturali, del suo direttore Leporace.
Michele Capolupo
Nella fotogallery Tito Di Maggio in conferenza stampa (foto ww.SassiLive.it)