Michele Mari, raffinato scrittore e docente di Letteratura italiana all’Università statale di Milano è stato l’ospite della terza tappa di “Amabili confini”, il progetto di cultura partecipata per la rigenerazione delle periferie di Matera, promosso dall’Associazione Gigli e Gigliastri da un’idea di Francesco Mongiello.
Scrittore tra i più originali del panorama letterario contemporaneo, Michele Mari nei suoi libri ripropone temi e stili dei grandi classici della letteratura di tutti i tempi. Tra le sue opere ricordiamo “Di bestia in bestia”, “Io venìapien d’angoscia a rimirarti”, e “Verderame” (Premio Grinzane Cavour 2007).
Mari, che ha anche una produzione critica, filologica, saggistica, poetica (per Einaudi ha pubblicato nel 2007 la raccolta Cento poesie d’amore a Ladyhawke) e grafica, affidata soprattutto a fumetti degli anni settanta, ha incontrato nel pomeriggio di giovedì 19 maggio gli abitanti dei quartieri Villa Longo e Platani nel campetto di piazza Firenze. Ad accoglierlo il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Pasquale Doria, che ha sottolineato le caratteristiche di uno dei quartieri più importanti dal punto di vista urbanistico e sociale della città di Matera, dopo lo sfollamento degli antichi rioni Sassi, Sergio Gallo dell’Associazione “Gigli e Gigliastri” e Brunella Guida, coordinatrice delle narrazioni nei quartieri. L’intervento di Michele Mari è stato preceduto dalla lettura del brano “Quel confine invisibile agli occhi” di Angela Dragone, selezionato tra i racconti inviati all’organizzazione del progetto “Amabili Confini” e un passo di un altro racconto giudicato particolarmente significativo sul piano emotivo, “L’altra metà del grugno” di Annachiara Clementelli”.
Michele Mari nel tardo pomeriggio di venerdì 20 maggio ha raggiunto la galleria Momart nel cuore dei Sassi di Matera per presentare il suo ultimo romanzo “Roderick Duddle”, conversando con il giornalista Sergio Gallo e Tiziana D’Oppido, traduttrice e interprete, entrambi componenti del gruppo organizzatore del progetto.
Roderick è un bambino dieci anni, e tutto quello che possiede è un medaglione. Ancora non lo sa, ma quell’oggetto, per cui tutti intorno a lui sembrano disposti a uccidere, lo porterà piú lontano di qualsiasi nave al largo dell’oceano. Con Roderick Duddle Michele Mari ha scritto una storia capace di rifondare a ogni pagina il gesto stesso del narrare: un libro che entra di diritto, e che resterà, nella tradizione del grande romanzo d’avventura. Roderick è cresciuto in una bettola ma è un discendente di una famiglia nobile in cerca della sua identità.
“Quando ho scritto questo romanzo – ha spiegato Michele Mari – ho cercato di diventare il lettore di me stesso in tempo reale. Non c’è una struttura precostituita ma scrivendo la trama ho pensato a delineare la fisionomia dei personaggi, che si impongono attraverso il proprio carattere. La storia si sviluppava giornata dopo giornata ma ho pensato di far ritornare in scena tutti i personaggi ad un ritmo dato. Per non confondermi ho associato ad ogni personaggio un colore”.
Nel romanzo ci sono personaggi molto perfidi e cittadini ma quando si esprimono riescono anche a trasmettere simpatia. “Il Manzoni ha dato il meglio di se quando ha raccontato il male nei Promessi Sposi e ha inserito personaggi molto cattivi, io ho cercato di fare altrettanto. Credo che in questo romanzo i personaggi prima di essere letterari sono molto cinematografici. Jones per esempio mi ricorda l’attore Gene Hackman del film Gli spietati diretto da Clint Eastwood mentra Frank mi ricorda Henry Fonda. Le battute di questi personaggi sono a metà tra il sadico e il surreale proprio perchè l’intenzione era quella di coinvolgere il lettore in una storia avvincente”.
Amabili Confini proseguirà fino al 17 giugno, ospitando altri 4 prestigiosi scrittori: Diego De Silva, Giuseppe Scaraffìa, Michela Murgia e Andrea Taràbbia.
Michele Capolupo
La fotogallery delle due giornate a Matera con lo scrittore Michele Mari per Amabili Confini (foto www.SassiLive.it)