Inaugurata nel pomeriggio di sabato 21 maggio presso la Galleria “Albanese Arte”, in via XX Settembre 25 a Matera la mostra personale “Temi e variazioni” di Carlo Nangeroni. La personale dell’artista italo-americano resterà aperta fino al 21 settembre 2016 e ripercorre il percorso artistico di Carlo Nangeroni, con un’accurata selezione di opere, realizzate dagli anni ’60 ad oggi.
La personale “Temi e variazioni” è stata presentata nel corso di una conferenza stampa presso la sala Levi di Palazzo Lanfranchi. L’artista Carlo Nangeroni è stato accolto dal gallerista materano Angelo Albanese, dal critico d’arte Francesco Tedeschi e dal direttore del Polo Museale Marta Ragozzino.
Le opere presenti nella Galleria Albanese riassumono e racchiudono tutto il percorso dell’artista. Da molti anni Carlo Nangeroni ha individuato la struttura base del suo linguaggio pittorico, concentrando nella forma-figura del cerchio la potenzialità costruttiva e dinamica delle sue composizioni.
Costruttiva in quanto l’infinita combinazione del riproporsi della sua fisionomia lineare, nella disposizione regolare, ma sempre aperta alle variazioni dei rapporti proporzionali, geometrici e cromatici cui dà vita, nasce dalla scelta di rispondere a regole, paragonabili a quelle che guidano la creazione musicale.
Dinamica sulla base della ragione fondante del suo confronto con gli esiti della pittura, che si definisce in termini progressivi e proiettivi, come segno di una incessante volontà di cambiamento, di relativizzazione dei risultati raggiunti e di ricerca di una ulteriore possibilità dentro e oltre l’equilibrio fra le parti.
Ecco l’intervista concessa per SassiLive da Carlo Nangeroni.
Perchè le sue opere si ispirano al cerchio?
“Per realizzare le mie opere ho deciso di partire da una cosa che già esiste e mi sono ispirato alla musica dove ci sono le righe del pentagramma mentre i musicisti inseriscono le note. Quindi pochi elementi su cui inserire delle variazioni anno dopo anno. Ho pensato di partire quindi da un cerchio per vedere cosa succede se ne inserisco altri. Ultimamente mi sono soffermato sulla diagonale, che presuppone un indice tridimensionale. La diagonale è una posizione ambigua che mi interessa esplorare”.
Il prossimo mese compirà 94 anni. Ci racconta la sua vita da figlio di emigranti che ha preferito l’Italia all’America?
“I miei genitori sono di Brebbia, un piccolo paese in provincia di Varese. Si sono trasferiti a New York. Tutti i miei parenti vivono in america, compreso mio fratello che è diventato medico. Io invece ero affascinato dall’Italia ed in particolare dall’arte. Per questo ho deciso di studiare in Italia alla Scuola Beato Angelico e all’Accademia delle belle arti di Brera a Milano. Dopo la seconda guerra mondiale sono tornato a New York dove ho vissuto per tredici anni. Un periodo importante in cui ho lavorato anche come scenografo per la NBC. Ma l’Italia era sempre nel mio cuore e così ho deciso di ritornare, trovando un Paese sicuramente diverso da come lo avevo lasciato. Una scelta di cuore che mi ha cambiato la vita perchè qui ho conosciuto mia moglie e non sono più andato via”
Cosa rappresenta Matera per Carlo Nangeroni? “Sono tornato con piacere in questa meravigliosa città dopo la mia prima mostra che ho presentato nel 1988 in una galleria gestita da Giovanni Dell’Acqua, che avevo conosciuto a Bologna. A distanza di 28 anni ho trovato una città sicuramente diversa, meta preferita di tanti turisti e mi chiedo come avete fatto a svilupparla così bene. So che Matera è stata scelta come set per girare film importanti come quello di Pasolini e di Mel Gibson ma non avrei mai immaginato di trovare tantissime persone. All’epoca quando arrivai per la prima volta Matera era una città tranquilla, oggi è salita alla ribalta internazionale e non so come farete nel 2019 quando arriveranno migliaia di visitatori. Matera è una città unica in Italia, una città che attraverso i Sassi rappresenta la testimonianza di un passato difficile e che oggi viene conosciuta da tutto il mondo per la sua bellezza”.
Lei ha confessato il suo grande amore per la musica, in particolare per quale genere musicale e se ci può dire quali sono gli artisti preferiti. “Adoro la musica e non a caso è stata fonte di ispirazione per le mie opere. A New York seguivo Toscanini e ho sempre amato la musica classica, quella di Bach, Mozart, Vivaldi ma se devo fare un nome in particolare dico che stravedo per stravinskij”.
Michele Capolupo
La biografia di Carlo Nangeroni
Carlo Nangeroni nasce a New York il 24 giugno 1922 da famiglia di emigranti lombardi. Dal 1938 al 1942 frequenta i corsi della “Scuola Superiore di Arte Cristiana Beato Angelico” di Milano e nel contempo i corsi serali a Brera dove è allievo di Mauro Reggiani. Nel 1946, ritorna negli Stati Uniti e si stabilisce a New York dove abita la famiglia. Nel 1949 allestisce la sua prima esposizione personale alla “New York circulating gallery of paintings”. Comincia ad esporre in collettive presso la “Pennsylvania National Academy” di Philadelphia, il “College of fine Arts” alla University of lllinois, il “Detroit Institute of Arts” di Detroit. Nel 1958 torna in Italia e si stabilisce a Milano per potersi dedicare esclusivamente alla pittura. Da pennellate arcuate derivano elementi semicircolari e da questi nasce il cerchio che diventa una costante di base del suo lavoro. Nel 1965 è invitato alla IX Quadriennale di Roma. Nel 1972 è invitato alla Biennale di Venezia, nel 1973 è invitato alla X quadriennale di Roma, Nel 1986 viene invitato alla Biennale di Venezia nella sezione “Colore, aspetti della ricerca cromatica organizzata” e alla XI Quadriennale di Roma. Dal 1973 al 2004 è docente presso la “Scuola Politecnica di Design” di Milano. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private negli Stati Uniti, Sud America, Francia, Inghilterra, Germania e Italia.
La fotogallery della conferenza stampa e di seguito quella dell’inaugurazione (foto www.SassiLive.it)