Francesca Messina, Responsabile del Dipartimento politiche dell’Immigrazione e dell’Integrazione Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Basilicata, in una nota annuncia che martedì 24 Maggio il Consiglio regionale deciderà se far diventare la Basilicata l’hub nazionale dei clandestini. Di seguito la nota integrale.
La proposta di legge regionale “Norme per l’accoglienza, la tutela e l’integrazione dei cittadini migranti e dei rifugiati” così come uscita dalla Commissione consiliare competente è confusionaria e generica. Verrà discussa nella prossima seduta del Consiglio regionale convocata per il 24 Maggio.
Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, in collaborazione con il Dipartimento politiche dell’Immigrazione e dell’Integrazione, ha proposto nuovi emendamenti, tesi al rispetto delle norme costituzionali e nazionali in materia.
I redattori del testo legislativo prevedono, oltre il legittimo riconoscimento di diritti fondamentali, anche incentivi economici “tramite la creazione di nuove attività economiche ed imprenditoriali con lo strumento del microcredito”, non solo per gli stranieri regolari ma anche per “i richiedenti asilo … presenti o in transito sul territorio regionale”, cioè anche per quei migranti che ancora non hanno ricevuto alcun tipo di riconoscimento, che forse non lo riceveranno mai e che, quindi, sono clandestini a tutti gli effetti. Infatti la stragrande maggioranza degli immigrati ospitati in Basilicata non proviene da zone di guerra, quindi è quasi certo che verranno rimpatriati. A quel punto non ci è dato sapere cosa ne sarà di tutte le iniziative finanziate con i soldi pubblici, visto che i protagonisti non saranno più in Italia magari dopo pochi mesi, anche in considerazione del fatto che gli stessi organi europei, di recente, hanno preannunciato un’accelerazione delle procedure di espulsione per i non aventi diritto.
Noi abbiamo proposto, con i nostri emendamenti, il rispetto delle norme nazionali, che, evidentemente, non consentono a chi si trova in una ‘posizione precaria’ all’interno dell’ordinamento di ricevere soldi pubblici per lucro personale, chè tale sarebbe un finanziamento all’impresa. Infatti il T.U. sull’immigrazione e sulla condizione giuridica dello straniero espressamente prevede che la parità di trattamento per quanto riguarda la partecipazione alla vita pubblica e sociale e la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi, nei rapporti con la pubblica amministrazione e nell’accesso ai pubblici servizi sia riconosciuta solo allo straniero regolarmente soggiornante.
È una legge palesemente ‘pro clandestino’, nata per supportare la linea politica di Pittella che vuole far diventare la Basilicata, con il raddoppio della quota dei migranti, ‘l’hub dei clandestini’. Troppi i profili di conflitto con il principio della parità di trattamento tra i cittadini, e per cittadini intendiamo non solo gli italiani ma anche quelli che risiedono legittimamente in Italia. L’imprenditore, in Italia, e in Basilicata ancora di più, ha difficoltà ad accedere al credito e il Governo regionale si preoccupa di sostenere attività economiche di persone che potrebbero essere espulse perché carenti dei requisiti per ottenere il permesso di soggiorno. L’impressione è che, più che aiutare l’integrazione e l’accoglienza, si voglia sviluppare solo l’ennesimo “sistema” per utilizzare fondi pubblici in iniziative di nessun pregio economico e facilmente manovrabili per l’arricchimento di persone che non vengono dall’Africa, ma da posti molto meno esotici e lontani.