Pio Abiusi per conto dell’Associazione Ambiente e Legalità, torna ad occuparsi del progetto che prevede la realizzazione di un ascensore tra vico Campanile e via Madonna delle Virtù nei Sassi di Matera e punta il dito contro l’Amministrazione Comunale di Matera, che avrebbe mandato avanti la pratica nonostante il parere negativo della Soprintendenza delle Belle Arti e del Paesaggio della Basilicata. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Abiusi: Soldato Ryan è l’ora di rompere le righe.
E’ davvero con rammarico che a distanza di meno di un anno si debba dire: tutti a casa, ma il melone è uscito bianco, purtroppo.
Non parliamo, questa volta, dell’inquinamento in atto intorno alla discarica di La Martella e del comportamento irresponsabiledel Sindaco che si rifiuta di emettere l’ordinanza per il divieto di emungimento e di utilizzo delle acque di falda o sotterranee eppure son presenti in quella area 22 cisterne censite, costruite non certo perchè noi lucani gradiamo i buchi nel terreno. Non discutiamo oggi di quello argomento, abbiamo chiesto l’intervento del Presidente della Regione affinchè eserciti i poteri sostitutivi, in caso di inadempienza crediamo si possa spostare tutto in via Nazario Sauro a Potenza, aggiungerebbero un posto a tavola. No! questa volta parliamo di un’altra amenità. Ci opponemmo a che venisse realizzato l’ascensore nei Sassi e che i nuovi talebani li aggredissero con le trivelle e non già per cercare petrolio ma per fare camice orizzontali e verticali per la realizzazione di un percorso meccanizzato e si disse che l’opera era sconsigliata. Dello stesso parere fu la Soprintendenza delle Belle Arti e del Paesaggio della Basilicata che ebbe a dire:” l’ascensore di collegamento tra vico Campanile e via Madonna delle Virtù non dovrà essere realizzato, considerato il notevole dislivelloda superare, valutato che collegherebbe due aree (piazza Duomo e via Madonna delle Virtù) già raggiungibili mediante la normale rete stradale esistente, ritenuto che la esecuzione richiederebbe un intervento massiccio nella fragile struttura calcarenitica della zona, sia come scavo verticale che orizzontale – 28 metri in altezza e 50 in orizzontale-, e la creazione di nuovi volumi sia a monte che a valle”. Tutto chiaro, quindi, l’ascensore non si deve fare, la nota della Soprintendenza continua con altre prescrizioni relative agli interventi che si andranno ad eseguire nei Sassi. Il Comune di Matera senza attendere il parere, prescritto, della Soprintendenza decide di mandare avanti la pratica ed il 7 Aprile il progetto è già approvato, insieme ad altro, dalla Agenzia per la Coesione Territoriale ed adesso è finanziato. Per arrivare al vaglio della Agenzia il progetto ha dovuto superare il parere del RUA e del RUPA, due figure professionali regionali,di sicuro il Comune di Matera non è attrezzato per i miracoli.
Il Mibact non può essere scavalcato, interesseremo forze presenti in Parlamento. Quando poi il progetto sarà ritirato, chi pagherà le spese? Appare evidente che i responsabili sono il dirigente preposto al settore ed il RUP. Saranno loro che dovranno pagare gli eventuali danni, spese di progettazione e quanto altro. Nelle aziende private il dirigente che sbaglia viene licenziato in tronco. Siamo in un ente pubblico, il dirigente che è temporaneo, decade con l’amministrazione come anche quello abusivo preposto all’ambiente. La nomina di questo ultimo è illegittima, lo ha sentenziato la Corte dei Conti – sezione controllo – di Puglia. Basta con i pasticci prodotti in quantità industriale!
Pio Abiusi – Associazione Ambiente e Legalità