In merito al cosiddetto caso-ascensori, l’amministrazione comunale chiarisce che l’equivoco di fondo che in questi giorni ha portato a sostenere che il Comune fosse intenzionato a ignorare il parere della Soprintendenza ai Beni storici e paesaggistici, non risponde alla verità dei fatti.
Dal progetto complessivo (che prevedeva due differenti progetti – un ascensore tra vico Campanile, zona adiacente piazza Duomo, e via Madonna delle Virtù, un altro ascensore nel rione Casalnuovo e il completamento del percorso di avvicinamento all’ascensore, già realizzato, di vico Commercio) l’amministrazione comunale, infatti eliminò il primo, stante il parere negativo della Soprintendenza, proseguendo invece l’azione relativa alla seconda parte del progetto complessivo (l’altro ascensore nel rione Casalnuovo e il completamento del percorso di avvicinamento all’ascensore, già realizzato, di vico Commercio) che, invece, era stato approvato.
In questo modo, anche alla luce di valutazioni tecniche puntuali e dei risultati delle indagini geologiche, si stabiliva di elaborare il progetto definitivo dei percorsi agevolati, successivamente approvato dalla Soprintendenza con nota n.0004277 del 12 maggio u.s.
Il progetto esecutivo, infine, è stato approvato con determinazione del dirigente di settore n.263 del 20 maggio u.s. individuando anche le relative modalità di gara.
“Il progetto bocciato dalla Soprintendenza è dunque soltanto quello in via Madonna delle Virtù – chiarisce ulteriormente l’assessore alle Opere pubbliche Antonella Prete – rispetto invece a quello di rione Casalnuovo, l’azione dell’amministrazione comunale andrà avanti, seguendo le prescrizioni indicate dalla Soprintendenza BBAAPP. L’errata lettura dei fatti che si è registrata in alcuni casi, in questi giorni, non tiene in considerazione un’attività che al contrario si è basata sul pieno rispetto delle regole e dei rapporti fra l’amministrazione comunale e la Soprintendenza”.
In merito agli interventi nei Sassi con i Fondi di Sviluppo e Coesione riportiamo di seguito una nota di Pio Abiusi per conto dell’associazione Ambiente e Legalità. Di seguito la nota integrale.
Abiusi: “La gatta frettolosa fece i figli ciechi!”
E’ questo pare sia accaduto per alcuni progetti dei FSC 2007/2013..
Con delibera di giunta comunale del 2 Marzo 2016 si è pensato di rimodulare alcuni interventi. Tra questi il progetto BAR2-11 “Sistema integrato per l’accessibilità pedonale nei Sassi” da 2 Meuro e venne scorporato in BAR2-11.a. Percorsi agevolati (ascensori), per un importo 850.000 euro e BAR2-11.b. “Riqualificazione e adeguamento di percorsi pedonali di accesso ai siti
turistici e culturali” per un importo di 1.150.000,00 euro. Venne avviata la pratica per la rimodulazione degli interventi alla Regione Basilicata e ricevette l’ok da parte degli uffici competenti i quali , a loro volta, provvidero ad inviare tutto il carteggio all’Agenzia per la Coesione Territoriale- Roma- e già il 7-4-16 comunicò il proprio nulla osta alla rimodulazione degli interventi. La Soprintendenza delle Belle Arti e Paesaggio della Basilicata fu informata, per la parte che le riguardava, che erano gli interventi nei Sassi, solo il 31-3-16, a treno partito. L’ufficio periferico del Mibact rispose con puntualità e precisione e dette parere positivo agli interventi che riguardavano l’accessibilità pedonale, anche se con precise prescrizioni, mentre negò l’assenso ai percorsi agevolati (ascensori) per le motivazioni già in altra epoca illustrate. Contemporaneamente si espresse sul progetto BAR2-09 -Museo Demoantropologico- primo stralcio, che a sua volta era stato rimodulato. 280 mila Euro vennero riposizionati su un altro intervento, i rimanenti furono suddivisi nel modo che segue. Il Progetto divenne BAR2-09a ,sistema dei percorsi per 1 milione 140 mila euro ed in esso vi è l’ascensore di via Casalnuovo, approvato con modifiche dalla Soprintendenza ed il BAR2-09 b- recupero e funzionalizzazione vicinato per 780 mila euro. Il progetto del D.E.A. non era oggetto della determina dirigenziale del 20 Maggio scorso , utile ai fini della approvazione della progettazione esecutiva.Chiarito l’antefatto si deve prendere nota che grazie alla fattiva e costruttiva presenza di una ottima dirigenza , opportunamente affiancata, la Soprintendenza, ha fatto un lavoro scrupoloso ed accanto alle prescrizioni per i vari interventi ha negato la realizzazione dell’ascensore di collegamento tra Vico Campanile e via Madonna della Virtù. Il Comune è rimasto spiazzato ed adesso dovrà farsi “variare” dagli uffici romani gli 850 mila euro previsti per gli ascensori facendoli confluire nei percorsi pedonali, oppure dovrà rinunziare a quelle risorse oppure rifonderle dal bilancio comunale sono, queste, scelte di pertinenza comunale. 1 milione e 140 mila euro è l asomma disponibile per i percorsi pedonali e sono risorse che restano intatte. Chiarito l’aspetto contabile della determina dirigenziale che parlava proprio dell’ascensore nei Sassi cassato dalla Soprintendenza , BAR2 -11a (è possibile consultarla sul sito del Comune al “Albo Pretorio”) ci auguriamo che l’attuale dirigenza della Soprintendenza possa sempre esercitare il suo ruolo di qualificata guida e siamo sicuri che se fosse stato presente in altra epoca non avremmo visto realizzato il Ponte di Ferro di Vico Commercio. Per concludere attendiamo ancora la rimozione di quello squallido manufatto perchè adesso abbiamo le risorse per farlo ed il MIBACT si è espresso a tutti i livelli, partendo dal Ministro Franceschini, con note di condanna. Apprendiamo anche e con soddisfazione che abbiamo risparmiato 3 Meuro- il costo finale previsto per l’ascensore- per una opera costosa, inutile e pericolosa per i danni che avrebbe potuto arrecare al contesto.