Il Consiglio regionale ha approvato oggi all’unanimità una proposta di legge sulle “Norme in materia funeraria e cimiteriale”, d’iniziativa del presidente del Consiglio regionale Francesco Mollica (Udc). Il nuovo impianto normativo, che interviene nell’ambito dell’ordinamento funerario italiano (disciplinato dal Dpr n. 285/1990 e dalla legge n. 130/2001) è composto da 67 articoli ed ha lo scopo di tutelare la salute pubblica nell’ambito delle funzioni e dei servizi correlati al decesso di ogni persona, nel rispetto della dignità, delle convinzioni religiose e culturali e del diritto di ognuno di poter scegliere liberamente la forma di sepoltura o la cremazione. La Regione svolgerà, tra l’altro, l’attività di informazione sulla cremazione e su forme di sepoltura di minore impatto per l’ambiente, nel rispetto dei diversi usi funerari propri di ogni comunità.
In particolare, la nuova legge punta a riorganizzare la tipologia di operatori cui è consentito svolgere attività funebre, per regolare la loro attività su precisi requisiti di affidabilità, di formazione e professionalità, di dotazioni strutturali sia relative al personale che ai mezzi. Prevista, inoltre, l’attivazione delle case funerarie ed in genere delle strutture per il commiato (sul modello americano), strutture al servizio delle famiglie, intese come spazi adeguati e dignitosi per l’accoglienza dei defunti e per l’esercizio di pratiche cerimoniali, come la veglia e il commiato.
Si prevede inoltre di adottare regole che difendano l’effettiva libertà di scelta delle famiglie colpite da lutto, assicurando loro una corretta informazione nel momento del bisogno e di introdurre anche in Basilicata la sperimentazione di innovazioni cimiteriali funzionali alla corretta gestione dei cimiteri ed alla possibilità di rispondere alle nuove domande dei cittadini in una società multietnica.
Recependo un emendamento di Achille Spada (Pd, che ha illustrato in Aula i contenuti del provvedimento), il testo prevede anche la possibilità di realizzare i cimiteri per gli animali di affezione. I siti deputati alla sepoltura degli animali potranno essere realizzati sia da enti pubblici sia da associazioni o da privati, previa autorizzazione del Comune di riferimento in ambiti conformi al regolamento edilizio, acquisito il parere igienico-sanitario dell’Azienda sanitaria competente per territorio.