Da qualche tempo le piccole e medie imprese lucane hanno compreso che l’innovazione tecnologica è una carta vincente per essere competitivi nei mercati, come ha dimostrato il progetto della Regione denominato Basilicata Innovazione, che ha terminato la propria attività il 30 novembre 2015.
Da 6 mesi manca in Basilicata un soggetto facilitatore che promuova i progetti di trasferimento tecnologico e che risponda alla domanda di innovazione delle imprese lucane.
Il 30 dicembre 2015 la Regione ha opportunamente avviato le procedure per la selezione di un nuovo soggetto cui affidare il servizio di consulenza in materia di trasferimento tecnologico, finalizzato alla valorizzazione delle potenzialità di innovazione del sistema produttivo regionale.
Confapi Matera auspica un celere espletamento delle procedure di gara al fine di poter colmare il vuoto che si è creato in questi 6 mesi, durante i quali sono mancate le ricadute positive sulle imprese che si sono avute dal 2009 al 2015 e sono state disattese le aspettative di molte pmi con propensione a intraprendere e innovare.
“Siamo consapevoli che i processi di innovazione sono utili ai sistemi economici perché li rendono più competitivi”, dichiara il presidente di Confapi Matera Enzo Acito. “Affinché le nostre imprese colgano le opportunità che la scienza e la tecnologia mettono a disposizione occorre un soggetto facilitatore che promuova progetti di trasferimento tecnologico e renda più stretta la collaborazione tra mondo della ricerca e mondo imprenditoriale”.
“Sono diversi i settori che finora hanno tratto beneficio dall’iniziativa della Regione, come per esempio il legno-arredamento, la meccanica, l’agroindustria e l’Ict. Per questo ci auguriamo che si colmi subito il vuoto e che ci sia presto un soggetto che risponda alla domanda di innovazione delle imprese del territorio e che faccia maturare nelle aziende lucane una maggiore sensibilità sui temi della ricerca e dell’innovazione”.
Mag 25
Mi trovo totalmente d’accordo con il Presidente di Confapi Matera Enzo Acito. Vorrei aggiungere, non perché non fosse esaustivo il suo commento ma per dare una mia opinione sull’operato della Regione Basilicata.
Secondo il mio parere, si fanno solo enunciazioni e proclami però, sta di fatto che la nostra regione dalle innumerevoli risorse, eccelle nella quantità di verde usufruibile dai cittadini lucani ma, il tasso di disoccupazione aumenta; il saldo di iscrizioni/cancellazioni di imprese è negativo e la regione è tra le più povere d’Italia. Un motivo ci deve pur essere!? Si chiede alle imprese piccole e medie, che sono il vero motore dell’economia, di investire, creare occupazione e per tutta risposta aumenta la burocrazia (il vero cancro per le imprese), diventa sempre più difficile l’approccio con la Pubblica Amministrazione, si complica sempre di più le cose semplici. Poi c’è la ciliegina sulla torta che è l’accesso al credito. Se volessimo fare un raffronto tra la Basilicata del 2000 e la Basilicata di oggi, ci rendiamo conto che stiamo arretrando in maniera vertiginosa. Considerando che sia il 2000 che oggi, le risorse del territorio non sono mutate (acqua, petrolio, turismo, ecc.) il danno prodotto è notevole, tanto da portare ad una natalità negativa, un espatrio tipo quello avvenuto all’inizio del ‘900. Di fronte a questo scenario, come non dare ragione all’Ingegner ACITO che fin troppo diplomaticamente sta chiedendo un servizio del quale ne potrà beneficiare la collettività. Un vero “IN BOCCA AL LUPO” Presidente.
nino silecchia