La tematica del verde urbano materano resta ancora una questione aperta a differenza di quanto avviene in molti comuni della provincia, sostiene Carmine Cocca Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Matera. Ormai ci si approssima alla rassegnazione, afferma Cocca, vista l’indifferenza che esiste rispetto a tali tematiche. Continuano a persistere, nella città di Matera, disagi evidenti legati alla sostituzione e alla piantumazione delle essenze arboree rispetto alle quali l’Ordine, in passato regolarmente incaricato dall’Amministrazione comunale, ha avanzato proposte che sono rimaste inevase. Il tutto, con conseguente disagio nella progettazione con scelte limitanti e non sempre idonee delle specie vegetali che vengono messe a dimora nelle città per assolvere ad un regolamento sul quale sono state avanzate numerose proposte ed osservazioni. Esiste un olivo della pace, continua Cocca, che è il risultato di un’importante festa degli alberi che è rimasta priva di una targa illustrativa e identificativa. Ma il disagio più evidente, è rappresentato dagli “incolti” presenti in città che ci presentano una realtà appena decorosa nelle aree centrali e piena di erbe infestanti procedendo verso le periferie. Per i cittadini è ormai consuetudine abbandonare, nel corso delle passeggiate, alcuni marciapiedi perché “conquistati” da infestanti che stanno creando danni irreversibili anche alla pavimentazione. E’ altresì evidente la rinuncia a frequentare alcune aree destinate ai bambini che ormai oggi si presentano quasi inagibili per la totale assenza di manutenzione e non, come talvolta capitava in passato, da atti di vandalismo. Nel quartiere Arco, ad esempio, la cui accoglienza si concretizza con una rotonda a visibilità stradale limitata per l’altezza delle infestanti, oltre a persistere un abbandono delle aree recentemente realizzate dove gli impianti di irrigazione non sono funzionanti, è oggi sempre più incessante il rischio derivante dall’erba secca. Sarebbe poco opportuno veder seccare alberi piantumati da circa tre anni e per i quali sono stati investiti fondi pubblici per il rilancio dell’area. Un’inospitalità urbana, continua Cocca, che purtroppo è presente in città e che, nonostante le numerose richieste formali, rappresenta un limite evidente ad un dialogo più volte richiesto e disatteso che forse andrebbe interpretato come una mancanza di volontà di condivisione della questione verde con i professionisti del settore. Il tutto, conclude Cocca, rimane purtroppo un limite intollerabile per una città che merita una risposta importante, lungimirante e tecnicamente valida. L’auspicio è che si riprenda il necessario dialogo ambientale generato dall’evolversi dei tempi e che richiede un continuo aggiornamento per mantenere viva la qualità ambientale della nostra città.
Mag 26