“Dall’informativa del ministro Galletti svoltasi su nostra iniziativa in commissione Ambiente della Camera la settimana scorsa, è emerso un profilo imbarazzante che riguarda la mancata bonifica dei siti della Val Basento di Pisticci /Ferrandina, nel materano, e di Tito, nel potentino. Nonostante che l’individuazione dei siti di interesse nazionale, su cui attuare interventi di bonifica, risalga al 2002, e che nel 2004, per le aree pubbliche di Pisticci siano state condotte da parte della Regione indagini di caratterizzazione per 3000 ettari fino a giungere alla sottoscrizione di un accordo di programma rinforzato, sottoscritto nel giugno del 2013, siamo, da quanto emerge dal rapporto ministeriale, assai lontani dalla realizzazione degli interventi di bonifica e di messa in sicurezza dei suoli”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (Cor). “Mancano ancora caratterizzazioni, progetti definitivi e appalti delle opere. A distanza di 14 anni dalla classificazione dell’interesse nazionale per la bonifica siamo purtroppo ancora lontani da una definizione, con l’aggravante che le matrici inquinate continuano a rilasciare i loro devastanti effetti. Non meno allarmate è la situazione delle aree di Tito dove l’esito delle caratterizzazioni chiama in causa procedure ancora più complesse che non fanno vedere la fine di questa pratica che certamente non può essere annoverata tra i modelli di efficienza della Basilicata. I siti industriali, per migliaia di ettari, di Tito, Pisticci e Ferrandina continuano a restare inquinati con la colpevole omissione delle autorità nazionali e regionali che non hanno pensato, dopo 14 anni, di adottare procedure eccezionali a fronte dell’interesse nazionale della questione e del prevalente interesse della tutela della salute e dell’ambiente”.
Mag 30