La notizia apparsa sulla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi su un presunto giro di incontri “hot” negli uffici della Regione genera stupore e disorientamento. Entrare e uscire dai Palazzi dell’Ente non è così facile. Ci sono i tornelli e ogni movimento viene registrato. Ciò che avviene all’interno di un Ufficio ricade nella personale responsabilità dell’impiegato. Tuttavia, se fosse noto il nome della signora dell’Est, sarebbe possibile fare delle verifiche sulle entrate e uscite e sulle relative frequenze riferite alla stessa persona in modo da accertare la veridicità della notizia. Il resto attiene alla sfera deontologica di ognuno di noi, alla quale non può né deve sottrarsi l’autore dell’articolo che, caso strano, si finge dipendente della Regione e non della Gazzetta o della Prefettura per costruire un pezzo basato essenzialmente sull’impossibilità di una verifica delle dichiarazioni di una misteriosa interlocutrice, allo scopo di infangare una Istituzione con la quale si trova in uno stato di contenzioso giudiziario.
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