L’azienda materana Puma festeggia quest’anno i primi quarant’anni della sua attività. Riportiamo di seguito l’intervista rilasciata dal titolare di Puma, Domenico De Benedictis sul numero di marzo-aprile 2016 della rivista Graph Creative, il più importante organo di comunicazione pubblicitaria a livello nazionale,
Domenico De Benedictis, precursore della serigrafia in Basilicata, apripista della
pubblicità tramite l’oggetto nel Meridione e, oggi, anche attore di livello nazionale: Puma Matera spegne quaranta candeline, guardando sempre al futuro.
Ripercorrere la storia di un’azienda con diversi lustri alle spalle è sempre un’esperienza affascinante. Oltre alle emozioni del debutto, al ricordo delle intuizioni e degli incontri che ne hanno segnato la fortuna, si rivive anche un pezzo della storia del nostro Paese: la nascita di un nuovo mercato, le prime tecnologie che lo caratterizzano, le nuove esigenze che cominciano ad affiorare e a diffondersi sul territorio, tutto un mondo nuovo che comincia a prendere vita, con nuovi protagonisti.
Tra questi, tra chi ha scritto la storia nel settore della pubblicità tramite l’oggetto, spicca Puma Matera. La storia del titolare Domenico De Benedictis assomiglia a un romanzo a più voci anche tecnologiche, per la ricchezza delle attrezzature a disposizione: dalla serigrafia alla tampografia, dalla stampa digitale al ricamo, fino al laser; Puma Matera fornisce un servizio completo di comunicazione pubblicitaria e promozionale.
Quali sono state le macchine e i primi passi dell’azienda?
Ricordo l’attrezzatura di partenza: un miniserigrafo Uifat e una minuscola pressa a caldo Caggianese. Svolgevamo tanti piccoli lavori in sede e tanti altri ritirati direttamente dalla Oppa, che nel frattempo si era trasformata nella società Serimago, con un grosso stabilimento ad Agnano. È cominciata così l’avventura di Puma. Certamente sono stato il precursore della serigrafia in Basilicata e per certi versi apripista del settore della promozione su oggetto nel Meridione. Da questo momento in poi bisogna distinguere il nostro percorso in due filoni separati, ma convergenti: il settore tecnicoprofessionale e il campo economico-commerciale. Per ognuno dei due settori si sono avvicendate persone cui molto doverosamente e anche a distanza di tempo va tutta la mia riconoscenza e la mia gratitudine. In campo
tecnico, iniziatore e sostenitore è stato Loris Bertocci, che già nel 1973 andai a trovare a Roma, quando era ancora dipendente dell’azienda di materiali e macchine
serigrafiche Argon, prima di diventarne rivenditore nel Meridione. Per questo motivo, insieme a mio figlio Francesco, immagino e spero che il continuatore della trasformazione e sviluppo di Puma possa essere un partner qualificato in campo tecnico-serigrafico.
Dopo questi incontri, quali sono state le tappe principali della vostra crescita?
“Dal garage dell’abitazione siamo passati in un locale di oltre 60 metri quadri, con una prima macchina serigrafica manuale con aspirazione, naturalmente Argon, e una giostra per tessuti a 4 colori. Successivamente, abbiamo acquistato un locale su due livelli di circa 190 metri quadri e altre macchine serigrafiche Argon
semiautomatiche e una macchina di stampa tessuti Siasprint, automatica a 4 colori, con un mini-forno ad infrarossi, tuttora efficiente. Nel 1986, con determinazione e un piano di sostegno, sono riuscito ad acquistare un immobile di circa 1600 metri quadri nella zona artigianale di Matera. A questo punto ci dotiamo di altre macchine serigrafiche modulari in linea, con tecnica di ultima generazione in campo UV, sempre Argon. Ancora un’altra macchina servoassistita Golia per la stampa di gigantografie fino al formato di 140×220 cm in un’unica passata. Successivamente, prima una monotesta per ricamo e a breve distanza un’altra a 4 teste. Non ci facciamo mancare due macchine tampografiche, una monocolore e una bicolore, poi una macchina laser da 60 W con piano di lavoro di 40 x 60 cm. Non ci facciamo sfuggire, nel 1984, il primo computer Macintosh a Matera: è il nostro. Anche il primo plotter di stampa digitale, novità dell’epoca, a Matera arriva a noi, dalla Mutoh. Poi, un plotter a solvente Mimaki, ancora altri due Roland e da poco il VersaUV Lef-20. Abbiamo privilegiato finora il campo della lavorazione e personalizzazione dell’oggettistica.
A livello commerciale, come vi siete mossi? In campo commerciale, nel 1986 scopro e incontro Antonio Segreto, sorprendente genio propulsivo nel settore del regalo promozionale. Entriamo, quindi, anche nella distribuzione grossista del promozionale. Per oltre un quinquennio facciamo parte del gruppo Eurostampa, con competenza esclusiva in Puglia e Basilicata. Come associati, per diversi anni, partecipiamo alle fiere specializzate del ChiBi & Cart a Milano. Dopo varie vicende di crescita e trasformazione del Gruppo, siamo rimasti ora partner privilegiati della Promit, Promozionale Italiana, che ha una nuova spettacolare sede a Pastorano, in provincia di Caserta.
La Puma di oggi, che tipo di azienda è?
Oggi il nostro campo d’azione si è autonomizzato, con la distribuzione di un nostro specifico catalogo di gadget promozionali denominato Promoselezione, che rappresenta un nostro indiscusso punto di forza, con disponibilità immediata nei nostri magazzini di oltre 700 metri quadri. Il nostro target è rappresentato sia dalla variegata clientela di medio-piccoli rivenditori – serigrafie, tipografie, agenzie grafiche – che operano in Meridione e a cui forniamo, per tanti casi, oltre all’oggettistica anche la completa lavorazione; sia dalla massa delle aziende, di tutti i settori, a cui siamo in grado di offrire, a prezzi altamente competitivi, prodotti di assoluta qualità, anche personalizzati in modo impeccabile grazie agli accurati e diversificati processi lavorativi. Questo ci ha permesso di affacciarci e allargare la nostra fascia di mercato anche sull’intero territorio nazionale, entrando in competizione, con lusinghieri successi, con tante altre aziende titolate nel settore. Da qualche anno siamo entrati anche nel mondo della stampa digitale, sia nel piccolo che grande formato.
Ha tratto qualche insegnamento particolare dalla storia della sua azienda, così ricca di episodi significativi?
Alla luce di tutte le situazioni e vicissitudini di vita esposte, affrontate e superate, ritengo che ogni considerazione sulla parola crisi non ci debba spaventare o indebolire. Infatti, in azienda si respira un clima famigliare e, proprio come una famiglia, abbiamo affrontato anche i momenti di difficoltà: quando si sono verificati, siamo rimasti tutti uniti, abbiamo ragionato insieme sul da farsi, stringendo un patto di alleanza e salvaguardando l’occupazione. Tutto il personale, inoltre, viene istruito e preparato per i diversi campi di applicazioni e
lavorazioni.
Puma Matera e la “rivoluzione digitale”
“La stampa digitale ha dato la possibilità di stampare qualsiasi tipo di immagine con qualsiasi numero di colori realizzandone anche solo un pezzo e senza alcuna spesa negli impianti, a patto di partire da un file ad alta risoluzione”, spiega De Benedictis. “L’unione di nuove macchine, veloci, precise ed efficienti con materiali all’avanguardia ha permesso di migliorare non soltanto i processi produttivi, ma di offrire nuovi prodotti e servizi”. E, a proposito di macchine digitali, le frecce nell’arco di Puma Matera sono i plotter solvente Mimaki JV3-160S e il Roland FJ-52 convertito per inchiostri sublimatici, l’eco-solvente Roland Versa Art RE-640 e le stampanti Roland Versa UV Lef-20 con tecnologia UV Led e Polyprint Texjet.
Il futuro
In cantiere molte le novità per Puma Matera. Innanzitutto la successione: il timone dell’azienda passerà al figlio di Domenico, Francesco Benedictis. Sul fronte interno, l’azienda sta lavorando all’aggiornamento e alla revisione dei macchinari. Su quello esterno, facendo
tesoro di quanto ha acquisito fino a oggi, rafforzerà la rete commerciale.
La fotogallery relativa all’intervista pubblicata su Graph Creative dedicata all’azienda Puma Matera