A distanza di 4 anni Laura Boldrini è tornata a Matera nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi da Presidente della Camera dei Deputati. La Boldrini ha preferito raggiungere prima l’albergo in piazza Duomo con l’auto blu per poi attraversare a piedi il centro storico fino a via Ridola, in compagnia del sindaco De Ruggieri e della deputata Antezza. Ad attenderla, tra gli altri, il senatore Latronico, il vice Ministro Bubbico, il deputato Speranza, i consiglieri regionali Spada e Cifarelli. L’incontro, sul tema “Diritti e rappresentanza di genere” è stato promosso dalla Commissione regionale Pari Opportunità diretta dalla neo presidente Angela Blasi.
Di seguito il report sulla visita della Presidente della Camera dei Deputati a Matera con l’intervista rilasciata da Laura Boldrini ai giornalisti prima dell’incontro nella Sala Levi di Palazzo Lanfranchi e la fotogallery di SassiLive.
La sua visita a Matera arriva dopo qualche giorno da un nuovo caso di femminicidio, con l’uccisione della giovanissima Sara Dipietrantonio. Cosa può fare il Governo per combattere questo genere di reati?
“Noi in questa legislatura abbiamo lavorato molto su questo argomento inasprendo le pene sullo stalking e la violenza domestica però la questione non è solo penale, di ordine legislativo e penale ma sopratutto culturale. Bisogna cambiare una mentalità che va avanti da secoli, da millenni, l’idea che se si ha una relazione con una donna questa donna non ha più diritto alla propria libertà e come se poi quando una donna ce l’ha questa libertà è una gentile concessione. Non è così. Noi dobbiamo ribadire forte e chiaro che non rinunceremo mai alla nostra libertà e ai nostri diritti. Molti uomini sono con noi in questa battaglia. Si devono fare sentire, devono alzare insieme a noi la loro voce, abbiamo bisogno di unire le forze. Ai violenti dico rassegnatevi perchè noi donne non rinunceremo alle nostre conquiste, non rinunceremo mai alla nostra libertà. In una relazione ci si sta in due, se una persona dice no, bisogna rispettare quella volontà, perchè neanche con la violenza ci strapperanno mai quei diritti. Quindi dico che è importante dare segnali, simboli. Questo drappo che oggi è stato esposto qui ha un significato, lo stanno facendo tanti sindaci, lo stanno facendo tutti. Le istituizioni devono essere a fianco ai cittadini e alle cittadine che si rifiutano, si ribellano rispetto a questa violenza.
Sulle amministrative e il referendum costituzionale? “Oggi è una giornata di silenzio rispetto alle elezioni comunali e non si può parlare. Io quindi rispetto il silenzio. Sul referendum ho detto che dobbiamo tutti fare in modo di comunicare bene cosa si andrà a fare con il referendum e quindi non schierarci come si fa allo stadio ma rappresentare le ragioni del si e le ragioni del no”.
Ritorna a Matera dopo quattro anni in una città designata capitale europea della cultura per il 2019. Come l’ha trovata? “E’ una città straordinaria, bellissima, capace di tirare fuori tutta la parte più bella delle persone, la creatività, perchè la bellezza aiuta, aiuta tanto. Quindi un posto di grande ispirazione”.
Michele Capolupo
Pari opportunità, Boldrini a Matera incontra la Crpo. Contrasto alla violenza di genere, diritti ed eguaglianza: questi i temi del confronto fra la presidente della Camera dei deputati e le rappresentanti della Commissione regionale. Blasi: “Azioni collettive per determinare un reale cambiamento sociale”.
Un drappo rosso a Palazzo Lanfranchi. Anche a Matera oggi è stata rilanciata l’iniziativa nata sul web con l’hashtag #saranonsarà per protestare contro il femminicidio. La presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, che nella sede del museo ha partecipato a una riunione pubblica della Commissione regionale per le pari opportunità, ha ringraziato per questa iniziativa con la quale “il popolo della rete ha voluto dire no alla violenza sulle donne”, ribadendo che “occorre alzare un muro contro la violenza mascherata da amore, contro la mentalità del possesso e della sopraffazione”.
Boldrini è stata invitata dalla Crpo lucana dopo le osservazioni critiche che aveva rivolto nei mesi scorsi per il primato negativo della Basilicata, dove nessuna donna siede in Consiglio regionale. Ed ha spiegato oggi che quella critica alla Basilicata, “terra di cultura e di spirito democratico, con tante eccellenze”, nasceva dal fatto “che si discuteva di come stimolare la presenza femminile. Abbiamo approvato una legge sulle linee guida di parità per l’elezione dei Consigli regionali, dove si prevede che ogni genere deve avere almeno una rappresentanza del 40 per cento. Non mi piace, noi siamo il 50 per cento, non capisco qual è l’impedimento che ha portato il legislatore a non prevedere il 50 per cento”. “Possiamo dire che oggi c’è eguaglianza?”, si è chiesta ancora la presidente della Camera dei deputati. “Finché solo il 47 per cento delle donne lavora o le donne guadagnano meno degli uomini, o, ancora, le donne sono rappresentate in politica sotto il 50 per cento, non c’è eguaglianza. Non incoraggiare il lavoro femminile costa all’Italia 15 punti di pil, mentre quando le donne sono ai vertici delle aziende, il loro fatturato aumenta. Queste cose non le dice una Ong di nicchia ma il Fondo monetario internazionale”.
Boldrini era stata salutata dal sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri, che ha richiamato brevemente il percorso fatto dalla città, “da ‘vergogna nazionale’ a patrimonio mondiale dell’umanità, fino alla designazione a capitale europea della cultura. Matera – ha aggiunto – ha vissuto momenti di impensabile difficoltà, ma è riuscita a recuperare il valore della dignità trasformando una situazione di vergogna in orgoglio di appartenenza”.
Nel settantesimo anniversario della Repubblica e del voto alle donne, il consigliere segretario Achille Spada, a nome dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, ha voluto richiamare “questa data epocale per la storia italiana, animata dal senso profondo di alcuni valori, libertà e democrazia. Valori che indicano ancora oggi il percorso da seguire sulla strada della modernità. Bisogna recuperare il senso della mitezza della politica, i valori condivisi, le idee che nascono dal dialogo e dal confronto per farci recuperare il senso della comunità”. Spada ha inoltre evidenziato la necessità del “pieno riconoscimento dei diritti politici delle donne. La Basilicata ha la consapevolezza di avere un pesante primato negativo, vogliamo e dobbiamo considerarlo un incidente di percorso che tuttavia palesa la necessità di rimuovere gli ostacoli che impediscono alle donne di prendere parte alla competizione politica e rende per noi quanto mai attuale il contenuto delle disposizioni della legge n. 20/2016 volta a garantire l’equilibrio nella rappresentanza tra uomini e donne nei Consigli regionali”.
Nei successivi interventi, Lina Bonomo, componente della Crpo, ha osservato che nel nuovo Statuto della Regione “la parità di genere rimane ancora un’enunciazione di principio”, richiamando inoltre i temi sui quali si è caratterizzata l’attività della Commissione nell’ultimo periodo: dalla formazione al lavoro, all’immigrazione, alla salute. Problemi sui quali la Crpo ha ricercato la collaborazione e il confronto con gli altri organismi istituzionali e le amministrazioni locali, coinvolgendo i territori e con una particolare attenzione al mondo dei giovani. Tina Iacovuzzi, del Forum regionale del terzo settore, ha insistito sulla necessità di “costruire un capitale sociale per questa regione fondato sui valori della solidarietà”. H spiegato inoltre come tante donne operano quotidianamente nel mondo associativo per il miglioramento della qualità della vita nella città, “incontrando saperi ed esperienze, diritti e opportunità”. “Il terzo settore promuove e organizza attività di interesse generale, fra le quali l’accoglienza dei migranti”, ha concluso Iacovuzzi osservando che “il confronto con le donne migranti non può che arricchire il bagaglio di esperienza delle donne lucane”. Il sindaco di Tricarico Lina Marchisella ha ricordato che “il tempo della politica è scandito dal ritmo prevalente del potere maschile”, e che spesso le donne “lavorano tre volte: a casa, sul posto di lavoro e con l’impegno politico”. Ha inoltre osservato che nelle realtà dei piccoli Comuni è possibile realizzare un modello di organizzazione sociale che aiuta le donne impegnate in politica e nel sociale. “Le leggi sulla parità sono grimaldelli per creare pari opportunità”, ha concluso. “Nonostante le donne di oggi siano ricche di talenti e di forza, la società e la politica non sanno ancora avvalersene pienamente, gli ostacoli non sono ancora rimossi, la politica è saldamente tenuta in mani maschili”, ha detto Marcella Conese, in rappresentanza delle donne impegnate nel sindacato. “Dobbiamo procedere nel cammino verso la piena parità – ha aggiunto – con la stessa determinazione che usarono le 21 donne della Costituente, che ci hanno consegnato un patrimonio importante di diritti e di libertà che abbiamo il compito di difendere e di ampliare, battendoci con passione e con intelligenza, con coraggio ed ambizione, per affidare alle nuove generazioni una società moderna, democratica e paritaria”.
“La presenza di Laura Boldrini legittima gli sforzi della Commissione per le pari opportunità per una democrazia paritaria”, ha detto la presidente della Crpo Angela Blasi nell’intervento conclusivo. “Il voto riconosciuto alle donne nel 1946 – ha aggiunto Blasi – rappresenta una data storica di un percorso di uguaglianza che registra ancora vuoti da colmare. Il bilancio presenta luci ed ombre, siamo l’unica Regione a non avere una donna in Consiglio regionale, molti Comuni non rispettano la legge Delrio. La Crpo ha sostenuto la necessità di introdurre come espressioni di democrazia, nello Statuto regionale, il principio del valore della differenza ed il riconoscimento di garanzie utili per le pari opportunità. La presenza delle donne in politica potrebbe rendere meno aspra la disputa, le donne sono concrete e determinate nella gestione della res pubblica”. “Il cambiamento avviene dove la differenza è riconosciuta, dove c’è il confronto – ha concluso Blasi -. La nostra Regione ha fatto dei passi avanti, ma potrebbe fare molto di più. Il cammino da percorrere è lungo, servono azioni collettive che possano determinare un reale cambiamento sociale”.
Di seguito l’intervento integrale del sindaco De Ruggieri nel corso dell’incontro con Laura Boldrini: “Da Matera parte il grido contro la mattanza femminile”.
“Matera ha vissuto momenti difficili di frustazione impensabile, ma è riuscita a superare questi momenti a recuperare il valore della dignità e a trasformare la vergogna in orgoglio di appartenenza. La nostra è una città in cui la questione culturale si è trasformata in questione politica”. Ha esordito ricordando il lungo cammino sociale e civile della città, il sindaco Raffaello de Ruggieri salutando oggi a Palazzo Lanfranchi, la Presidente della Camera, Laura Boldrini in città per partecipare ai lavori della Commissione regionale pari opportunità.
“Matera è diventata, nel tempo, luogo di interesse nazionale, Patrimonio mondiale dell’Umanità e oggi Capitale europea della Cultura in rappresentanza di tutto il Paese. Questa marcia, lunga e difficile, deve essere anche esempio e modello. Occorre che gli uomini ripropongano il tema cultura dell’uguaglianza e della parità, il tema sociale del rispetto, il tema morale della convivenza fra i due sessi.
Quando Matera è stata designata Capitale europea della cultura – ha ricordato il sindaco – ho detto che prima di Matera c’era mia moglie perché la mia vita è sempre stata segnata da questi valori. Non è possibile leggere quotidianamente notizie sulla ferocia maschilista contro donne che vengono pugnalate e uccise.
Le sono grato – ha concluso il sindaco rivolgendosi alla Presidente della Camera – per aver citato Salvatore Morelli, l’eroe di Carovigno, pugliese doc e repubblicano doc, il partito che mi ha visto partecipe all’insegna dei valori della democrazia. La sua presenza a Matera, oggi, deve segnare il grido civile forte che partirà da Matera contro la mattanza nei confronti delle donne. Da Matera vogliamo recuperare il valore di responsabilità della società; Matera vuol diventare punto di riferimento della nazione”.
Visita Boldrini, Biancofiore (Ugl): “Fermare femminicidio anche in Basilicata”.
“In Basilicata tante le donne che dall’inizio dell’anno sono rimaste vittime della violenza selvaggia dell’uomo. Ancora oggi le stragi di violenza maschile sulla donna vengono codificate dalla cronaca con le parole ‘omicidio passionale’, ‘d’amore’, ‘raptus’, ‘momento di gelosia’, quasi a testimoniare il bisogno di dare una giustificazione a qualcosa che è in realtà mostruoso. Tanto si può fare per contrastare questo terribile e crescente fenomeno radicato nella nostra cultura”.
Lo dichiara la responsabile welfare e pari opportunità dell’Ugl Matera, dott.ssa Freancesca Biancofiore dopo l’intervento della Presidente della Camera, On. Laura Boldrini che nel Palazzo Lanfranchi di Matera, ha partecipato ai lavori della Commissione regionale delle pari opportunità.
Per la sindacalista, “Partendo dall’eredità culturale della donna, in particolare, del ruolo e del valore che nei secoli ha avuto all’interno della società, necessiterebbe della prevenzione e della lotta contro ogni forma di violenza, fisica e psichica, perpetrata a danno della donna da partner o ex partner dell’evoluzione culturale e normativa italiana e comunitaria. Per l’Ugl necessaria è focalizzare l’attenzione sull’importanza di contrastare o prevenire questi fenomeni di violenza che in gran misura sfociano nell’omicidio, attraverso l’esistenza capillare dei centri antiviolenza per le donne e dall’altra parte con l’istituzione di centri di ascolto e orientamento per gli uomini violenti. Questi centri nel nostro territorio materano sono da creare come scuole dove formazione e informazione devono rappresentare nella nostra Regione, uno speciale strumento di sensibilizzazione verso problematiche che riguardano non soltanto le diverse categorie professionali ma, tutta la società. Giusto soffermarsi sulla questione non solo penale, anche e soprattutto culturale ed è giusto cambiare una mentalità che va avanti da secoli, da millenni. Per eliminare o, almeno, ridurre il drammatico fenomeno della violenza sulle donne, che coinvolge spesso in ambito familiare i minori, servono risorse vere sia per il sostegno e l’assistenza alle vittime che per le Forze dell’ordine. Oltre alle misure repressive, bisogna prevedere dei piani di protezione delle vittime che devono scattare immediatamente dopo che la donna trova il coraggio di denunciare il proprio aggressore. Per l’Ugl è necessario inoltre – ha concluso la responsabile, Biancofiore – anche l’acquisizione di una maggiore consapevolezza nell’opinione pubblica, ad iniziare dalle scuole e dai luoghi di lavoro”.
La fotogallery dell’incontro a Matera con Laura Boldrini (foto www.SassiLive.it)