Alla vigilia della stagione turistica i titolari degli stabilimenti balneari della costa metapontina lamentano le modalità di completamento del progetto relativo alle barriere soffolte. Si tratta di un sistema utilizzato per mitigare il fenomeno dell’erosione costiera, utile nel Metapontino per quanto accaduto negli ultimi anni, e quindi finalizzato a difendere l’ecosistema marino, impedire (o rallentare fortemente) l’arretramento costiero, e tutelare le legittime aspettative economiche di chi, con enormi sacrifici, ha fatto della spiaggia la propria ragione di attività economica con lidi e stabilimenti balneari più che moderni e superattrezzati, in modo da offrire servizi fondamentali per il turismo balneare.
Il Centro Studi Turistici Thalia raccogliendo le segnalazioni degli operatori di settore ha realizzato un reportage a ridosso del lido Don Pablo di Metaponto. Le immagini – si legge nella nota – sono più che eloquenti per testimoniare il modo in cui l’Ufficio Difesa del Suolo della Regione Basilicata, al termine dei lavori (appena conclusi) per il ripristino di alcune barriere, ha lasciato il cantiere. Sarebbero state sufficienti – sottolinea il CS Thalia – altre poche ore per ripristinare il cantiere che si trova, non va sottovalutato, in un comprensorio delicato dove il valore aggiunto è dato dalla bellezza della natura e pertanto merita particolare attenzione nell’esecuzione di ogni tipologia di intervento. In generale si lamenta il mancato funzionamento delle barriere soffolte (alcuni titolari affermano che le barriere soffolte sono ormai affossate e quindi inutili e troppo distanti le una dalle altre) mentre per l’Assessore regionale all’Ambiente Berlinguer le scogliere artificiali messe a difesa della costa jonica hanno funzionato quasi completamente e bisogna trovare delle soluzioni correttive solo in alcuni punti. Eppure la spesa programmata dal 2015 è stata più che consistente (1,8 milioni di euro di fondi Cipe) per la protezione complessiva di 3 km di costa (più della metà interessa Metaponto Lido, sette scogliere sommerse realizzate con massi naturali ed artificiali proteggeranno il tratto di litorale di circa 1600 metri di Metaponto Lido), da aggiungere ad altri investimenti realizzati negli anni passati.Il progetto prevede inoltre il ripristino del canale dell’idrovora del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto. La realizzazione dell’opera sarà effettuata esclusivamente via mare attraverso un motopontone. Il carico e lo scarico del materiale avverrà mediante una gru in dotazione al mezzo. Il materiale lapideo sarà trasportato su gomma mentre i massi artificiali saranno costruiti in un’area del cantiere appositamente attrezzata.
Per il Cs Thalia la situazione che si è determinata richiede una verifica immediata del completamento dei lavori, di intesa con gli operatori turistici che stanno intensificando ogni intervento (a proprie spese) dopo l’apertura dei lidi già avvenuta nei giorni scorsi.
CS THALIA HA SCOPERTO L’ACQUA CALDA. Era risaputo che le barriere soffolte sarebbero affondate e che sarebbero state inutili perchè fannosolo lo sgambetto alle onde e poi dopo un po’ di tempo affondano perchè il fondale sul quale poggiano viene eroso, avete mai provato a mettere un piede sulla battigia ed a tenerlo fermo per un po’ di tempo ed avete notato quelo che succede? Esatta mente questosi è verificato ed era cosa nota. Si pensava che sarebbero durate 5-6 anni ed invece credo che già a distanza di 2 anni dimostrano appieno la inefficienza. Se si crea una barriera ininterrotta o quasi si atrofizza il tratto di mare che è tra la costa e le barriere e l’effetto è sconvolgente non siamo alle barriere coralline quelle solo la natura le sa fare nel corso di centinaia di anni o forse migliaia. Vedo, comunque, che non manca la fantasia per spendere annualmente una fracca di soldi.