Rocco Rosa su Talenti lucani si occupa anche della vicenda con cui l’Amministrazione Comunale di Matera sta recuperando Cava del Sole.
Di seguito la nota integrale.
Ai sei casi che sono arrivati all’attenzione della Commissione europea per violazioni alla Direttiva Habitat (e cioè Abruzzo per siti natura 2000, Campania per il Monte Mutria, Umbria per i monti sibillini, Toscana per la centrale di Montichiano, la Sardegna per le Saline di Macchiareddu, la lombardia per le “cave Danesi”, se ne sta aggiungendo fresco fresco uno che riguarda Matera e lo stato in cui versa la Cava del Sole, ridotta a discarica di materiale edile e quant’altro. Si dirà che sono i soliti rompiglioni ambientalisti, ma quelli che oggi si lamentano perché è stata investita l’Europa dovrebbero prima di tutto chiedersi (o chiedere ai loro dirigenti) perché le denunce fatte per tempo vengono o prese come un affronto personale oppure derubricate come cosa da scaricare sempre agli altri. Vale per tutto quello che l’Ufficio Prevenzione e controllo ha messo su carta e cioè il solito consueto giro di responsabilità di chi chiede di far sapere che cosa è successo. Salvo che poi nessuno fa sapere e chi doveva sapere si è scordato di…sapere. La lettera era del 2014. Due anni passati invano. Ecco uno stralcio della segnalazione mandata ai competenti uffici dell’Europa.
”A partire dalla metà degli anni ’80 la Cava in oggetto è stata riempita di rifiuti derivanti per lo più da attività edili di natura privata e pubblica non è da escludere altro genere di rifiuti visto che la discarica della Cava del Sole era incontrollata. All 9 e 10 sono alcune foto che dimostrano come la Cava del Sole sia stata “riempita” nel tempo. Questo significa che qualsiasi intervento deve essere preceduto da caratterizzazione del sito e poi è abbisognevole dell’iter autorizzativo proprio delle aree protette. Ci affrettiamo a segnalare la situazione nella sua interezza e che parte dalla mancata adozione da normativa speciale per quanto prescrive l’art.6 della direttiva comunitaria 43/1992 anche perchè di recente la Fondazione Matera-Basilicata 2019 ha ricevuto risorse per reintervenire sulla Cava del Sole tanto è che sono previsti accessi comodi per gli artisti (camerini, bagni), per il pubblico (accessi, facilitazione per i disabili, parcheggi), per gli operatori e tecnici audio, un palco idoneo per grandi eventi della musica, danza, lirica e la prosa ce n’è di che . Pur senza demonizzare l’intervento esso andrà valutato con attenzione ed andrà garantita la salubrità del luogo ed è, inoltre, l’occasione buona affinchè la Regione Basilicata si doti di normativa prevista per le aree protette; con tutto quanto descritto crediamo che la Regione Basilicata sia in procedura di infrazione comunitaria al pari di altre Regioni Italiane “
E’ un caso emblematico che serve a capire quello che non bisogna fare. E cioè i problemi non bisogna farli marcire in un silenzio arrogante quanto superficiale che esprime il peggio del concetto di malaburocrazia. L’opinione pubblica si sta rendendo conto che può adesso osare e chiamare direttamente in causa chi quelle direttive di tutela e di preservazione le ha fatte e le intende far rispettare. Si aggiungano dunque alla verifica dei risultati di ciascun dirigente anche le frittate fatte in Europa.