Si conclude a Matera nella giornata di venerdì 10 luglio l’undicesimo convegno sulla “Biodiversità e intensificazione ecosostenibile”, che ha fatto registrare la presenza di 450 professori e ricercatori e 267 contributi scientifici. La seconda giornata del convegno sulla biodiversità è cominciata con le sessioni parallele e gli interventi di discussione dei poster di ciascun relatore per valorizzare la tipicità dei prodotti agroalimentari.
“Stamattina – ha dichiarato il professor Elio Alba, riconosciuto tra i fondatori dell’Università degli studi di Basilicata – vogliamo lanciare le tipicità del territorio attraverso i gruppi locali e concludere nel pomeriggio con una tavola rotonda, che di certo rappresenta una novità rispetto al passato. Ci poniamo, infatti, l’obiettivo di sviluppare linee guida sulla biodiversità con riferimento all’alimentazione, alla salute e alla sostenibilità. I risultati scientifici saranno così tradotti in studi di fattibilità che saranno rivolti a tutti gli imprenditori interessati. Abbiamo ottenuto un successo a livello locale con la caratterizzazione delle tipicità dei vitigni della Basilicata, che rientrano nel programma della regione in partnership con il CREA”.
Il professor Elio Alba ha fondato nel 1994 iL Centro Interuniversitario per le ricerche di conservazione, caratterizzazione e utilizzazione del germoplasma, presso l’Università di Basilicata che, il 9 maggio di questo anno 2016, è stato convertito in Accademia delle scienze della biodiversità mediterranea.
“Ieri abbiamo conferito l’onorificenza di “Emerito” al professor Enrico Porceddu per il prestigio internazionale, gli studi e le ricerche, gli importanti incarichi istituzionali per la valorizzazione della biodiversità vegetale – ha concluso Alba – . Con lui ho collaborato già nel lontano 1973, durante una ricerca in Etiopia”.
Braia: biodiversità, sostenibilità, ambiente al centro del Psr Basilicata.
“Agroambiente e sostenibilità sono presenti in tutte le misure del Psr Basilicata 2014-2020 e ne diventano l’obiettivo primario per lo sviluppo delle politiche agricole della nostra regione”.
Lo ha affermato l’assessore alle Politiche Agricole e forestali Luca Braia intervenendo alla tavola rotonda sul tema della “Biodiversità, alimentazione e sostenibilità” durante l’undicesimo convegno nazionale svoltosi a Matera.
“La fase negoziale e terminale dell’elaborazione del nuovo Psr nei primi mesi del mio insediamento, ha visto un ripensamento e una riscrittura che è andata proprio nella direzione del miglioramento dell’agroambiente, obiettivo primario assegnato dall’Europa ai Piani di Sviluppo Rurale.
Abbiamo deciso di giocarci tutto su questo tema e ora dobbiamo saper tutelare e saper migliorare l’efficacia delle politiche tendendo all’uso efficace delle risorse naturali a partire dalla risorsa idrica e da quella forestale, con la riduzione delle emissioni di CO2, dell’uso di fitofarmaci e con la pratica agronomica sostenibile.
Ogni bando del Psr Basilicata vedrà premialità di punteggio oppure di risorse economiche assegnate, o di misure destinate esclusivamente all’agroambiente. Anche il primo insediamento, ad esempio, premierà chi si insedia in zone meno vantaggiose, nella dinamica di essere da stimolo per i giovani a fare attività agricola e allevamento in aree in cui è ancora più importante conservare l’ambiente e anche la biodiversità.
Abbiamo fatto una scommessa importante sul biologico con 87 milioni di euro messi già in campo. La Basilicata è una delle regioni che scommette di più in Italia sul biologico e vuole provare a rappresentare un modello virtuoso di qualità, premiando sia la conversione che il mantenimento.
Una scelta molto chiara anche nel prossimo bando destinato ai cereali ed alla pratica agronomica della minima lavorazione e della semina su sodo con l’obiettivo di stressare meno il terreno, aumentare quindi la componente organica e quindi farlo fruttare di più inquinando di meno.
Un’altra operazione molto importante che abbiamo messo in campo per la tutela della biodiversità riguarda l’indennità compensativa e gli allevatori custodi che salvaguardano il patrimonio genetico delle razze autoctone, già a partire dalla legge regionale che le censisce. Con gli incentivi per l’allevatore custode riconosciamo il ruolo di manutentore del territorio e della biodiversità oltre che la funzione fondamentale per il tessuto sociale che l’agricoltore svolge in quelle aree.
Dobbiamo rendere questa l’agricoltura della nostra regione sempre più competitiva. Le proposte che caratterizzeranno i gruppi operativi e la costituzione dei Pei, pertanto, devono diventare il luogo in cui costruire il futuro insieme ai centri di ricerca regionali che si occupano dei temi della sostenibilità ambientale e della gestione delle risorse e che possono rendere applicabili le ricerche nella logica di creare valore aggiunto ai processi di sviluppo della pratica agraria.
Abbiamo inoltre – ha concluso l’assessore Luca Braia – necessità di svoltare definitivamente nella gestione del patrimonio forestale passando da forme di assistenza alla messa a fattore produttivo delle filiere che ruotano attorno alla risorsa bosco. Tra qualche settimana, infatti, presenteremo il nuovo sistema che, partendo da uno studio approfondito, va nella direzione di una unificazione regionale delle platee e della progettualità messa in campo”.
La fotogallery del convegno (foto Rosita Stella Brienza)