Lunedì 20 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata del Rifugiato, istituita nel 2000 come occasione per ricordare la condizione di milioni di persone in tutti i continenti costrette a fuggire dai loro Paesi e dalle loro case a causa di persecuzioni, torture, violazioni di diritti umani, conflitti.
In Italia è attivo dal 2001 il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) che è composto dalla rete degli enti locali che, con il prezioso contributo delle realtà del terzo settore, realizzano interventi di accoglienza per quanti arrivano sul territorio italiano in cerca di protezione internazionale.
La Cooperativa Sociale Il Sicomoro è ente attuatore del progetto SPRAR per conto dei Comuni di Matera e Grottole, e dei progetti MSNARA per conto del comune di San Chirico Raparo e della provincia di Potenza.
Il Sicomoro, insieme alla Fondazione Città della Pace e all’associazione Tolbà, quest’anno vuole proporre una riflessione sui temi dell’immigrazione, dell’accoglienza, dell’integrazione e di quanto questi fattori producano cultura e cambiamento sui territori.
Gli eventi culturali, sportivi e artistici rappresenteranno un’occasione di incontro e di scambio per mettersi in viaggio verso un futuro di comunità.
In occasione della giornata mondiale del rifugiato 2016, indetta dalle Nazioni Unite nel 2000 e celebrata il 20 giugno di ogni anno con lo scopo di commemorare l’approvazione nel 1951 della Convenzione sui profughi da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la Coop. “Maecenatis – Arch. Beniamino Contini” organizza nei giorni 16 – 17 – 18 giugno, per conto della Soc. Coop. Soc. “Il Sicomoro” e della “Fondazione Città della Pace Bambini – Basilicata”, Enti gestori nei Comuni di Matera, Grottole, Scanzano, Sant’Arcangelo e Potenza di progetti nell’ambito dello SPRAR del Ministero dell’Interno (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), un evento culturale per riflettere sui temi dell’asilo e dell’accoglienza.
La Coop. Maecenatis ha pensato di celebrare la Giornata del 2016 proponendo la presentazione del libro “Mare Monstrum – Migranti, scafisti, trafficanti. Cronache dalla lotta all’immigrazione clandestina” di Cristina Giudici.
Il libro, a metá tra il reportage e il racconto, ricostruisce il modus operandi delle storie dei carnefici e delle vittime, le vittorie e le sconfitte di chi ogni giorno lotta in prima linea in quest’emergenza umanitaria.
Il libro sarà presentato:
il16 giugno a Matera alle ore 17 presso la Sala Convegni della Caritas Diocesana in Via Cappuccini.
il 17 giugno a San Chirico Raparo alle ore 18,30 presso Piazzetta Comunale in Via Roma.
il 18 giugno a Potenza alle ore 17 presso Sala Convegni Parrocchia Santi Anna e Gioacchino in Viale Dante.
Sarà presente la scrittrice e con lei anche il Commissario Carlo Parini che è il responsabile del “Gicic”: “Gruppo interforze di contrasto all’immigrazione clandestina”, istituito nel 2006 presso la Procura di Siracusa per raccogliere informazioni sui trafficanti di esseri umani.
Difatti la Giudici per scrivere questo libro lo ha seguito nella sua attività per diversi mesi.
È il vero protagonista del libro!
A moderare gli eventi, nelle tre giornate, si alterneranno Beatrice Volpe, giornalista della TGR Basilicata e Annibale Formica, Presidente del Museo della Cultura Arbereshedi San Paolo Albanese e già Direttore del Parco Nazionale del Pollino.
Non si tratta della semplice presentazione di un libro: l’evento si configura come una riflessione culturale molto più ampia sul tema dell’immigrazione, dell’accoglienza, dell’integrazione e di quanto questi fattori producano cultura e cambiamento.
Ogni presentazione si aprirà con una lectio storica, (con interventi a cura dal FAI, nello specifico relazionerà Rosalba Demetrio, Capo Delegazione Matera e Vice presidente Regionale, del Museo della Cultura Arbereshedi San Paolo Albanese, nella persona del presidnete,Annibale Formica e della Coop. Maecenatis, nella persona di Lucia Surano,) sul processo storico che da sempre ha visto la Basilicata quale luogo di accoglienza e di “rifugio” per quanti fuggivano da condizioni di persecuzione.
Partire da questo momento storico ha lo scopo di far emergere come la Basilicata da sempre sia stata terra di accoglienza e come sia stata proprio questa caratteristica che ha generato la nostra storia e la nostra cultura. Ripercorrere la storia ci aiuta anche a rafforzare il concetto secondo cui ciò che accade oggi, ovvero, persone che fuggono dalla loro terra a causa di persecuzioni politiche, religiose, culturali, razza, ecc… è avvenuto in altre epoche e che sono state l’accoglienza e l’integrazione nel tessuto territoriale e comunitario che hanno generato tante forme di cultura che ancora oggi persistono. Quindi, è questa la strada da perseguire e non quella del respingimento: costruire ponti e non muri!
La presentazione del libro sarà ancheintervallata dal racconto di alcune storie di vita, di fuga e di accoglienza da parte di alcune delle persone ospiti nei progetti della Coop. Il Sicomoro e della Fondazione.
Il racconto di queste storie sarà raccolto dalla Giudici che, le trasformerà in un’inchiesta da pubblicare sulle testate giornalistiche per le quali lei lavora (Il Foglio, Linkiesta, Grazia e Panorama).
Ogni presentazione si concluderà con un momento di arte: Cesare Maremonti, artista di Matera, ha interpretato artisticamente il tema dell’immigrazione e dell’accoglienza e donato alla Coop. Maecenatis tre quadri che, in ognuna delle tre sere, saranno messi all’asta e il cui ricavato sarà reinvestito dalla Coop Maecenatis per attività culturali e di integrazione a favore dei migranti.
Ecco perché si tratta di un evento culturale a 360gradi e non della semplice presentazione di un libro: si spazia dalla storia (con i momenti di divulgazione iniziali), alla letteratura (presentazione del libro), dall’attualità (esperienza quotidiana di Parini e storie delle persone immigrate), all’arte (interpretazione dell’argomento da parte dell’artista Maremonti) per riflettereche il profugo è un uomo e non un peso morto, non una quantità di umanità residua destinata a cadere il cui destino fatale è la caduta, ma un testimone dell’umanità universale, una risorsa per la collettività e per i singoli.