Il rapporto sull’economia della Basilicata 2015, presentato dalla Banca d’Italia, conferma non solo la validità di molte intuizioni che Pensiamo Basilicata ha individuato come azioni strategiche sui temi della crescita e dello sviluppo, ma anche la necessità di un loro convinto rafforzamento programmatorio anche attraverso un nuovo patto di concertazione istituzionale, ormai non più rinviabile.
C’è finalmente – secondo Paolo Laguardia, coordinatore di Pensiamo Basilicata – ben oltre ragionevoli attese, una ripresa i cui effetti espansivi già si intravedono sul sistema economico regionale. Al prevedibile raddoppio dell’export lucano dovuto a Fca di Melfi contribuisce anche il buon andamento del settore agroalimentare con un incremento sui mercati esteri grazie alla qualità certificata, all’innovazione e alla tracciabilità di molte produzioni del 22 per cento pari a un valore di 15 milioni di euro. Ugualmente il mercato del lavoro, con una crescita del 3,5 per cento, in costante accelerazione rispetto al 2014 e significativamente superiore alla media nazionale (0,8 per cento) e del Mezzogiorno (1,6 per cento), registra una dinamica positiva non dovuta esclusivamente al comparto industriale di Fca ma anche al settore dei servizi, comprensivi di quelli turistici in ragione del numero di arrivi di turisti cresciuto del 16,5 per cento su base annua.
Dati ancora più incoraggianti sono rintracciabili sul versante del credito alle imprese, nonostante ci sia da una parte un netto peggioramento della qualità del credito soprattutto per effetto della debolezza del settore delle costruzioni, dall’altro un ormai preoccupante processo di destrutturazione della rete territoriale delle banche. A fare la differenza al finanziamento delle Pmi sono intervenuti i Confidi che hanno concesso garanzie per 103 milioni, con un incremento del 16 per cento e in positiva controtendenza rispetto al calo della media nazionale (-8 per cento).
Le evidenze di Banca d’Italia coincidono con la positiva motivazione di molte proposte avanzate da Pensiamo Basilicata e che più da vicino riguardano i Confidi, il contratto di sito per Matera 2019, l’agroalimentare, l’automotive, tanto per rimanere ai titoli d’analisi del rapporto.
A riguardo bisognerebbe anche costruire specifici pacchetti rivolti al consolidamento e rafforzamento delle Pmi lucane che, occorre ricordarlo, rappresentano il 90 per cento del tessuto produttivo regionale e che meriterebbero ben altre politiche di sviluppo e dal sistema bancario ben altre considerazioni.
Nelle ricadute già importanti – conclude Paolo Laguardia – che da più parti si incominciano a intravedere c’è, naturalmente, la sfida lucana allo sviluppo, su cui oggi più che mai intendiamo offrire un sostegno leale e collaborativo allo sforzo di cambiamento assunto positivamente dal Presidente della Regione, Marcello Pittella, su cui però rimane ancora fortemente pregiudiziale la nostra valutazione dell’efficacia della burocrazia regionale e, in particolare, su alcuni suoi vertici come direttori generali regionali e autorità di gestione che paradossalmente rappresentano un freno non più tollerabile.
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