Riceviamo una nota del sindacato USB sulle azioni in corso per tutelare i lavoratori della Natuzzi.
Gli antichi dicevano “solo gli stolti non cambiano mai opinione” e questo ci sembra un ottimo aforisma per accogliere l’ultima dichiarazione del Segretario Generale della Fillea-Cgil Puglia, in merito alla vertenza Natuzzi Spa. Egli, infatti, finalmente è arrivato alla conclusione che le cosiddette New Co. esistono solo nelle intenzioni e che nei fatti non hanno ancora prodotto un solo posto di lavoro. Pertanto chiede la ricollocazione degli esuberi Natuzzi all’interno della stessa impresa. In pratica, il rappresentante della Fillea pugliese, in un sol colpo, si è rimangiato tutti gli accordi stipulati e tutti i proclami diffusi dal 2013 ad oggi. Infatti, è bene chiarire che anche la Fillea-Cgil ha sottoscritto gli accordi che esiliavano presso il sito di Ginosa 365 dipendenti della Natuzzi e non per lavorarci, considerato che lo stesso stabilimento è chiuso ormai da anni, bensì per attendere la ricollocazione in altre aziende o, in alternativa, aspettare con rassegnazione il licenziamento. Inoltre, la Fillea ha sempre enfatizzato la bontà dell’Accordo di Programma e annunciava l’insediamento imminente di start up nel territorio.
Ciò premesso, l’Unione Sindacale di Base ritiene che a far cambiare idea al Segretario della Fillea-Cgil siano state le lotte che l’Usb e, soprattutto, i lavoratori hanno adottato in questi mesi, rivendicando il loro diritto al rientro in produzione alla Natuzzi e non altrove, denunciando l’obbrobrioso accordo che permetteva alla stessa azienda di scegliersi chi coinvolgere nel Contratto di Solidarietà e chi, viceversa, collocare in Cigs a zero ore e facendo emergere lo scandalo dei 38 milioni di euro erogati ad un’impresa che si impegna non ad assumere, ma a ridurre l’organico.
L’Unione Sindacale di Base, in attesa che anche le altre Organizzazioni sindacali si ravvedano e agiscano a tutela dei lavoratori e non della Natuzzi, chiede alla Fillea di comportarsi coerentemente con la nuova posizione assunta e si astenga dal sottoscrivere altri accordi subalterni soltanto agli obiettivi dell’industria di via Iazzitiello.
L’Unione Sindacale di Base, infine, dichiara che non lascerà mai solo nessun lavoratore della Natuzzi e continuerà a battersi fino a quando tutti saranno rientrati in produzione. A tal proposito, informa che giovedì 23 giugno la Petizione “Io firmo e tu?” farà tappa a Laterza, dalle ore 18:00 alle ore 21:00 in via Roma. Quindi, chiede a tutti i cittadini di Laterza di sottoscriverla, dimostrando solidarietà con i lavoratori Natuzzi e contro i soprusi dei soliti potentati.