Presentato nel pomeriggio a Matera l’Urban Street Art, il primo grande festival della cultura urbana. In conferenza stampa il giornalista Damiano Laterza, l’artista Diavù, la project manager del festival Stefania Dubla, il direttore artistico del Momart e curatrice dell’evento artistico Monica Palumbo, il direttore di Cna Basilicata Leo Montemurro, il consulente per l’Urban Street Art Rocco Rivelli e Massimo Masca, street artist che presenterà anche uno spettacolo di live painting al Parco del Castello in occasione della festa della Musica. Durante la presentazione del festival l’attore Andrea Santantonio ha annunciato che parteciperà all’evento con la compagnia teatrale IAC nelle giornate di venerdì 24 e sabato 25 giugno e che nel quartiere di Piccianello partirà il festival teatrale “Nessuno resti fuori”. Tra le videoproiezioni da sottolinare quelle realizzate da artisti di fama nazionale e internazionale tra cui spiccano quelle del francese Paul Messnager e di David Scognamiglio, Silvio Giordano e Action 30.
Dal 21 al 26 giugno a Matera nel quartiere di Piccianello presso il mercato ortofrutticolo “Le Botteghe”, avrà luogo il primo grande festival della cultura urbana avente come fulcro la realizzazione di opere di pittura muraria per mano di street artist locali e di fama nazionale. Si cimenteranno nella realizzazione di opere monumentali, in una performace live della durata di cinque giorni, gli artisti Kris Rizek, Michele Ironmould, Emmeu, Carlitops, Puré, Gods in Love, Tonno Cortese, Massimo Pasca, Dab, Barbarinaldi, Luca Bia, nel lavoro congiunto agli allievi della scuola di fumetto Red House Lab Marìca Montemurro, Daniele Porcari e Gianni Papapietro – e alcuni alunni del liceo artistico “Carlo Levi” di Matera. Special guest: David Diavù Vecchiato. Tra i massimi esponenti di arte urbana sul territorio nazionale, Diavù è tra l’altro curatore del progetto M.U.Ro, Museo Urban di Roma, oltre che della rubrica Ri-Fatto del Fatto Quotidiano e della serie dei documentari sulla Street Art “Muro” per Sky Arte. L’opera di Diavù verrà realizzata con l’aiuto delle artiste locali: Simona Lomurno, Rossana Salvino e Giovanna Zampagni.
Tutte le arti, rappresentate dalle diverse realtà culturali di spicco della città di Matera, saranno coinvolte all’interno del fisico abbraccio parietale della Street Art. Performance teatrali, proiezioni di foto e video, e attività di coinvolgimento dei più piccoli animeranno i cinque giorni della festa dell’urban street art Matera.
Il progetto di un festival della cultura urbana nel rione di Piccianello nasce dalla volontà di coinvolgere la periferia di Matera alla partecipazione di una bellezza che sia contemporanea. L’obiettivo è restituire valore ad un luogo fisicamente, ma non culturalmente, marginale, dare agli abitanti e ai fruitori del posto la consapevolezza di star segnando loro stessi il tempo che viviamo attraverso forme artistiche di coscienza contemporanea. Il sentimento motore dell’urban street art Matera risiede nella ferma convinzione che la periferia possieda una sua propria identità e che questa possa assurgere a simbolo dell’attuale sentire ed essere della comunità locale mediante il riconoscimento visuale in opere di artisti locali e di fama nazionale. Il progetto di street art – un’arte che nasce da un bisogno dal basso e con quel “basso” essa dialoga – vuole raccogliere gli abitanti del quartiere e i fruitori delle “Botteghe” intorno ad un’immagine, riunire sotto un simbolo di bellezza l’identità di quel luogo, ispirare così un sentimento di unione e contrastare quello di abbandono rispetto ad un centro verso cui si riversano tutte le attenzioni. È rilevando la funzione del mercato ortofrutticolo e la sua importanza come punto cruciale d’incontro per l’intera comunità che gli street artist chiamati per quest’importante occasione si muoveranno, ognuno con la propria identità artistica, intorno al tema del cibo.
Nella giornata inaugurale del 21 giugno, presso il parco del Castello di Matera, durante il concerto dei Krikka Reggae all’interno della Festa Europea della Musica, si esibiranno in una performance di live painting gli street artist Massimo Pasca e Carlitops. In contemporanea sul palco dell’esibizione, l’esposizione dei poster di Nico Zazo.
L’intero evento, organizzato dal Momart Gallery di Matera in collaborazione con il CNA e il patrocinio del Consiglio Regionale della Basilicata, il Comune di Matera e la Fondazione Matera-Basilicata 2019, è gratuito e aperto a tutti. L’evento è supportato nella comunicazione da MateraInside.
Il calendario degli eventi collaterali dell’Urban Street Art di Matera
Tutti i giorni, da martedì 21 a domenica 26, nel rione Piccianello, tra le “Botteghe” e il parcheggio del mercato ortofrutticolo in via G. Marconi, gli street artist Diavù – con l’aiuto di Simona Lomurno, Rossana Salvino e Giovanna Zampagni –, Kris Rizek, Michele Ironmould, Emmeu, Puré, Gods in Love, Tonno Cortese, Dab, Barbarinaldi, Luca Bia, nel lavoro congiunto agli allievi della scuola di fumetto Red House Lab – Marìca Montemurro, Daniele Porcari e Gianni Papapietro – e alcuni alunni del liceo artistico “Carlo Levi” di Matera, realizzeranno le loro opere in una performance live dal pomeriggio alla sera. Di seguito le iniziative e gli eventi collaterali:
Martedì 21 dalle ore 19.00: Krikka Reggae, Live Recording Concert: 15 x 19, parco del Castello, Matera
In occasione della Festa Europea della Musica, la Krikka Reggae festeggia i primi 15 anni della sua carriera. Come? Moltiplicando 15 x 19, ovvero la produttività di una band lucana per la visione della Capitale Europea della Cultura 2019, Matera. Ci sarà un gran bel concerto che vedrà protagonisti i musicisti ed i cantanti della Krikka Reggae, come padroni di casa, ed una serie di ospiti nazionali ed internazionali presenti nei 4 dischi pubblicati dalla band lucana dal 2001 ad oggi. Il concerto sarà registrato e diventerà un disco, con dvd allegato. Performance di live painting degli streetartist Massimo Pasca e Carlitops con opere serigrafiche di Nico Zazo.
Mercoledì 22 ore 10.30: Marìca Montemurro con i bambini del centro estivo Uisp realizzano performance live painting
Giovedì 23 ore 19.00: Momart Gallery, vernissage della personale di Diavù, Diavù on the Rocks, a cura di Damiano Laterza, presso la Momart Gallery, p.zza Madonna dell’Idris, Matera
“Diavù on the Rocks” è il titolo della personale/work in progress che David Vecchiato detto Diavù terrà in galleria mentre sarà contemporaneamente coinvolto nella realizzazione di un murale altamente evocativo, nel degradato quartiere di Piccianello. Uno sdoppiamento, per questo artista‐macchina, pop nel DNA, social oltre ogni schermo, touch perché puoi toccarlo – e modificarlo – biz perché se puoi permettertelo, puoi comprarlo e appenderlo in casa. O puoi fare un investimento. Un sicuro investimento. (Testo di Damiano Laterza)
Venerdì 24 ore 18.00: Il Vagabondo, #Storyfood: facciamoci le storie, presso il parcheggio del mercato ortofrutticolo del rione Piccianello, Matera
Una narrazione collettiva in tempo reale fatta di parole e immagini ma soprattutto di emozioni. #Storyfood è quello che vediamo e sentiamo, in una commistione di suoni e odori e di tracce da seguire. In due ore saremo ricettori e narratori, pronti a recepire e produrre. Serviranno solo due cose: lo smartphone e la curiosità! Il gran finale sarà l’insieme di tutto quello che saremo stati in grado di catturare! Lo metteremo online e da lì potranno partire nuove storie. Appuntamento ore 18.00 – Parcheggio del mercato ortofrutticolo di Piccianello € 5 a persona.
Venerdì 24 ore 19.00: IAC – Centro Arti Integrate, La canzone della forca, lettura da “Il mondo salvato dai ragazzini” di Elsa Morante, presso il mercato del rione Piccianello, Matera
Questo testo di Elsa Morante narra del supplizio di Gesù visto con gli occhi modesti di un manovale. Insieme a lui suo figlio, unico spettatore della scena in grado di ribellarsi a quanto accade.La Canzone diviene una metafora per raccontare la condizione di patimento delle ragazze ed dei ragazzi, spesso gli unici a far sentire la loro voce forte e perentoria contro un mondo poco propenso ad ascoltare. Con: Giuliana Giuliani, Kheiredinne Guellour, Giannantonio Romano, Vincenzo Paolicelli. In collaborazione con Ufficio Servizi Sociali per i Minori di Matera.
Venerdì 24 ore 21.00: L’Ambulante, proiezione del progetto artistico VideoRitratti, presso il mercato ortofrutticolo del rione Piccianello, Matera
VideoRitratti è un progetto di ricerca e produzione artistica nei territori, che prende come punto di partenza i volti di chi li abita, che ha l’intento di esplorare e ricercare modalità di narrazione dei territori attraverso il cinema, indagando il rapporto tra corpo e spazio urbano, prendendo come punto di partenza il Ritratto. Il progetto artistico nell’insieme vuole costruire un archivio di Ritratti filmati del Sud Italia che raccontino il rapporto tra gli abitanti e i loro spazi di vita. Un corpo, uno spazio e un volto con la sua storia disegnata nei tratti di un’espressione o di una ruga, l’espressione che muta nello spazio/tempo dell’inquadratura. Un lavoro di antropologia visuale, arte cinematografica e ricerca urbana che, attraverso il VideoRitratto, vuole raccontare il Sud Italia e i suoi abitanti.
Sabato 25 e Domenica 26 ore 16.00-20.30: Pungicapo di Simona Lomurno, performance MuralizeMe: oltre il muro, il corpo, mercato ortofrutticolo del rione Piccianello, Matera
I “Pungicapo” sono cappelli particolarmente indicati per occasioni speciali, dedicata ad una donna decisa, indipendente e moderna, libera di esprimere la propria personalità scegliendo il copricapo che più le appartiene. Nell’ambito della manifestazione “Urban street Art” Simona Lomurno eseguirà la performance “Pungicapo: oltre il muro, il corpo”, inerente al body painting e abbinata all’esibizione dei propri cappelli.
Sabato 25 e domenica 26 ore 17.00-18.00: La Squola, laboratorio per bambini sulla creazione di maschere in cartapesta.
Sabato 25 ore 21.00: IAC – Centro Arti Integrate, Surplace, spettacolo teatrale scritto e diretto da Andrea Santantonio, con Nadia Casamassima, presso il mercato del rione Piccianello, Matera
Il surplace – sul posto, è una tattica utilizzata nelle gare ciclistiche che consiste nel rimanere in perfetto equilibrio, aspettando il momento giusto per scattare. È una fase della gara in cui si consumano moltissime energie rimanendo fermi. Abbiamo scelto questa metafora per raccontare la condizione di coloro i quali appartengono alla nostra generazione, la generazione che vive progettando continuamente per una possibilità di vivere migliore, ma che ha la sensazione di rimanere immobile, in una inquietudine, in un fremere nel petto per il liquido futuro che lascia sperare e allo stesso tempo si rende sfuggente. Ad un prologo iniziale si susseguono otto allegorie: la Giovinetta, il Guru, il Giudizio, la Burocrate, la Contaminazione, il Guerriero, l’Appesa, la Morte; figure che raccolgono in sé gli umori, i vuoti, lo scorrere del tempo, lo smarrimento di un esercito di disperati, disperati che continuano ad opporre alla ferocia la poesia.
Sabato 25 ore 22.00: (Video)Proiezioni Urbane – nutrimento edito e inedito – di Action30, Silvio Giordano, David Scognamiglio e Paul Mesnager, selezione video a cura di Stefania Dubla, presso il parcheggio del mercato ortofrutticolo del rione Piccianello, Matera
Ho chiesto a quattro degli artisti/collettivi che più stimo sulla scena italiana ed internazionale di portare in occasione del festival una loro riflessione a proposito dei macro temi della cultura urbana e del cibo. Sul tema dell’alimentazione, la trasformazione del cibo, il corpo umano, la vita e la morte per l’urban street art Matera un video inedito su una performance milanese di Silvio Giordano. Per parlare dell’“urban” nella sua accezione storico-sociale, invece, la blob-filosofia di Action30, le installazioni di David Scognamiglio per ridurla ai minimi termini sensibili della sua struttura architettonica e il video fotografico di Paul Mesnager per riflettere sulla presenza dell’uomo come agente dello spazio urbano nell’assenza dello stesso.
Domenica 26 ore 10.00-12.00: Parblè Art-ecò, performance di riciclo, mercato ortofrutticolo del rione Piccianello, Matera
Parblè Art-Ecò performance con il riutilizzo delle bombolette spray esauste realizzerà un’istallazione a sorpresa con la tecnica del riciclo.
Giovedì 23 giugno 2016 a Matera, negli spazi ipogei di Momart Gallery nella piazzetta della Madonna dell’Idris si inaugura la mostra “Diavù on the Rocks”. Il Principe degli street artist romani David Vecchiatoaka Diavù sarà quindi ospite della città dei Sassi. Tra i massimi esponenti di arte urbana sul territorio nazionale, Diavù è tra l’altro curatore del progetto M.U.Ro, Museo Urban di Roma, oltre che della rubrica Ri‐Fatto, sul Fatto Quotidiano e della serie di documentari “Muro” per Sky Arte.
La mostra si propone come corollario ideale della performance che l’artista terrà nel mercato di Piccianello, ove dipingerà giorno e notte su un muro anonimo cittadino, dandogli infine dignità di opera d’arte. In galleria, invece, vedremo opere che hanno come soggetto icone (Marilyn, il David) o animali (il gorilla, il giaguaro, il pesce) fino al
celeberrimo “Che” piangente, loggato Nike, ormai famoso a livello planetario.
«Immagini senz’anima – dichiara l’artista ‐ icone svuotate di senso proprio, poiché hanno un senso che gli ha tramandato l’immaginario collettivo, mentre degli animali si afferma stupidamente che non abbiano anima…». La mostra resterà aperta fino al 30 luglio 2016.
L’esposizione, fiore all’occhiello del palinsesto dell’Urban Street Art Matera Festival ‐ evento in collaborazione con il CNA e il Patrocinio di Regione Basilicata ‐ Consiglio Regionale; Comune di Matera e Fondazione Matera‐Basilicata 2019. E’ curata da Damiano Laterza ed è organizzata da Momart Gallery di Matera.
Diavù, aiutaci tu!
Testo critico di Damiano Laterza
Quando la direttrice artistica della Momart Gallery e dell’Urban Street Art Matera Festival, Monica Palumbo, mi ha chiesto un parere su quale profeta dell’arte pubblica portare nella Città dei Sassi onde impreziosirla coi fermenti visivi più attuali – e all’insegna di una fruizione davvero partecipata degli stessi – non ho avuto dubbi: Diavù!
«Se penso a Matera, mi viene in mente il passo di Carlo Levi quando dice che la città ha la forma di un imbuto rovesciato, simile a quello che a scuola immaginavamo essere l’inferno di Dante. Questa descrizione mi ha molto stimolato. Non ci sono mai stato e non vedo l’ora di venirci!» così dichiarava l’artista accettando immediatamente, e senza esitazione alcuna, l’invito a venire a creare a Matera, che gli era stato testé rivolto.
Diavù on the Rocks è il titolo della personale/work in progress che David Vecchiato detto Diavù terrà in galleria mentre sarà contemporaneamente coinvolto nella realizzazione di un murale altamente evocativo, nel degradato quartiere di Piccianello. Uno sdoppiamento, per questo artista-macchina, pop nel DNA, social oltre ogni schermo, touch perché puoi toccarlo – e modificarlo – biz perché se puoi permettertelo, puoi comprarlo e appenderlo in casa. O puoi fare un investimento. Un sicuro investimento.
Ecco perché “On The Rocks”. Perchè è tra le rocce, dentro i Sassi – sulla trafficatissima Via Buozzi e a ridosso della Piazza mozzafiato di San Pietro al Caveoso, location della ipogea MOMART Gallery – che l’opera di Diavù si svelerà per mezzo di tavole iconiche riproducenti i suoi lavori outdoor più famosi. Oppure no, visto che c’è anche una tela inedita, un lavoro per strada non ancora eseguito o che non verrà mai realizzato. Uno studio. Un capriccio. Chicche di culto, nelle viscere dell’imbuto di cui sopra.
“On The Rocks”, poi, è un drink di sicuro rinfrescante. “Cool” si diceva fino a poco tempo fa. Cioè nuovo. Matera è come una verginella inesperta e assetata di tutto, in questo momento. La grande arte può solo aiutarla a risorgere ancora più splendente e a rinforzare l’autostima, in vista del debutto in società, previsto nel 2019, quando entrerà nella modernità come modello d’insediamento umano e culturale da imitare.
“On The Rocks”, inoltre, perché nello slang degli street artist newyorkesi significa “be in trouble” cioè “mettersi nei casini”. Ed è quello che sta facendo Diavù, venendo a Matera. La bellezza straordinaria di questa città è causa di turbamenti negli artisti. Per fortuna sappiamo che in questi esseri speciali lo scompiglio è generativo – la RESILIENZA è un cluster verriano che amo molto – quindi sarà un inferno estatico che gli farà bene. La sua arte ne uscirà trasformata e Matera avrà nutrito ancora la civiltà della sua essenza. La missione sarà dunque compiuta. Non vi resta che venire a vedere da vicino la discesa agl’inferi dello street artist romano più famoso, colui che di sali e scendi per le scale ne sa qualcosa, visto il suo straordinario progetto anamorfico in corso nella Città Eterna.
Scalinate anonime che diventano il pretesto per raffigurazioni incredibili di femmine fatali della storia del cinema che forse le percorsero, forse no. Il tutto a partire dall’utilizzo di una proiezione chiamata anamorfosi – che crea l’abbaglio della terza dimensione. Oggi la chiamiamo “3D Art”, ma è la stessa che nel ‘700 (e pure prima) si usava per decorar soffitti e creare inganni architettonici. “Trompe l’œil”, dicono i francesi. Tra i re-inventori di tali incanti ottici c’è Kurt Wenner, architetto americano ed ex illustratore della NASA. Dice di ispirarsi a un certo Andrea Pozzo (1642-1709) architetto, decoratore e teorico dell’arte, cantore del tardo barocco illusionistico e membro laico della Compagnia di Gesù.
Con questa tecnica è possibile trasformare luoghi quotidiani in scene fantastiche: squali in eruzione da marciapiedi, voragini e bisettrici suburbane, strade e corsi d’acqua a cascata che attraversano quartieri anonimi. Diavù, però, è andato oltre. Nell’illusione da lui creata, infatti, la scala non è più reale ma regredisce quasi in 2D, si trasforma in schermo per la proiezione di un fotogramma che, quando sali o scendi i gradini, scompare decisamente per lasciar spazio a incomprensibili pennellate. Poi, quando ci si allontana e si conquista il giusto punto d’osservazione, l’immagine ricompare in tutto il suo splendore. Miracolo!
Infine, perché Diavù in galleria? La risposta è semplice: perché l’arte è di tutti e non è di nessuno, anzi, è bene che ogni tanto sia di “qualcuno”. Nel senso che il mercato fa bene all’arte. In questo caso le opere di Diavù sono in vendita. Il ricavato serve a permettere all’artista di realizzare sempre nuovi e più entusiasmanti progetti di arte pubblica, i quali sono sacrosanti ma molto difficili da far finanziare e spesso autofinanziati – persino Christo, il più grande Land Artist vivente, si è pagato da solo la realizzazione della sua ultima straordinaria opera galleggiante, la passerella sul Lago d’Iseo, costata 15 milioni di dollari.
Ecco, adesso potrete permettervi un Diavù tutto per voi, da mettere in salotto, in bagno o dove preferite. Un’occasione più unica che rara da non lasciarsi sfuggire.
Lo staff del festival
Monica Palumbo – Direttore artistico Momart
Curatrice Urban street art
Stefania Dubla – Curatrice indipendente
Art project manager e ufficio stampa Urban street art
Damiano Laterza – Storico e critico dell’arte del XXI secolo, giornalista del Sole24ORE
Consulenza scientifica Urban street art
Valentina Dibiase – Operatrice culturale della Scuola del Graffito di Montemurro e Tutor Momart Assistent managment