In una lettera aperta inviata al sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri e agli assessori Valeriano De Licio e Antonella Prete, il cittadino materano Valentino Blasone sollecita la chiusura al traffico nel centro storico per tutto il periodo estivo e quindi almeno fino alle fine del mese di agosto e la realizzazione di un “orto dei miracoli” in piazza Pistergola, nota a tutti come Porta Pistola nei Sassi di Matera. Di seguito il testo integrale inviato alla nostra redazione.
Via Duomo e l’orto dei miracoli.
Lettera aperta al Sig. Sindaco Raffaello De Ruggieri, ai Sigg. Assessori Valeriano Delicio e Antonella Prete
Nei giorni scorsi sono state documentate con varie foto, postate poi sul web, alcune scene di traffico di ordinaria follia e parcheggio selvaggio nel centro storico e nei Sassi.
In particolare sono due le zone che richiedono interventi urgenti:
La prima è via del corso, via beccherie, via duomo.
La seconda è lo spiazzo di porta Postergola, o Pistola, che dir si voglia.
Nel primo caso, non ci vuol molto a comprendere che le strette vie del centro cittadino, per la loro mirabile conformazione, sono a stento sufficienti a garantire un deflusso e il passaggio dei numerosi gruppi turistici. Se a tale folla si aggiunge il traffico privato e quello dei mezzi adibiti a trasporto e consegne merci per i locali commerciali nella zona, allora il caos impera sovrano.
Con l’aggiunta di rischi potenziali, ma non remoti, di un qualche spiacevole incidente per i pedoni che affollano quelle strette vie.
Approfittando del periodo estivo e della imminente festività della Madonna della Bruna, si potrebbe adottare una ordinanza di chiusura al traffico dell’intero centro cittadino (incluso piazza S. Francesco) per tutto il periodo estivo, fino ad esempio a fine agosto.
Contestualmente prevedere una qualche rigida regolamentazione per l’accesso all’area (consegne commerciali e traffico privato ad es. per i soli mezzi contrassegnati per i portatori di handicap).
È comprensibile che tale auspicabile ordinanza non sia gradita a chi in quelle zone ci vive e possa provocare un qualche lieve disagio a chi in quella zona gestisce delle attività commerciali. Però così facendo si restituirebbe il fascino originario al cuore della nostra città e lo si renderebbe più vivibile e più sicuro, per i materani e per i nostri ospiti.
Sarebbe quindi, quello di due mesi, un periodo congruo per verificare se tale scelta può essere auspicabilmente quella definitiva (come lo è stato per via Ridola e per piazza Vittorio Veneto) o se debba essere necessario un qualche aggiustamento. Una sperimentazione sul campo che può essere la soluzione per far prendere possesso dai pedoni di un intero spazio che va appunto da via Ridola fino a Via Roma includendo anche le vie di acceso al Duomo, finalmente riaperto e restituito al culto e a chi voglia con tranquillità ammaliarsi della sua maestosa imponenza.
Veniamo poi allo spiazzo di porta Postergola.
Qualche sera fa è stata mirabilmente e fortunatamente scattata (la fortuna e la bravura spesso si fanno compagnia) una foto, anch’essa postata sul web, in cui sono stati immortalati una volpe e un gatto, proprio nei pressi della scalinata che consente l’accesso alla Gravina. Nell’ora notturna un inaspettato incontro tra un abitante del luogo (il gatto) ed uno di passaggio (la volpe) alla presumibile ricerca di cibo e ristoro.
E allora, vista la presenza del gatto e della volpe, perché non rendere lo spiazzo lì di fianco, invece che un’impresentabile discarica di prossimi cantieri edili e un mortificante parcheggio senza alcuna regola, quale oggi esso è, un orto dei miracoli?
Uno spazio quindi di accoglienza, con panchine e alberato, ulivi, ginestre, melograni, vegetazione tipica della nostra zona, nel mezzo dei Sassi, esempio di orto urbano e di rispetto della natura e dei quartieri antichi. Magari un luogo dove poter tenere durante il periodo estivo concerti di musica, letture pubbliche, eventi?
Certo, anche in questo caso ci sarebbero da governare le presumibili proteste delle attività commerciali vicine e di alcuni residenti, ma sarebbe un mirabile progetto da aggiungere e realizzare nel cosiddetto “cantiere Matera”.
Con poco e con uno sforzo di fantasia e di amore del bello, si potrebbe consegnare alla nostra città un esempio vivido di buona amministrazione, nel rispetto dei nostri luoghi, con la lungimiranza di qualificazione urbana e di cultura del vivere cittadino.
Ci auguriamo che questa volta, e non come nella favola del Collodi, le monete d’oro della speranza (e pazienza) dei cittadini materani, possano fruttare veramente il giardino dei miracoli.
Cordiali saluti
Valentino Blasone
Nella fotogallery i due casi citati nella lettera aperta