Due dati diffusi la settimana appena trascorsa devono far riflettere: per l’Italia si stima un tasso di crescita annuale del 2,6% che porterebbe, nel 2040, a una spesa sanitaria (pubblica e privata) procapite di 5.968 euro (con un range tra 5.013 e 6.804 euro), a fronte dei 3.077 del 2013, per quasi il 90% coperta dalla sanità pubblica e il resto come spesa privata; per effetto della sospensione dell’attività petrolifera ogni giorno la Regione Basilicata perde 300mila euro di royalties che, come è noto, sono da sempre in buona parte destinate a ripianare i “buchi” della sanità pubblica (si pensi solo ai ripiani di Asp e Asm).
Sono indicazioni che dovrebbero risultare utili al Presidente Pittella impegnato a scrivere la nuova riforma sanitaria e a ridisegnare il sistema pubblico-privato attesi, entrambi, da una nuova fase di confronto con le associazioni della sanità privata accreditata regionale dopo quella avviata nelle settimane scorse. Indicazioni tanto più utili ad individuare dove tagliare sprechi e spese superflue che si annidano nel pubblico, tenuto conto che il privato da noi assorbe solo il 2% della spesa complessiva e tenuto conto dello stato di crisi di un comparto che, pur disponendo di risorse consistenti (due terzi del bilancio della Regione), non riesce a programmare ed a realizzare una adeguata risposta ai bisogni di salute della comunità territoriale.
Ma sono anche segnali dell’urgenza di affrontare situazioni che si stanno incancrenendo e stanno provocando un forte disorientamento nell’utenza: il tempo del confronto per il confronto è terminato come quello delle audizioni in Quarta Commissione o in uffici del Dipartimento alla Salute.
E’ tempo di assumere decisioni che abbiano una strategia univoca sia per i reparti e le prestazioni di ospedali da riconvertire sia per la riabilitazione che per tutte le altre strutture di prevenzione, diagnostica e cura.
L’Anisap sollecita dunque nuovamente il Presidente Pittella non solo ad assumere direttamente la regia della nuova fase di confronto, questa volta di merito, ma ad essere conseguenziale agli impegni assunti nell’ultimo incontro-confronto e a presentare proposte compiute e non più ipotesi di deliberazioni di giunta o peggio ancora deliberazioni che affrontano di volta in volta l’emergenza, mettendo fine a bozze ufficiose, iniziative di dirigenti-funzionari e di singoli consiglieri regionali.
Diventa prioritaria la regia innanzitutto per evitare il rincorrersi di annunci di convocazioni-audizioni secondo un rituale politico-istituzionale, seguito sinora, che non può dare alcun risultato.
Ci si interroghi per capire le motivazioni alla base delle tante criticità e sui tanti provvedimenti negativi che incidono notevolmente sulle strutture accreditate quali la riduzione delle tariffe delle prestazioni di radiologia, medicina nucleare e laboratorio analisi (per la seconda volta in meno tre anni), l’accorpamento delle strutture, il tetto invalicabile e la distorta utilizzazione dei risparmi di settore, i pareri di compatibilità rilasciati a “semaforo di opportunità”. Tutti provvedimenti viziati da un presupposto assurdo, che vorrebbe correggere presunte situazioni di privilegio riguardanti strutture che, storicamente, hanno fornito servizi efficaci ed efficienti per conto del SSR. Il Governo regionale, la politica, le istituzioni hanno il dovere di ripiegarsi sul tema, approfondirlo e trovare soluzioni adeguate, il più possibile condivise. La sanità è materia complessa e delicata e, pertanto, ha bisogno di essere governata con attenzione, con competenza e nel rispetto di una visione politica che abbia la centro la persona ed il territorio in cui vive ed opera.
Antonio Flovilla, presidente ANISAP Basilicata
Giu 25