A distanza di giorni dalla gravissima denuncia della Cgil sulle condizioni di lavoro a Tempa Rossa non si registrano iniziative da parte di chi istituzionalmente dovrebbe occuparsene. Anche la Regione non può far finta di niente mentre la politica, presa da altre faccende di postazioni personali, tace.
Lo sostiene il Csail in una nota a firma del portavoce Filippo Massaro.
Per noi le affermazioni dei sindacalisti non sono nulla di nuovo. E’ da tempo – dice Massaro – che riscontriamo una sorta di “isola Total” a Corleto-Gorgoglione dove tutto è possibile per la società petrolifera francese, negando l’ingresso a chiunque, sbarrando strade, creando problemi ad agricoltori ed allevatori sino a rendere impossibile continuare a fare impresa agricola ripetendo l’esperienza della contrada “Le Vigne” nell’area industriale di Viggiano. E’ tollerata dalle nostre autorità di servizi pubblici per l’impiego persino la presenza massiccia nei cantieri di lavoratori polacchi ed albanesi mentre a 200 operai lucani interinali non vengono rinnovati i contratti. La cosiddetta quota di manodopera locale, sbandierata dagli uomini della Total come garanzia dell’impegno sociale a favore del Sauro, si sta sempre più assottigliando e al contrario cresce la quota di lavoratori esteri. Le popolazioni del Sauro – continua Massaro – sono stanche e sfiduciate dei tavoli in Regione ai quali la Total promette per non mantenere e dunque il Presidente Pittella dovrebbe cambiare registro e non limitarsi all’ennesima convocazione dei manager e funzionari della società petrolifera. Ci sono strumenti di pressione e di tutela dei diritti delle comunità locali da esercitare. La Total si convinca che opera in Basilicata che a differenza della Gran Bretagna è ancora in Europa e pertanto vanno rispettate normative europee in materia di lavoro, contratti, ambiente e salute. Intanto la verifica delle condizioni di lavoro, persino di salute e sicurezza degli operai è compito urgente di strutture dello Stato.
Giu 26