“L’annuncio dell’assessore Braia a maggio scorso dello sblocco di più di 13 milioni di euro del pagamento da Agea delle domande relative alle misure del Psr Basilicata 2007-2013, chiuse entro il 31 dicembre 2015, risultato importante grazie al lavoro dell’assessore e degli uffici del Dipartimento, rischia di essere vanificato dal calvario burocratico cui sono sottoposte le aziende agricole non solo lucane da parte dell’Agea”. Lo afferma una nota della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori riferendo che il Coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri ed Alleanza delle Cooperative Agroalimentari (Agrinsieme) “per tutelare le imprese agricole, dalle proteste in piazza è stato costretto, inevitabilmente, a passare alla messa in mora di Agea. La burocrazia estrema è la naturale conseguenza di un sistema non più capace di rispondere alle esigenze delle imprese e sempre più distante dai bisogni degli agricoltori. Occorre ora porre termine, una volta per tutte, a questa situazione insostenibile e rinnovare in profondità l’Agenzia di erogazione”.
Nel sottolineare che “la direzione dell’Agenzia si appresta a cambiare”, la Cia evidenzia che “le preoccupazioni per le imprese agricole restano e i problemi vanno risolti con urgenza.Primo fra tutti quello del danno che stanno subendo un gran numero di agricoltori con le decurtazioni dell’1% al giorno per il ritardo – non per loro colpa – a partire dalla scadenza dello scorso 15 giugno e fino all’11 luglio, nella presentazione delle domande di contributo Pac, Unico e Psr. Fa bene pertanto l’assessore Braia a mantenere alta l’attenzione sul tema con un’ azione di monitoraggio quotidiana per tutto quanto ancora in attesa di saldo relativamente alle ultime istruttorie il cui pagamento è ancora sospeso”.
“In un momento di difficoltà che vede molti comparti ‘strozzati’ dai prezzi all’origine in forte flessione – dichiara il presidente nazionale Cia DinoScanavino – l’eventualità di prorogare al 15 ottobre la scadenza dei pagamenti degli aiuti Pac 2015, annunciata dal commissario Ue all’Agricoltura Phil Hogan, dovrà essere utilizzata soltanto in caso di emergenza e non, al contrario, costituire una giustificazione per rallentare il pagamento dei saldi. Essa dovrà essere interpretata in modo corretto, onde evitare che da strumento di flessibilità si trasformi in un intervento ‘capestro’ che vada a ricadere sulle spalle degli agricoltori. Il rischio di penalizzare ulteriormente le imprese agricole che, da mesi, aspettano di ricevere i pagamenti dello scorso anno, “deve essere evitato a ogni costo”. “Al di là di questo, conclude Scanavino, “le dichiarazioni del commissario Hogan certificano, qualora ce ne fosse stato bisogno, le difficoltà amministrative e burocratiche delle nuova Politica agricola comune e, quindi, la necessità di procedere a una concreta revisione della Pac 2020. Un percorso che, accanto alla fase di revisione e semplificazione delle regole applicative, non potrà prescindere da una nuova iniziativa legislativa e dalla modifica dei regolamenti di base”.
Giu 27