Il Consiglio regionale ha approvato oggi all’unanimità un disegno di legge della Giunta sulle “Norme per l’accoglienza, la tutela e l’integrazione dei cittadini migranti e dei rifugiati”.
Il testo approvato, che ha tenuto conto anche di una proposta di legge della Provincia di Potenza,ha l’obiettivo di aggiornare il quadro regolativo sull’immigrazione definito dalla legge n. 21 del 20 aprile 1996, prevedendo strumenti di programmazione adeguati ai nuovi fenomeni migratori e mettendo a sistema in maniera integrata gli interventi di accoglienza, tutela ed integrazione, raccordando i soggetti istituzionali e associativi coinvolti nei processi di inclusione.
“La presenza sul territorio di enti pubblici e Ong che operano per l’accoglienza e l’integrazione dei migranti rende necessaria – si legge nella relazione al provvedimento – la creazione di un sistema integrato (Sirm) che metta a valore informazioni, risorse, buone pratiche. Il sistema integrato genera a sua volta reti tematiche trasversali che non si limitano al settore dell’assistenza sociale, ma che intersecano i campi della formazione, dell’inserimento lavorativo, dell’istruzione e dell’edilizia pubblica per garantire concreti ed efficaci processi di inclusione”.
Il “Piano regionale per l’immigrazione” approvato dal Consiglio regionale definisce le linee guida in materia di programmazione integrata ed ha valenza biennale. La Giunta cura l’attuazione del “Piano di collaborazione” con le strutture regionali interessate.
Destinatari della proposta normativa i cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea ed i cittadini neocomunitari, compatibilmente con le previsioni normative vigenti, i titolari di diritto d’asilo, di misure di protezione sussidiaria o umanitaria presenti o in transito sul territorio regionale, gli apolidi e i richiedenti asilo o altre forme di protezione.
Prevista l’istituzione del Coordinamento delle politiche per l’immigrazione, della Conferenza regionale per i migranti, del Registro regionale delle associazioni e degli enti per i fenomeni migratori e della Consulta regionale per i cittadini stranieri migranti e rifugiati. Previsti, inoltre,la Carta dei servizi e sportelli informativi per assicurare adeguato orientamento ai cittadini stranieri migranti e rifugiati ed il Registro regionale dei mediatori culturali “al fine di disporre di soggetti specializzati e in possesso di specifici requisiti per l’erogazione di servizi di mediazione, accompagnamento e orientamento dei cittadini stranieri migranti e dei rifugiati, nonché per facilitare i loro rapporti con le istituzioni, pubbliche e private, e l’accesso ai servizi e alle prestazioni in diversi ambiti”.
Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (con 16 voti favorevoli di Pd, Cd, Pp, Pdl-Fi, Ri, Udc, Psi Lb-Fdi e di Pace del gruppo misto e 2 voti contrari di M5s), un ordine del giorno proposto dal presidente della quarta Commissione consiliare, Luigi Bradascio (Pp) con il quale si impegna “la Giunta regionale a prevedere nelle norme afferenti l’istituzione dell’Albo dei mediatori interculturali che l’iscrizione all’Albo sia subordinata all’accertamento del possesso di: laurea in discipline giuridiche, umanistiche, sociali o linguistiche o titolo equipollente riconosciuto dalla normativa vigente e dagli accordi bilaterali internazionali (in alternativa, è riconosciuta la possibilità di iscriversi all’Albo a coloro che, pur non in possesso di un titolo di studio riconosciuto in Italia, dimostrano di essere in possesso di conoscenze idonee ed equivalenti acquisite nei rispettivi paesi di origine); conoscenza della lingua e della cultura italiane e di almeno una lingua e una cultura di un Paese di origine dei cittadini immigrati presenti regolarmente nel territorio nazionale; in via transitoria e per sei mesi dalla data di entrata in vigore dei relativi decreti legislativi, è riconosciuta la possibilità di iscriversi all’Albo ai soggetti che hanno maturato una comprovata esperienza presso enti pubblici o privati”.
Il presidente Bradascio, nel presentare il testo normativo ha evidenziato il lavoro di sintesi svolto con l’ausilio delle associazioni di categoria e con il coordinatore dell’organismo della Regione Basilicata in materia di immigrati e rifugiati politici, Pietro Simonetti ed ha sottolineato “il significativo contributo offerto dalle opposizioni nell’iter approvativo dell’atto”.
Sono intervenuti i consiglieri Napoli (Pdl-Fi), Perrino (M5s) e Rosa (Lb-Fdi).
Legge migranti, Pittella: Basilicata si conferma Regione inclusiva
“L’approvazione, avvenuta oggi all’unanimità, della legge regionale su migranti e rifugiati rappresenta la risposta di tutte le forze politiche presenti in Consiglio alla situazione concreta della accoglienza che vive il nostro Paese nell’ambito molto complicato del contesto europeo.
E’ raro, nella attuale situazione, che un Parlamento nazionale o un Consiglio regionale legiferi all’unanimità su questioni oggetto di orientamenti, scontri e attività informative prodotte spesso irragionevolmente da un sentimento di paura.
Il Consiglio regionale della Basilicata ha guardato avanti, in modo compatto, offrendo al Paese e all’Europa un esempio di unità di fronte alla questione centrale del nostro tempo: la fuga dalle guerre e dalla miseria.
La Basilicata si conferma regione aperta e inclusiva, in prima linea nella lotta al caporalato, con politiche apprezzate a livello nazionale, come dimostrano la normativa appena approvata e il protocollo nazionale contro il caporalato, fortemente voluto da noi.
Si apre ora una nuova fase. Il voto unanime di oggi ci dà la forza di fare di più e meglio: accoglienza, legalità, diritti per 45.000 migranti che l’anno scorso hanno sostenuto comparti importante della economia lucana e per i duemila richiedenti asilo attualmente ospitati in Basilicata”.
Legge migranti, Simonetti: la ragione trionfa sulla paura
“L’Italia avrebbe bisogno di 350.000 immigrati l’anno per mantenere l’attuale popolazione per via della bassa natalità e dell’invecchiamento”. Lo afferma Pietro Simonetti, Coordinamento Politiche migranti della Regione Basilicata. “La Basilicata avrebbe bisogno di 3500 ingressi all’anno per sostenere l’assetto scolastico, il mercato del lavoro. I servizi, attualmente settori centrali dell’economia lucana, sono sostenuti dai migranti. Per un futuro sostenibile demograficamente bisogna raddoppiare gli ingressi e diminuire l’emigrazione. La sostenibilità non è solo ambientale, finanziaria, produttiva. In Basilicata la priorità è quella dello spopolamento. La legge approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale segna uno spartiacque: la ragione trionfa sulla paura. Non è accaduto ne accade spesso. Si tratta ora, per tutti, di programmare e attuare misure che portino al ripopolamento, all’occupazione di tutti, alla legalità a partire dalla lotta al caporalato dal Bradano e da Boreano. La nuova consapevolezza e l’impegno della regione, del prefetto di Potenza, del prezioso lavoro di ispettori e forze dell’ordine, la collaborazione convinta delle parti sociali porterà a risultati migliori. La criminalità dell’area alto Bradano, dove sono insediati il caporalato bianco e nero ha avvertito che l’aria è cambiata. Tocca a tutti partecipare alla lotta per la legalità. Oggi il consiglio regionale rafforza l’iniziativa e bisogna dare merito al presidente della giunta, Marcello Pittella, della intuizione e della proposta politica”.