I 350 lavoratori dei Consorzi di Bonifica della Basilicata riuniti presso le sedi consortili di Villa d’Agri(PZ) di Gaudiano di Lavello e di Matera esprimono tutto il disappunto per il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro. E quanto dichiarano in una nota i rappresentanti sindacali di FAI-CISL , FLAI-CGIL e UILA-FILBI-UIL, Lapadula, Esposito e Nardiello-Giocoli.
Sostengono pienamente la posizione assunta sul contratto dalle delegazioni sindacali trattanti nella sede romana dello SNEBI. Piattaforma sindacale responsabile, equilibrata, priva di pregiudizi ed esclusivamente rivolta alla tutela dei diritti dei lavoratori della bonifica.
Manifestano contro la posizione intransigente assunta dallo SNEBI che aggi non vuole riconoscere alcun aumento contrattuale per l’anno 2015 nonostante i lavoratori della bonifica hanno continuato ad assicurare i servizi al mondo agricolo anche nel periodo in cui il contratto era scaduto e spesso senza neanche il pagamento degli stipendi.
Ritengono inaccettabile l’irrisorio aumento contrattuale proposto e quantizzato nello 0.5% per il 2016, l’1% per il 2017 e l’1.2% per il 2018, aumenti contrattuali che neanche sfiorano il reale aumento del costo della vita.
Difendono con tenacia le norme vigenti in materia di agibilità sindacale, mansioni, di tutela per i lavoratori a tempo indeterminato, di disciplina sui licenziamenti demansionemento .
Hanno diritto ad un CCNL dignitoso e ad un riconoscimento salariale adeguato. Le proposte dello SNEBI non vanno in questa direzione, sono poco rispettose dei lavoratori che quotidianamente mettono in sicurezza il nostro Paese e garantiscono la distribuzione di un bene primario come l’acqua.
In molti Consorzi gli stipendi non sono corrisposti da mesi e, nonostante ciò, i lavoratori fanno sì che tutte le attività vengano svolte correttamente senza alcun disservizio per i cittadini”.
Finanche nella giornata odierna, dedicata ad una manifestazione di sciopero, le organizzazioni sindacali per ridurre al minimo il disagio al modo dell’agricoltura si sono limitati ad indire un’assemblea per manifestare il proprio dissenso.
Restano sorpresi dal lunghissimo tempo ormai trascorso per la definizione del nuovo contratto di lavoro che consentirebbe un dignitoso e doveroso riconoscimento salariale ai lavoratori. Ciò creerebbe tranquillità e serenità sui luoghi di lavoro, elementi indispensabili per garantire al meglio i servizi al mondo dell’agricoltura ed e per effettuare tutti quei lavori necessari alla salvaguardia dell’ambiente e della difesa idrogeologica.
Ci si aspetta uguale livello di responsabilità da parte dello SNEBI nei confronti dei lavoratori specie in questo periodo storico in cui è a rischio l’istituzione “consorzio” per cui, solo un buon contratto collettivo nazionale potrà tenere insieme amministratori e dipendenti nelle diverse realtà italiane in cui si tende a regionalizzare queste strutture.
L’auspicio è che he lo SNEBI rivaluti le proprie posizioni e si possa riprendere un confronto che dia le giuste risposte a questo importante settore”.