Seconda giornata a Tito del primo appuntamento con il “Build up”, l’iniziativa di formazione della Fondazione Matera-Basilicata2019 per la costruzione delle competenze. Ad aprire i lavori è stata oggi la presidente della Fondazione, Aurelia Sole, con la lettura di un messaggio del presidente della Regione, Marcello Pittella, che ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa.
“Voglio dedicarvi – ha scritto il governatore lucano – un pensiero e affidarvi una missione.
Il percorso che oggi state intraprendendo è certamente complesso, ma anche entusiasmante, poiché contribuirà a farci vincere la vera sfida di Matera2019, quella di costruire una comunità più consapevole, coesa e vicina alla bellezza, all’arte e alla cultura. Caratteristica quest’ultima, che da sempre contribuisce a renderci tutti migliori, aiutandoci a osservare le cose del mondo da un altro punto di vista, più profondo e più vicino agli altri.
Ecco perché vi affido la missione di lavorare con entusiasmo a Matera Build up, e soprattutto vi chiedo di partecipare sentendovi davvero protagonisti di questo percorso, di questa sfida che è di una città, ma anche di una regione che ha bisogno di crescere proprio sotto il profilo del pensiero culturale, ma anche di svelare al mondo le proprie doti, virtù, potenzialità per troppo tempo tenute sopite. La Basilicata ha bisogno di voi e del vostro pensiero nuovo”.
La presidente della Fondazione Aurelia Sole ha sottolineato come l’idea di condividere, conoscere e sperimentare visioni personali per renderle comuni è il primo passaggio per crescere tutti: istituzioni, operatori socio-culturali, pubblico, media.
“Matera 2019 – ha detto – lavora con tanti giovani e diverse associazioni per creare un processo che produrrà contenuti interessanti. Oggi varie esperienze di altre città capitali lavorano in gruppi con i nostri ragazzi. Abbiamo dato impulso al progetto, siamo a buon punto, c’è tanto entusiasmo dei giovani, la vera energia di questo regione. Oltre al build up, è partito l’open design school con la masterclass e stanno per partire le iniziative riguardanti il museo demoetnoantropologico”.
“La fase del build up del progetto Matera 2019 è centrale per tutto il percorso – ha dichiarato il direttore della Fondazione Paolo Verri – ed è una delle nostre legacy: produrre ed esportare contenuti culturali di livello nazionale ed europeo. È il momento di fare squadra. È il momento in cui mettere a frutto tutta l’esperienza passata di questi dieci anni in cui la Basilicata ha deciso di diventare una regione della cultura con Matera è diventata modello per tutto il Sud, l’Italia intera e l’Europa”.
A Tito, fra i diversi ospiti stranieri, è intervenuto anche Chris Torch che ha fatto parte della direzione artistica di Matera capitale 2019 e membro del team Rijeka 2020. “Sono i cittadini la vera capitale della cultura. A Matera siamo all’inizio del processo. Matera 2019 – ha sottolineato Torch – rappresenta un’opportunità per creare una cultura aperta ed accessibile a tutti. La capitale europea non è un progetto della Basilicata ma un progetto dell’Europa. Ci sono persone che – ha spiegato Torch – pretendono un pezzo di torta. E’ sbagliato, dobbiamo condividere la torta tutti insieme. Dobbiamo riuscire a sviluppare le competenze giuste per ottenere fondi. Duemila anni fa nei teatri si discuteva di cose importanti, ci si confrontava per settimane, si dialogava e si prendevano decisioni. Vanno sviluppate le competenze interculturali. Il mondo cambia e ci dobbiamo muovere adattandoci alle nuove situazioni. Abilità linguistiche, curiosità e aperture sono l’opposto del localismo. La Basilicata è importante solo perché rappresenta un pezzo del mondo. Il nazionalismo è un terribile veleno che ha portato i cittadini della Gran Bretagna a lasciare l’Europa. La cultura – ha continuato- ha a che fare con minacce serie: i cambi del clima, le persone che non vanno a votare, gli europei che impacchettano prodotti che non producono nelle loro terre. Ciò che è locale può essere distribuito molto lontano. Dobbiamo essere capaci di estendere la nostra portata senza perdere la nostra identità. Le competenze sono il frutto di una cooperazione collettiva. Dobbiamo sforzarci di trovare l’universale nel provinciale. Tante piccole iniziative – ha puntualizzato – devono essere incorporate in un unico grande progetto. Dobbiamo realizzare una collana con tante perle. Fare tesoro – ha concluso Touch – delle esperienze delle altre capitali europee della cultura così come hanno consigliato Iker Tolosa, manager culturale di San Sebastian 2016 e Chris Baldwin direttore artistico di Wroclaw 2016 – affinchè questo progetto lasci delle eredità. Matera 2019 sarà una grande occasione per allargare e qualificare il pubblico della cultura”.
Nella mattinata di oggi i creativi lucani si sono confrontati con le case-history locali (Nessuno Resti Fuori, Festival di teatro città e persone e Festival Potenza teatro Abito in Scena, Festival dei Paesaggi del Grano, Festival della divulgazione scientifica Liberascienza) e gli esperti europei (Torch di Rijeka2020, Iker Tolosa Donostia / San Sebastián 2016, Baldwin di Wroclaw 2016) su esperienze e sensazioni, analisi dei progetti e mentoring. I responsabili dei diversi tavoli di confronto hanno poi esposto i risultati del lavoro in un incontro con tutti i partecipanti.
Hanno suscitato molto interesse i racconti di esperti internazionali che hanno parlato dei progetti realizzati nelle altre capitali europee della cultura. Progetti per costruire nuove reti, più aperte e internazionali, per valorizzare i sistemi legati al mondo della cultura, sia umanistica che scientifica.
Tre i casi studio presentati : “Il Festival della divulgazione”, “Il festival del paesaggio di Grano” e “Nessuno Resti Fuori” oltre che tavoli di confronto a gruppi sotto la guida degli ospiti che hanno suggerito i modelli da adottare per la creazione di eventi culturali vincenti.
“Divulgare significa raccontare – ha detto – Vania Cauzillo di Liberascienza , un’organizzazione nata nel 2010 da un gruppo di professionisti e ricercatori provenienti da background culturali distanti e differenti.
L’appuntamento di Matera Capitale Europea della Cultura per 2019 – è stato ribadito – è una sfida non solo per la città, è la possibilità di sviluppo di un nuovo modello urbano a partire da valori ancora presenti in luoghi come Matera.
Grande l’entusiasmo dei giovani presenti a Tito che si aspettano ora collaborazioni che possano aprire nuovi orizzonti.
A tirare le conclusioni, oggi, a Tito, è stato Simone Tani dello staff del presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, che ha sottolineato la grande opportunità che Matera 2019 rappresenta non solo per la Basilicata ma per tutta l’Italia meridionale.
“Il nostro lavoro – ha detto – è quello di seguire i progetti sul territorio che saranno monitorati costantemente per facilitarne la realizzazione. Garantiremo il massimo coordinamento e la massima coesione. Matera2019 è un progetto che coinvolge tanti ministeri.
Il governo nazionale quando affronta un tema importante come questo pretende il massimo coordinamento inglobando nel discorso anche Anas e Ferrovie.
“Matera – ha continuato – può divenire epicentro di un sistema, ha la potenzialità di proporre l’immagine di un’Italia meridionale diversa. Dobbiamo lavorare intensamente su questo progetto che può intessere nuovi rapporti con il Mediterraneo e con l’Europa. Il governo centrale punta molto sulla formazione dei giovani europei e lavora attivamente sullo sviluppo di progetti formativi a livello europeo. Il segreto per la riuscita di questi eventi consiste nella programmazione. Una buona programmazione che – ha concluso Tani – mescoli competenze, attitudini creative, capacità organizzative e che propongano buoni modelli di lavoro sul territorio. Siamo partiti con il piede giusto e sono certo che rispetteremo le scadenze previste”.